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Cosa bevono gli inglesi? Più della metà sempre lo stesso vino

30 Novembre 2016 Jessica Bordoni
Sarà a causa del rigoroso cerimoniale che da sempre contraddistingue la sommellerie, o per il linguaggio spesso eccessivamente tecnico usato durante i wine tasting, fatto sta che il mondo del vino mette ancora in soggezione il grande pubblico. Gli ultimi dati arrivano da un sondaggio made in UK firmato da Co-op Supermarket che segnala la poca propensione da parte dei consumatori britannici a sperimentare in fatto di nuove bottiglie e varietà.

Il 52% dei consumatori non cambia tipologia

La ricerca è stata condotta nel mese di ottobre 2016 e ha coinvolto un campione di 1.010 adulti abituali consumatori di vino in tutto il Regno Unito. Ben il 52% degli intervistati ha dichiarato di bere la stessa tipologia di vino da almeno dieci anni. Il primo approccio è tendenzialmente con il Pinot grigio, a cui segue la “fase” Merlot, Chardonnay, Sauvignon blanc e infine Rioja. Oltre a questi vitigni, sono in pochi ad avventurarsi.

La paura di sbagliare

Alla base di questo “immobilismo enologico” c’è in primo luogo la paura di scegliere il vino sbagliato, che frena un quinto degli intervistati. Uno su cinque, poi, afferma che la ragione principale per cui sceglie un’etichetta è perché la conosce già o ne ha già sentito parlare. Come spiega Charles Spence, professore di psicologia sperimentale, ai microfoni di Decanter.com: «Mentre gli inglesi sono disposti a sperimentare rispetto al cibo e all’alimentazione; il vino costituisce ancora un tabù. Il motivo è semplice: si vogliono evitare delusioni nel bicchiere».

Cosa bevono gli inglesi tra i 20 e i 30 anni

Secondo la ricerca, il periodo in cui si è più disposti ad assaggiare vini nuovi è l’arco di tempo tra la fine dei 20 anni e l’inizio dei 30. «In questa fascia d’età», prosegue Mr. Spence, «le nostre papille gustative sono al loro optimum, quindi siamo più propensi alle novità, mentre i nostri ricettori sensoriali fanno il loro lavoro al meglio».

Il vino nuovo si apre a casa, su consiglio del partner o di amici

Quanto ai luoghi di riferimento, gli inglesi sono più propensi ad aprire un vino che non hanno mai assaggiato prima tra le mura domestiche e solo in seconda battuta al ristorante. Molto seguiti sono i consigli del proprio partner e di amici considerati degli intenditori in materia; mentre la figura del sommelier resta in secondo piano, ancora lontana e misteriosa.

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