In Cina è contraffatto metà del Bordeaux venduto
Un brutto guaio per l’immagine del vino francese sul mercato cinese: secondo l’ultima indagine della Chinese Academy of Inspection and Quarantine (Caiq), “metà del Château Lafite venduto in Cina è contraffatto”. Com’è possibile?
BORDEAUX LA PRIMA VITTIMA – “Probabilmente, viene imbottigliato mescolando vini di qualità e provenienze incerte su barconi che sostano in acque internazionali”, ha spiegato Xinshi Li, presidente del Caiq. A venire falsificati maggiormente sono i vini di Bordeaux, che al momento accolgono il maggiore consenso: solo lo scorso anno in Cina sono state esportate oltre il 20% di tutte le etichette bordolesi prodotte in Francia.
LA SOLUZIONE? CERTIFICARE – Il problema della contraffazione vinicola (ma anche alimentare) è così forte in Cina che il governo ha dovuto lanciare il Peop (Protected Eco-origin Product), un’iniziativa per monitorare ed etichettare prodotti dalle origini certe e certificate. Per ricevere questa certificazione, i produttori dovranno iscriversi a un registro tenuto dal governo di Pechino e condividere informazioni riguardanti qualità e quantità prodotte in modo da “poter combattere meglio la contraffazione”.
Tag: Bordeaux, Caiq, Château Lafite, Cina, contraffazione, Peop, Xinshi Li© Riproduzione riservata - 15/05/2014