In Italia

In Italia

Da un ettaro sull’isolotto nasce Venissa…

28 Aprile 2010 Monica Sommacampagna
Lo scorso 23 aprile al ristorante “vista-vigneto” di Paola Budel, nella tenuta di casa Bisol sull’isola di Mazzorbo, abbiamo assaggiato Venissa, il primo bianco ottenuto dal vitigno veneziano Dorona, risalente al XV secolo. Un’anteprima assoluta che ci ha offerto Gianluca Bisol nell’ambito di un progetto di valorizzazione di quest’uva autoctona che verrà presentato ufficialmente l’8 maggio. Al naso note di glicine e salsedine, al gusto una persistente nota di mandorla amara. La produzione è per ora molto limitata, parliamo di una microvinificazione della vendemmia 2008 di 2.000 bottiglie da 0,50 l, per la quale però il noto produttore in Valdobbiadene nutre grandi aspirazioni: «Abbiamo recuperato la Dorona attraverso ricerche storiche in alcune isole della laguna come Sant’Erasmo e Torcello otto anni fa», ci ha spiegato Bisol. «Da 100 piante ne abbiamo ottenute 3.000, che abbiamo piantato a Venissa per un ettaro complessivo di vigneto. L’obiettivo è produrre fino a 5.000 bottiglie di bianco e rendere Venissa un vino ricercato, magari custodito in una bottiglia in vetro lavorato a Murano, distribuito presso pochi selezionati punti dell’Horeca». Il bianco Venissa rappresenta la punta dell’iceberg di un investimento che ha visto Bisol collaborare con Vento di Venezia, polo nautico guidato da Alberto Sonino, per rendere la sua tenuta una raffinata struttura ricettiva e un centro di formazione e ricerca agroambientale. Un “ostello”, secondo la definizione del bando europeo, dove oltre a soggiornare si può anche cenare in un prestigioso ristorante con un buon rapporto qualità-prezzo gestito dalla chef bellunese Paola Budel, formatasi alla scuola di Gualtiero Marchesi, che coniuga cucina creativa con pesce lagunare e carni come l’agnello dell’Alpago, sottolineando le peculiarità di materie prime squisitamente veneziane. Venissa ospita inoltre frutteti, orti e una pescheria con tipici pesci lagunari. Una vera oasi di tipicità, insomma, di ieri e di oggi.

In Italia

Addio a Giuseppe Bonci, vignaiolo appassionato dei Castelli di Jesi

Il 21 dicembre si è spento all’età di 81 anni il produttore […]

Leggi tutto

La via etica: le diocesi italiane fanno rete “agricola”

Con il progetto Nostra Madre Terra gli Istituti diocesani di Piemonte, Veneto, […]

Leggi tutto

Ristorante Barbagianni a Colle di Val d’Elsa (Siena)

Tradizione toscana e tecniche francesi in un ricercato equilibrio di sapori. Al […]

Leggi tutto

Consorzio Colli di Conegliano Docg: Isabella Collalto de Croÿ eletta presidente

Cambio al vertice del Consorzio di Tutela dei Vini Colli di Conegliano […]

Leggi tutto

Le tre anime del vino toscano secondo Arillo in Terrabianca

Radda in Chianti, Maremma e Val d’Orcia: il progetto generazionale della famiglia […]

Leggi tutto

Gabe Tenute, nuova voce di carattere nel cuore del Conegliano Valdobbiadene

Un progetto recente (la fondazione risale al 2024) ma già ben avviato, […]

Leggi tutto

Doc Monreale: per i produttori il vitigno su cui puntare è il Catarratto

La tendenza va in particolare verso i biotipi Lucido ed Extra Lucido, […]

Leggi tutto

Paternoster, per i 100 anni arriva Barone Rotondo

L’azienda del Vulture, di proprietà della famiglia Tommasi, festeggia un secolo di […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati