In Italia

In Italia

Creare un vigneto biodinamico con il crowdfunding

19 Ottobre 2019 Jessica Bordoni
Creare un vigneto biodinamico con il crowdfunding

Sixtyfoureighty lancia una campagna di crowdfunding (fino al 10 novembre) per creare un vigneto biodinamico. Ilaria Giovannini e Marco Tassone (in foto), già proprietari di un locale a Londra che propone vini rispettosi dell’ambiente, hanno acquistato 1 ettaro in Alta Langa e cercano fondi per dar vita a un progetto sostenibile.

«Pensiamo che la protezione dell’ambiente e la sostenibilità siano nelle nostre mani, nelle mani di tutti. Andare e protestare per le strade è molto bello e molto importante, ma siamo convinti che i veri cambiamenti inizino dall’interno, nella nostra mente, nella nostra consapevolezza e nelle nostre azioni e scelte quotidiane. Questo è il nostro modo di far parte della soluzione». A parlare è Ilaria Giovannini, che insieme al compagno Marco Tassone nel 2019 ha fondato la social enterprise Sixtyfoureighty.

Responsabilità individuale contro la crisi climatica

«Attraverso questa associazione senza scopo di lucro vogliamo promuovere temi come la sostenibilità, l’agricoltura biodinamica e la spiritualità, evidenziando la responsabilità individuale come fattore chiave per un cambiamento sociale duraturo nell’ambito della crisi climatica in corso», prosegue Ilaria Giovannini. Da qui il lancio di una campagna di crowdfunding per creare un vigneto biodinamico a Marsaglia, in Alta Langa.

Un ettaro di vigneto biodinamico in Alta Langa

«Abbiamo già acquistato un ettaro di terreno, che ora è pronto per essere trasformato in un vigneto sostenibile e biodinamico. Con i fondi raccolti dalla campagna pianteremo varietà di uve autoctone per produrre Metodo Classico usando pratiche a spreco zero che celebrano l’agricoltura pre-plastica e pre-industriale», precisa Marco Tassone. «Per iniziare, abbiamo bisogno di £ 50.000 per acquistare 3.500 barbatelle e gli strumenti necessari per il processo di impianto».

Come aderire al progetto

Accedendo alla pagina del sito Chuffed.org dedicata al progetto Sixtyfoureighty, si può effettuare una donazione libera. Per i supporters è attiva anche la formula dei perk, ovvero “vantaggi”: a fronte di cifre stabilite si possono acquistare orecchini, braccialetti e monili realizzati in argento e sughero riciclato, ma anche t-shirt, bottiglie di vini certificati Demeter e molto altro ancora.

L’avventura comincia a Londra

La grande passione per il vino di Ilaria Giovannini e Marco Tassone comincia nel 2008, quando decidono di trasferirsi a Londra. «Ironia della sorte, vivere in una grande città ha motivato la nostra ricerca di uno stile di vita più naturale e ci ha portato ad aprire una piccola caffetteria biologica nell’East London. Il successo del primo locale ci ha permesso di aprire un caffè più grande, The Hive, che abbiamo inaugurato nel 2015», spiega Ilaria.

Dalla selezione di vignaioli indipendenti alla produzione in proprio

Lì la coppia inizia a reperire e importare etichette di piccoli produttori indipendenti italiani che lavorano in armonia con la natura, come Radikon, Divella, La Montina, Ausonia, Rocco di Carpeneto, Salvetta e la cooperativa Sete. «Nel tempo questa ricerca appassionata ci ha spinto a impegnarci in prima persona, saltare dall’altro lato della staccionata. Ed ecco l’acquisto del terreno in Alta Langa e il lancio della campagna di crowdfunding che è partita il 10 ottobre e durerà per un mese, fino al 10 novembre».

Un approccio spirituale: stare con la natura, senza imporsi

Per Sixtyfoureighty la responsabilità verso il pianeta è combinata con un altro elemento molto importante. «Al centro della nostra visione c’è un approccio spirituale all’agricoltura e alla produzione enologica. Vogliamo tornare alla natura attraverso tecniche rispettose e interventi minimi. Vogliamo stare con la natura, senza imporci. In questo modo, abbiamo l’opportunità di sperimentare la connessione ad esso, a noi stessi e agli altri intorno a noi. Sentendoci connessi, possiamo vivere una vita più felice e appagante», aggiunge Marco.

Programmi educativi e di meditazione in vigna

I profitti delle annate saranno reinvestiti in piani di protezione dell’ambiente e della fauna selvatica. «Gestiremo programmi educativi e di meditazione in vigna aperti agli agricoltori e a tutti coloro che vorranno partecipare al nostro progetto. La consapevolezza delle persone è il primo passo verso il benessere del pianeta».

Per info: chuffed.org/project/sixtyfoureighty

In Italia

Cadgal, l’altra faccia del Moscato d’Asti

Alessandro Varagnolo, che guida la Cantina piemontese dal 2023, mira a dare […]

Leggi tutto

VinoVip al Forte: alla 3^ edizione del summit riflettori puntati sui grandi bianchi e sui giovani

La biennale “marittima” di Civiltà del bere si è svolta l’8-9 giugno […]

Leggi tutto

9 Morellino del Cuore + 1 di vecchia annata

I 10 campioni di Tenuta Agostinetto, Poggioargentiera, Cantina Vignaioli del Morellino di […]

Leggi tutto

La linea Ritratti di La-Vis si rinnova

Rinasce la storica gamma della Cantina trentina che comprende Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, […]

Leggi tutto

Monteverro all’Enoluogo: il grand vin bordolese-mediterraneo sfida il tempo

Il salotto milanese di Civiltà del bere ha ospitato una verticale di […]

Leggi tutto

Il futuro del Cannonau è giovane

Non solo rosso, ma anche spumante, rosato, passito e liquoroso. È quanto […]

Leggi tutto

Breve giro in Calabria, tra pionieri ed emergenti

Durante il Vinitaly abbiamo incontrato cinque imprenditori, dalle storie molto diverse, che […]

Leggi tutto

Il Ludwig di Elena Walch è il miglior Pinot nero d’Italia

Seguono a stretto giro la Riserva Burgum Novum di Castelfeder e la […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati