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Cantina Produttori di Valdobbiadene: riflettori accesi sulle Rive

Cantina Produttori di Valdobbiadene: riflettori accesi sulle Rive

La Cantina Produttori di Valdobbiadene, che oggi conta su 600 soci e 1000 ettari vitati, è impegnata in un progetto di valorizzazione del territorio attraverso le sue produzioni di eccellenza, come le Rive e il Cartizze. Da ricordare anche l’Uvaggio Storico, un Prosecco “alla vecchia maniera” da uve autoctone minori.

Ci sono solisti straordinari, ma anche grandissime orchestre. E questo vale tanto per la musica quanto per il mondo del vino. Al secondo gruppo appartiene la Cantina Produttori di Valdobbiadene, un’impresa corale nata nel 1952 quando 129 soci fondatori, contadini nell’Italia del Dopoguerra, decisero di unirsi per ricostruire il loro territorio dal punto di vista produttivo, economico ma anche sociale e culturale.

Presente e futuro

A distanza di quasi settant’anni, i viticoltori della Cantina Produttori di Valdobbiadenesono diventati 600. Insieme coltivano circa 1000 ettari di vigneto, di cui oltre la metà nei territori di eccellenza delle Docg Prosecco Superiore Valdobbiadene e Asolo, incluse le colline vocate del Cartizze e delle Rive. Tra le ragioni del successo, la creazione di un modello virtuoso di business socialmente responsabile, che ha saputo mantenere – e nel tempo valorizzare – il Dna profondamente agricolo della cooperativa.

Eccellenza qualitativa

«La mission aziendale, oggi come alle origini, è quella di valorizzare al meglio la materia prima conferita dai soci, preservando la qualità dal lavoro in vigna alla vendemmia, dal conferimento delle uve alla vinificazione, dall’imbottigliamento al calice», spiega il direttore generale Alessandro Vella. «Un sistema di incentivi premia ad ogni vendemmia i viticoltori che hanno raggiunto livelli di qualità delle uve al di sopra dei rigorosi standard stabiliti dalla Cantina».

Sviluppo sostenibile

Lo sviluppo sostenibile è garantito da un supporto tecnico continuo, con agronomi e professionisti che affiancano i vignaioli intervenendo tempestivamente in ogni fase fino alla vendemmia. Nel 2019 la Cantina Produttori di Valdobbiadene ha conseguito la certificazione VIVA. Nel 2020 ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità. Infine nel 2021 si è impegnata nella raccolta dati per la stesura del secondo Bilancio, nel rinnovo della certificazione VIVA e nell’ottenimento della certificazione Equalitas. Dopo tre anni di conversione, il 2021 segna anche il raggiungimento della certificazione SQNPI per l’agricoltura integrata di tutti i 1000 ettari vitati.

La vendemmia a Val D’Oca © M. Mionetto

Pionieri delle Rive

Tra i progetti chiave c’è la produzione della tipologia Rive.
«È il termine con cui in dialetto veneto si chiamano i territori in forte pendenza delle colline del Conegliano Valdobbiadene. Ogni Riva prende il nome dalle frazioni del comune in cui si trova», sintetizza il direttore generale Vella. «Gli appezzamenti sono molto difficili da lavorare, perché fortemente scoscesi. Qui le operazioni possono essere svolte solo a mano, con grande fatica e ingegno. Sono trascorsi due anni da quando il disciplinare di produzione della Docg è stato modificato includendo le 43 Rive, ma già prima del 2019 noi producevamo alcune referenze con questa logica di provenienza geografica, grazie a un importante progetto di zonazione».

Sei etichette

Oggi la Cantina possiede vigneti in nove Rive, pari al 37% dei 494 ettari complessivi riconosciuti ufficialmente dal Disciplinare (sulla collina del Cartizze, in tutto poco più di un centinaio di ettari, la Cantina possiede invece il 10% del totale).
«Ad oggi produciamo sei etichette di Prosecco Superiore Docg che riportano in etichetta le Rive».
Sono cinque le Rive di riferimento: San Pietro di Barbozza, Santo Stefano, Colbertaldo, Guia e Col San Martino. «Tre referenze si trovano sul mercato con il brand premium Val D’Oca, destinato all’Horeca; le altre tre a marchio Cantina Produttori Valdobbiadene per la Grande distribuzione». L’intenzione, nel prossimo futuro, è implementare questa gamma per mostrare ai consumatori le straordinarie sfumature legate al terroir.

Dentro alle Rive

Il Rive di San Pietro di Barbozza Brut è una bollicina dai sentori floreali di rosa e fruttati di mela verde, pesca e albicocca. Rive di Santo Stefano Extra Brut si distingue per un profilo olfattivo di frutta matura e una persistente eleganza retrolfattiva. Il Rive di Colbertaldo Extra Dry ricorda al naso il glicine e l’acacia. In bocca è armonico, morbido e giustamente sapido. Il Rive di Guia nasce da vigne molto vecchie e in una zona particolarmente fresca. È uno spumante dall’acidità spiccata, con note di fiori bianchi e frutta tropicale. La panoramica di conclude con il Rive di Col San Martino, la collina meno soggetta alle correnti fredde. Questa bollicina si esprime con particolare finezza olfattiva, buona intensità e gradevolezza.

L’Uvaggio Storico, il Prosecco come si faceva una volta © M. Mionetto

L’Uvaggio Storico

L’impegno di tutela e valorizzazione di vitigni autoctoni ha portato alla nascita dell’Uvaggio Storico, una bottiglia che racchiude in sé diverse storie affascinanti.
«Una volta il Prosecco si faceva così: combinando più varietà locali. Oltre alla Glera, venivano impiegate alcune uve autoctone dei Colli di Valdobbiadene come Verdiso, Perera e Bianchetta trevigiana», racconta il direttore generale Vella. La Cantina Produttori di Valdobbiadene ha coinvolto sei soci viticoltori che si sono impegnati a conservare – all’interno di piccoli appezzamenti – alcuni filari di queste varietà. Ne è nato un Prosecco “alla maniera antica”, tradizionale anche nella scelta del dosaggio Dry, dal palato più morbido.

Foto di apertura: le tre referenze che si trovano sul mercato con il brand premium Val D’Oca

CANTINA PRODUTTORI DI VALDOBBIADENE
Via per S. Giovanni, 45 – Valdobbiadene (Treviso)
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© Riproduzione riservata - 28/11/2021

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