Senza confini Senza confini Elena Erlicher

Cap Moulin-à-Vent, 13 produttori di Beaujolais insieme nel nome dei terroir

Cap Moulin-à-Vent, 13 produttori di Beaujolais insieme nel nome dei terroir

I Domaine simbolo dello storico cru di Beaujolais fondano un’associazione. L’obiettivo è fare promozione comune, con eventi, viaggi stampa e masterclass, e valorizzare i diversi terroir della denominazione Moulin-à-Vent. Ne hanno individuati e ne rivendicano ben 69.

Nasce Cap Moulin-à-Vent, l’associazione che riunisce 13 Domains del Beaujolais a scopo promozionale. Si tratta dei produttori più rappresentativi dell’appellation Moulin-à-Vent, uno dei 10 cru del Beaujolais, la regione vinicola francese subito a sud della Borgogna. E sono: Château Bonnet, Château des Gimarets, Château des Jacques, Château du Moulin-à-Vent, Domaine de Rochegres (Maison Albert Bichot), Domaine du Granit, Domaine du Moulin d’Eole, Domaine Louis Boillot & Fils, Domaine Merlin, Domaine Paul Janin & Fils, Domaine Richard Rottiers, Maison Le Nid e Thibault Liger-Belair. Non è un’operazione nuova per il Moulin-à-Vent, che conta già l’Union des Viticulteurs du Moulin-à-Vent, fondata dai vitivinicoltori della zona nel 1925. È un po’ come se i produttori del Cannubi nel Barolo si riunissero per fare promozione comune. 


Il Beaujolais si estende per 50 km da Macon, a nord, a Lione, a sud, ed è diviso in 12 appellation. Il cru Moulin-à-Vent si trova a nord

I valori condivisi e gli obiettivi

I 13 vitivinicoltori membri di Cap Moulin-à-Vent, oltre condividere i valori umani e un’attenzione particolare per l’ambiente, sono uniti anche dalla comune ambizione di produrre grandi vini rappresentativi dei 69 diversi terroir che, a parer loro, compongono l’appellation. Attraverso la nuova associazione daranno vita a una serie di eventi, viaggi stampa e masterclass (sia in loco sia nelle grandi capitali del mondo del vino) organizzati durante tutto l’anno, per promuovere le proprie etichette. Tra gli appuntamenti più interessanti Jazz in Moulin-à-Vent, manifestazione annuale nata nel 2015 per iniziativa dei “13”, con degustazioni e concerti di musica jazz che si svolge nel comune di Romanèche-Thorins e che è stata programmata per il 28 maggio 2022. 

Moulin-à-Vent

I 630 ettari di Moulin-à-Vent sono caratterizzati da suoli dalla composizione varia. Qui un terreno a prevalenza granitica

Il signore dei Beaujolais

Moulin-à-Vent è uno dei cru più rinomati del Beaujolais, regione viticola affascinante e complessa, ma che conta su un solo vitigno (il Gamay). Gli altri cru sono Brouilly, Chénas, Chiroubles, Côte de Brouilly, Fleurie, Juliénas, Morgon, Régnié, Saint-Amour. Moulin-à-Ventè conosciuto anche come “il signore dei Beaujolais”. Deriva il suo nome dall’antico mulino a vento che da due secoli domina la collina di Romanèche-Thorins – che era anche il precedente nome del vino prodotto in questa zona prima del riconoscimento dell’Aoc. Con i suoi 630 ettari (sui 17.000 totali) esposti ai venti vanta un mosaico di terroir (o lieux-dits) caratterizzati da suoli assai diversi; di sabbie di granito, ricchi di manganese, ossidi di ferro, argilla in profondità, silice in superficie, con presenza di quarzo, ecc. I produttori di Cap Moulin-à-Vent rivendicano ben 69 differenti terroir.

La valorizzazione dei lieux-dits

La strada intrapresa da Cap Moulin-à-Vent passa per la valorizzazione dei diversi lieux-dits in linea con quella percorsa dai più grandi vini del mondo, che hanno costruito il loro successo sulla diversità e l’espressione di terroir fino alle minime differenze, come i Pinot della Côte d’Or o i Nebbiolo delle Langhe. Quindi, d’ora in poi, sotto lo storico mulino cercheremo non solo i Beaujolais Moulin-à-Vent,ma anche i suoi lieux-dits: Les Gimarets, Les Vérillats, La Rochelle, La Roche, Le Mont/Rochegrès, Les Greneriers, ecc.

Foto di apertura: il cru di Beaujolais prende il nome dall’antico mulino a vento che da due secoli domina la collina di Romanèche-Thorins

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© Riproduzione riservata - 24/05/2021

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