Così le tecnologie digitali stanno cambiando il mondo del vino
Uno studio realizzato da Oiv, l’Organizzazione internazionale della vite e del vino, ha preso in rassegna le principali applicazioni delle tecnologie digitali nella filiera. Blockchain, intelligenza artificiale, analisi di dati, immagini da satellite e diffusione di sensori connessi al web in tutte le fasi della produzione stanno già trasformando il lavoro in vigna e in cantina.
Big data, blockchain, intelligenza artificiale, robotica. L’ultimo decennio di rapidissimo sviluppo di tecnologie digitali ci ha abituato a questi nuovi termini, che implicano anche una profonda trasformazione del lavoro e del nostro modo di vivere. La vitivinicoltura non è esente da questo fenomeno, per quanto tenda a essere un settore conservativo, soprattutto nel cosiddetto Vecchio Mondo. Nonostante il costante richiamo alla tradizione, infatti, le tecnologie digitali sono già entrate prepotentemente nella filiera vinicola. Ora, un recentissimo studio commissionato da Oiv, l’Organizzazione internazionale della vite e del vino, fa il punto sulla transizione in atto e indica i campi di applicazione più promettenti.
Forte accelerazione
Il documento, oltre 80 pagine che delineano i principali trend introdotti dalla digitalizzazione nelle imprese vinicole, è stato anche presentato e discusso in un dibattito organizzato da Oiv lo scorso 25 novembre (chi volesse seguirne, in inglese, alcuni interventi può farlo da qui).
«In un ambiente in continuo mutamento», ha sottolineato Pau Roca, direttore generale di Oiv, «le reazioni del settore possono essere timorose e conservative. Al tempo stesso è importante avere bene in mente che queste nuove tecnologie e le capacità che ci consentono di ottenere, offriranno opportunità di valore inestimabile, strumenti analitici e predittivi e accelereranno tutti i processi nella filiera».
Nove tecnologie innovative
Nel linguaggio amato da “geek” e “technorati”, termine coniato agli inizi del Duemila per indicare i “letterati tecnologici”, “disruptive”, cioè dirompenti, è l’aggettivo con cui vengono etichettate le tecnologie digitali. Soluzioni basate sulla capacità di raccogliere un gran numero di dati nell’ambiente o in uno scenario produttivo, elaborarli e ricavarne indicazioni, ragionamenti, strumenti operativi di efficacia mai vista in precedenza. Oiv, con l’aiuto di esperti del settore, ne ha individuate nove già ampiamente utilizzate nel mondo vitivinicolo. A partire dall’Internet delle Cose (IoT), realizzata grazie alla diffusione di sensori connessi alla rete capaci di raccogliere dati in vigna e in cantina per migliorare le tecniche agronomiche e controllare nel dettaglio e in ogni momento la qualità del prodotto. Per esempio attraverso un monitoraggio costante della fermentazione in grado di fornire indicazioni momento per momento e di evitare il ricorso ad analisi chimiche e di laboratorio.
Intelligenza artificiale e robotica
La raccolta di dati recuperati dai sensori può alimentare anche sistemi di intelligenza artificiale in grado di supportare i manager delle Cantine nelle loro scelte, in vigna, in produzione e in distribuzione. Le applicazioni possono essere moltissime; dalla tracciabilità dei prodotti al controllo delle condizioni di conservazione; dalla gestione del magazzino a strumenti in grado di automatizzare e razionalizzare le recensioni dei vini, magari cercando correlazioni tra componenti sensoriali, gradazione alcolica e prezzo. Una soluzione, quest’ultima, su cui sta lavorando negli Usa l’Università di Central Arkansas.
Strettamente connessa all’intelligenza artificiale è la robotica, che fornisce agli algoritmi un braccio fisico con cui operare direttamente nel mondo fisico. Al di là dei classici utilizzi nella pallettizzazione e nel packaging i robot stanno prendendo sempre più piede anche nel vigneto, per esempio grazie all’impiego di droni che monitorano la salute delle viti.
Analisi di immagini innovativa
L’intelligenza artificiale entra in gioco anche a supporto di altre tecnologie, come quelle per l’acquisizione di immagini dei vigneti con i satelliti o, in modo assai più definito, con la tecnologia Lidar (Laser imaging detection and ranging), sviluppata inizialmente per le auto a guida autonoma. L’analisi intelligente di foto acquisite con questi strumenti consente di tracciare lo stato di salute delle colture con un dettaglio mai raggiunto in precedenza.
Come funzionano le blockchain
I dati raccolti durante tutte le fasi della filiera, dalla vendemmia alla spedizione delle bottiglie, possono anche essere gestiti e organizzati in blocchi agganciati tra loro mediante tecniche informatiche e crittografiche che li rendono immodificabili e tracciabili in ogni momento. È questo il concetto di funzionamento della blockchain, strumento che promette di fornire al consumatore le più ampie garanzie sulla qualità del prodotto che intendono acquistare. Abbiamo già raccontato su Civiltà del bere alcune applicazioni, come quelle di Moncaro, della startup italiana Wenda o di realtà estere come Entrust/Enseal e VinAssure.
Certificati elettronici e magazzini smart
Sempre a garanzia del consumatore si stanno diffondendo altre tecnologie come le e-label e i certificati elettronici; documenti digitali che contengono indicazioni sul contenuto dei vini ma anche sui processi di produzione adottati. Infine, in un periodo in cui le cantine sempre più devono essere pronte anche ad affidarsi alle vendite online e a gestirne le spedizioni, una tecnologia considerata molto interessante da Oiv è quella dello “smart storing”, la gestione intelligente del magazzino, che rende più efficiente la logistica. Ampiamente impiegata da colossi come Amazon sempre di più trova impiego sia nelle singole cantine che nelle piattaforme di e-commerce del vino.
Foto di apertura: un drone in un vigneto. Le tecnologie robotiche e di analisi delle immagini sono considerate da Oiv tra le più impattanti in viticoltura. © Czapp Botond – Unsplash
Tag: blockchain, certificati elettronici, digitalizzazione, e-label, intelligenza artificiale, internet delle cose, IoT, Lidar, robotica, smart storing, tecnologie digitali© Riproduzione riservata - 14/12/2021