Dall’Ue il via libera definitivo alla riforma delle Indicazioni geografiche

Dall’Ue il via libera definitivo alla riforma delle Indicazioni geografiche

Sistemi di vigilanza sia offline che online, più poteri ai Consorzi e meno burocrazia. Il Parlamento europeo vara la legge a tutela di Dop e Igp. L’analisi sui media internazionali.

Per approfondimenti: European Parliament News, EFA News, Bnn Breaking, Eureporter

A conclusione di un travagliato iter durato oltre due anni, il 28 febbraio 2024 il Parlamento europeo ha dato il via libera definitiva alla riforma delle norme dell’Ue che regolano la protezione delle Indicazioni geografiche (Ig) per il vino, le bevande alcoliche e i prodotti agricoli.

La norma riguarda oltre 3 mila prodotti Dop e Igp europei

La conferma è arrivata dopo il compromesso raggiunto nel Trilogo dello scorso ottobre tra i negoziatori di Parlamento europeo, Consiglio Ue e Commissione europea e al via libera del Comitato Speciale Agricoltura del Consiglio Ue.
Il nuovo regolamento riguarda 3.410 prodotti Dop e Igp a livello Ue tra cibo, vino e spirits (di cui 890 italiani) per un valore alla produzione di 80 miliardi di euro (di cui 20,2 made in Italy). Al testo unico, adottato con 520 voti favorevoli, 19 contrari e 64 astensioni nell’Eurocamera, manca solo il via libera del Consiglio europeo, che potrebbe arrivare entro la fine marzo 2024.

Geoblocking, monitoraggio online e più tutele ai produttori

Il sito del Parlamento Ue traccia i connotati del nuovo regolamento, il cui relatore è stato l’eurodeputato dem Paolo De Castro, che contiene misure per proteggere le Indicazioni geografiche anche online, conferire maggiori poteri ai produttori, semplificare il processo di registrazione.
Le autorità nazionali hanno l’obbligo di adottare misure amministrative e giudiziarie per prevenire o fermare l’uso illegale delle Indicazioni geografiche (Ig), non solo offline, ma anche online. È previsto l’utilizzo di blocchi geografici (geoblocking) per individuare e sospendere i domini che ne utilizzino illegalmente i nomi e l’Ufficio dell’Ue per la proprietà intellettuale (European Union Intellectual Property Office, Euipo) vigilerà sulla materia.
Nel caso in cui le Dop e Igp vengano utilizzate come ingredienti, sarà necessario informare il Consorzio di tutela corrispondente ed esplicitare la percentuale utilizzata.  Maggiori poteri si garantiscono a chi produce prodotti ad Indicazione geografica al fine di prevenire o contrastare eventuali misure o pratiche commerciali pregiudizievoli per l’immagine e il valore dei loro prodotti.
È stato poi semplificato il processo di registrazione di una nuova Ig e fissato un termine massimo di 6 mesi per la verifica di nuove domande. La Commissione rimarrà l’unica responsabile per gestire il sistema dei prodotti a Indicazione geografica.

Una buona notizia per gli agricoltori europei

«Grazie al Parlamento ora abbiamo un regolamento fondamentale per le nostre filiere agroalimentari di qualità, rafforzando il ruolo delle associazioni di produttori e la tutela delle indicazioni geografiche, aumentando la semplificazione, la sostenibilità e la trasparenza nei confronti dei consumatori», ha dichiarato il parlamentare Paolo De Castro. «Un sistema migliore, che genera valore aggiunto, senza investire fondi pubblici. Dopo la crisi derivante dalle pandemie e l’invasione russa dell’Ucraina e l’impennata dei prezzi di produzione, il nuovo regolamento sulle Ig è finalmente una buona notizia per gli agricoltori europei» (EFA News).

Il riconoscimento di un “modello italiano”

Il portale irlandese Eureporter parla di riconoscimento del “modello italiano” come un esempio per l’Europa. La riforma, scrive Bnn Breaking, annuncia una nuova era per il settore agroalimentare, incentrata su sostenibilità, innovazione e competitività. Il presidente del think tank indipendente Competere.eu, Pietro Paganini, ha sottolineato come questa modifica legislativa non riguardi solo la tutela, ma anche l’adattamento ai cambiamenti del mercato, dell’ambiente e della società, evidenziando il ruolo del turismo Dop e dei prodotti Igp nella promozione del valore territoriale. «La riforma», spiega, «serve come punto di partenza per valorizzare ulteriormente le produzioni territoriali attraverso l’innovazione tecnologica e gli investimenti, puntando a un futuro sostenibile».

Il plauso di Federdoc

Con la misura approvata dal Parlamento Europeo, ha rimarcato Federdoc in un comunicato stampa ufficiale, la politica comunitaria sulle Indicazioni geografiche risulta rafforzata anche alla luce del “pacchetto vino”, che salvaguardia le specificità del settore vitivinicolo. «Abbiamo sempre ritenuto che l’esperienza maturata in Italia con i Consorzi di tutela costituisse un modello dal quale attingere e la riforma ne è la conferma perché ha recepito il ruolo che questi ultimi svolgono per la valorizzazione e la tutela delle Indicazioni geografiche. Spetta ora ai Consorzi utilizzare al meglio i nuovi strumenti di programmazione dell’offerta per confermarsi volano per l’economia e lo sviluppo dei territori», ha commentato il presidente Federdoc Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi.

Foto di apertura: la riforma delle Indicazioni geografiche approvata dalla Ue introduce misure per proteggerle anche online e conferire maggiori poteri ai produttori © Leonardo1982 – Pixabay

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© Riproduzione riservata - 08/03/2024

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