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Conte d’Attimis Maniago: l’arte del Picolit

15 Aprile 2010 Roger Sesto
«Produrre Picolit non è un mestiere ma un’arte, e come tale richiede dedizione», chiosa Alberto d’Attimis Maniago, ultima generazione alla guida della storica Cantina di Buttrio (Udine). Il nome dei conti d’Attimis è legato alla vite e al vino da quasi cinque secoli. «Siamo fieri del nostro passato», prosegue, «è un patrimonio di tradizione dal quale trarre la forza necessaria ad alimentare la continua voglia di crescere». Ci parla delle migliori annate di Picolit Colli Orientali del Friuli dal punto di vista della longevità? «Abbiamo bottiglie a partire dall’Ottocento. Piccole “reliquie” non in commercio e dal valore esclusivamente storico. Negli anni Cinquanta la produzione in bottiglia si fa per noi un’attività consolidata: disponiamo ancora di alcuni campioni. 1990: entriamo nella storia moderna di questo vino, che beneficia dell’arrivo di ulteriori tecnologie di cantina. Il risultato è un Picolit rispettoso dell’uva di partenza e al contempo longevo perché meglio imbottigliato. 1993: di colore dorato, profumo intenso e fruttato, ha gusto dolce e armonico; ottimo lo stato di conservazione per un’annata non strepitosa ma longeva. 1997: giallo dorato, eleganti e fini le sensazioni che dona al naso che ricordano la frutta candita, la frutta secca, il miele. Al palato si presenta dolce e armonico con sapori di albicocca, fichi e miele. 2000: un’ottima annata, con caratteristiche di qualità e di buona longevità. 2001: il particolare andamento climatico della stagione ha favorito i processi di accumulo dei nutrienti nei grappoli e ha determinato una naturale concentrazione del succo all’interno dell’acino. Le conseguenze sono state basse rese in mosto e una produzione di indiscutibile qualità ma di ridotta quantità. 2004: la favorevole alternanza di sole e pioggia e le escursioni termiche giorno-notte tipiche degli ambienti di collina hanno contribuito a decretare il successo di una grande annata. 2006: altra eccellente ottima annata (la prima a Docg), che ci ha regalato un Picolit fresco, varietale e piuttosto alcolico».

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