In Italia

In Italia

Braide Alte in verticale: vent’anni in dieci annate

26 Febbraio 2016 Alessandro Torcoli
Una verticale per vent'anni di Braide Alte: evento prezioso per chi conosce il vino simbolo di Livon, bianco aromatico e di struttura. E una doppia occasione, ieri al Ceresio 7 di Milano, dove insieme al Braide Alte 2014 ha fatto il suo debutto il vino da collezione 50esimo Livon. Sono dieci in tutto le annate in verticale: 1996, 2000, 2001, 2004, 2007, 2008, 2011, 2013 e 2014 (in commercio da marzo 2016). «Il 1996 è la prima annata prodotta, ma il progetto di creare un bianco importante, che omaggi e rappresenti il territorio del Collio, comincia nel 1990. Il vigneto si trova in cima alla collina di Ruttars. Da qui il nome, Braide Alte» spiega Matteo Livon, terza generazione e futuro della Cantina friulana.

Braide Alte, simbolo del Collio

Il Collio è un territorio complesso dal microclima eccezionale, dove la bora contribuisce alla sanità delle uve e il terreno pietroso delle marne dona freschezza e mineralità ai vini. Qui non nascono solo vini di pronta beva, e il Braide Alte ne è un illustre esempio. Le uve che lo compongono - Chardonnay e Sauvignon (80%, in egual proporzione), Picolit (15%) e Moscato giallo (5%) - vengono vendemmiate e vinificate separatamente in barrique di rovere ungherese per 8 mesi, poi assemblate in acciaio e affinate in bottiglia.

Una bottiglia da collezione: 50esimo Livon 2014

Il 5oesimo Livon 2014 è un vino unico e irripetibile, frutto della vendemmia celebrativa svolta a settembre 2014 nei vigneti di Ruttars, in occasione dei cinquant'anni dell'azienda. È un blend di Ribolla gialla e Friulano, due varietà simbolo dell'enologia friulana, affinate 8 mesi in barrique di rovere ungherese, prodotte nella zona del Tokaj (le stesse del Braide Alte): la selezione delle botti, la media tostatura e la stagionatura del legno (36 mesi) rivestono grande importanza. È un vino da collezione, prodotta in sole 3.059 bottiglie e 242 magnum. L'etichetta rielabora l'elegante donna alata creata da Romain de Tirtoff, in arte Erté, simbolo grafico di Livon, e la forma brevettata della bottiglia, dall'imboccatura più sottile, riduce l'ossigeno tra tappo e vino, limitandone l'ossidazione.

Ma torniamo indietro nel tempo

Assaggiare dieci annate di Braide Alte è stato come sempre un affascinante viaggio nel tempo. Questo capita specialmente quando si ha a che fare con il Collio, area viticola prestigiosa anche perché molto sensibile alle variazioni climatiche, per cui ogni annata è un’opera a sé. Come dimostra questo grande bianco. 1996 Di colore giallo paglierino, dal cuore più intenso ma con guizzi ancora verdolini che ne annunciano la freschezza, a vent’anni. Gli aromi sono di brioches, scorza di cedro, salvia, mela annurca, zolfo e tocco di pepe bianco. Al palato ha un equilibrio perfetto di alcol e acidità, ormai completamente integrata nella struttura del vino. Ottima persistenza, grande esempio di annata “continentale”, fresca, con 1.798 mm acqua caduta contro una media di 1.300. 96/100 2000 Il colore è più intenso, con guizzi dorati. Anticipa le sensazioni di un’annata più calda, tendenzialmente mediterranea. Corredo aromatico più burroso, con mela matura golden, pesca, e erbe aromatiche (rosmarino). Rotondo, con un tocco di miele sul finale, sostanzioso, lungo e sapido. 90/100 2001 Giallo intenso, tendente al dorato. Al naso note intense di frutta a polpa bianca, mela grattugiata, e frutta secca, con una nuance di salvia. Ha tutta la morbidezza del Collio. 88/100 2004 Colore dorato, il bouquet è complesso, meno espressivo e brillante, con qualche nota sulfurea, ma non scevro di piacevoli sentori floreali. In bocca è fresco, con sapore di pompelmo e burro, ricco e piuttosto alcolico. Sul finale è leggermente ammandorlato. 85/100 2007 Annata calda, decisamente “mediterranea”. Il colore è intenso, dorato, il naso tropicale, con banana, mango; note floreali di gelsomino e aromatiche di erbe (rosmarino, alloro), La bocca è sostanziosa, profonda, e il finale lungo con un rinfrescante ritorno mentolato. 94/100 2008 Annata ambigua, calda e umida. Il naso è complesso, con cera d'api, scorza candita, mela golden. La bocca è ricca, opulenta, profonda e calda, ma resiste un finale gradevolmente fresco. 90/100 2010 Millesimo piuttosto bagnato, con 1.957 mm di pioggia. Il colore è brillante e chiaro, le note olfattive predominanti sono di agrume e foglia pomodoro, domina il Sauvignon sul resto del blend. Al palato è sempre avvolgente, e si palesa la struttura dello Chardonnay. 86/100 2011 Bouquet stuzzicante di agrumi, aromatico di rosa, gelsomino, fiore di sambuco, poi frutti tropicali come banana e mango a polpa bianca. Al palato ha freschezza e persistenza, è possente e attende nella sua gioventù di raggiungere l’equilibrio. 88/100 2013 Naso diverso dai precedenti, più floreale e con una nota intesa di pesca. Ancora giovane, può integrare l’apporto dei legni in cui si è affinato, con note di vaniglia e burro. La bocca è molto morbida. 90/100 2014 La più piovosa delle annate, decisamente continentale. Il naso è molto ampio, con frutti a polpa bianca, cenni di fragoline, floreale di gelsomino, e menta. 89/100
Tag

In Italia

Camminiamo a piede franco sui sentieri del Carignano

Nel Basso Sulcis è stato inaugurato un percorso a tappe che tocca […]

Leggi tutto

Gavi, carta di identità e appunti di degustazione di un bianco decisamente moderno

Alla scoperta della produzione Docg in 14 calici di altrettante Cantine, con […]

Leggi tutto

Le cinque giornate WOW! Milano: tutto sulla data del 10 novembre

L’appuntamento è all’Enoluogo di Civiltà del bere con ingresso gratuito previa registrazione. […]

Leggi tutto

Doc Lago di Caldaro: tre interpretazioni della zona classica  

Le scelte agronomiche ed enologiche di Cantina Kaltern, Manincor e Klosterhof, tra […]

Leggi tutto

Surgiva e la mission di valorizzare l’originaria purezza dell’acqua

Compie 50 anni il marchio trentino della famiglia Lunelli leader nell’alta ristorazione […]

Leggi tutto

Gavi: un vino moderno, sempre più studiato e in grado di difendersi dal global warming

Nel 2023 il Consorzio di Tutela ha avviato un progetto in collaborazione […]

Leggi tutto

Conoscere per custodire: Tenuta San Guido riapre al pubblico il Rifugio faunistico Padule di Bolgheri

Istituita nel 1959 da Mario Incisa della Rocchetta, la Riserva ospita più […]

Leggi tutto

Amarone della Valpolicella: Case Vecie e la rivoluzione di Brigaldara

A 500 metri d’altezza c’è chi sta silenziosamente trovando nuovi significati per […]

Leggi tutto

Le cinque giornate WOW! Milano: il prossimo appuntamento è il 3 novembre

L’appuntamento è all’Enoluogo di Civiltà del bere con ingresso gratuito previa registrazione. […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati