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La cultura è anticonvenzionale al Premio Masi 2015

6 Ottobre 2015 Jessica Bordoni
La formula è sempre la stessa - prima la firma della botte di Amarone alle Cantine Masi Agricola di Gargagnago di Valpolicella, poi la premiazione ufficiale al Teatro Filarmonico di Verona - ma ogni anno la cerimonia è diversa. Lo confermano le parole di Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola e vicepresidente della Fondazione Masi: «A fare la differenza sono i premiati, con la loro personalità e professionalità uniche. Il Premio Masi 2015 è espressione di una cultura anticonvenzionale, capace di esportare i valori del nostro territorio in tutto il mondo, con quella familiarità tipica del vino che ha saputo diventare glocal».

Premio Masi 2015. Fare cultura oggi

«La firma della botte da parte dei vincitori riporta a un rito antico», prosegue Boscaini, «quando i nobili erano soliti siglare i tini che decidevano di acquistare, dopo averne assaggiato il contenuto. Oggi come allora il vino suggella l’autenticità dei principi che identificano la nostra civiltà, e in particolare la tradizione del territorio delle Venezie, un tempo sotto il dominio della Serenissima». Parole d’encomio anche da parte di Isabella Bossi Fedrigotti, presidente della Fondazione Masi: «Quest’edizione sintetizza molto bene lo spirito della nostro tempo, le sue eccellenze in campo musicale, culinario, enologico, ma anche scientifico e civile. La Fondazione ha il compito di evidenziare tutti gli interpreti che, nelle varie discipline, concretizzano il fare cultura».

A Martelli il Premio Civiltà del Vino

Il Premio Civiltà del Vino è stato conferito all’enologo Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi ancora per qualche mese (ha annunciato a fine settembre le sue dimissioni; leggi di più). Martelli, “come presidente del Comitato Nazionale dei Vini a Denominazione di Origine, è il custode di un grande patrimonio italiano e autorevole interlocutore tra e istituzioni italiane ed europee”, spiega la giuria.

Elisa, Massimiliano Alajmo e Carlo Rovelli interpreti della Civiltà Veneta

Tre i protagonisti del Premio Civiltà Veneta al Premio Masi 2015: la cantante friulana Elisa “per le indiscusse doti artistiche e la capacità di creare con la sua voce inediti universi emotivi”; lo chef tristellato Massimiliano Alajmo del ristorante Le Calandre, nel Padovano, per “la costante ricerca e la sua idea di cucina fondata contestualmente su leggerezza e profondità di sapori”; e infine il fisico di fama internazionale Carlo Rovelli “per la capacità di coniugare il rigore della fisica teorica con la sua divulgazione al largo pubblico”.

Alla Marina militare italiana il Grosso d'Oro

Il Grosso d’Oro Veneziano, assegnato in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera, è stato attribuito alla Marina militare Italiana, nella persona del capo di Stato Maggiore, ammiraglio Giuseppe De Giorgi. Con questo gesto il Premio Masi 2015 celebra “l’alto valore dell’opera umanitaria di soccorso in mare a migliaia di migranti, che attraverso l’encomiabile impegno dei propri uomini offre all’Europa e al mondo intero un grande esempio di umanità prima ancora che di professionalità”.

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