Bertani e lo sguardo in prospettiva sul Valpolicella Classico Superiore Ognisanti
Frutto del progetto Cru dalla Tenuta di Novare, questo rosso sposa il gusto delle nuove generazioni. E vince la sfida del tempo con una verticale delle prime cinque annate prodotte,dalla 2017 alla 2021.
Dal 1857 Bertani è un punto di riferimento per gli amanti dell’Amarone e della Valpolicella. La sua forza, oggi come ieri, sta nel saper interpretare al meglio il terroir ricavando vini autentici e contemporanei. In questa direzione va il progetto dei Cru di Bertani, che nasce nel 2014 ragionando sulle peculiarità del territorio e sulla volontà di andare oltre lo stile produttivo legato al metodo dell’appassimento per dare risalto ai singoli appezzamenti.
Il potenziale del Valpolicella Superiore Ognisanti
«Nel 2019 abbiamo rilasciato le prime annate dei nostri Cru: il Valpolicella Classico Superiore Ognisanti 2017 e il Valpolicella Classico Le Miniere 2018», racconta Andrea Lonardi, COO di Angelini Wines & Estates, il gruppo proprietario di Bertani, e Master of Wine. «La prima edizione racconta il coraggio della ricerca, ma lascia anche intuire le ambizioni di un percorso agli albori. L’indirizzo stilistico è stato sin da subito definito, ma non potevamo ancora conoscere il grande potenziale di invecchiamento che abbiamo riscontrato soprattutto in Ognisanti».
Questo vino è ottenuto dal cru storico di Tenuta Novare, che prende il nome da una chiesetta del XVI secolo posta al centro del vigneto. Il suolo, ricco di calcare gessoso permette di ottenere un rosso vibrante, sapido e speziato che affina 12 mesi in botti di rovere francese. Nel corso degli anni il blend (95% Corvina veronese proveniente dalla selezione massale Novare, 5% Rondinella) è rimasto lo stesso, così come l’iter di produzione, che ha visto però un progressivo incremento del legno di primo passaggio fino a raggiungere il 100% con l’annata 2021.
La verticale di cinque annate dal 2017 al 2021
«Questo progetto ci permette di rendere il volto di Bertani sempre più attuale avvicinando le nuove generazioni al piacere del “bere Valpolicella”», prosegue Lonardi. «A distanza di quasi dieci anni dalla partenza, siamo pronti per una nuova sfida: dimostrare la longevità e la freschezza di questi vini nel tempo». La verticale delle prime cinque annate di Ognisanti, dalla 2017 alla 2021 (l’ultima uscita sul mercato), è una conferma del prezioso lavoro svolto. Una definizione per ciascun millesimo? «2017: coraggioso e antesignano. 2018: complesso e speziato. 2019: fresco e sapido. 2020: aromatico e contemporaneo. 2021: teso e completo».
La produzione si aggira tra le 13 e le 20 mila bottiglie, a seconda dell’andamento vendemmiale. «L’assaggio comparato delle annate è per noi l’inizio di una nuova fase in cui vogliamo portare Ognisanti e la Valpolicella Superiore fuori dal percepito comune, non solo nel nostro Paese ma anche nei più importanti mercati internazionali».
BERTANI
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Grezzana (Verona)
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Tag: Bertani, Tenuta di Novare, ValpolicellaRealizzato in collaborazione con Bertani
Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 4/2023. Acquista
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© Riproduzione riservata - 17/02/2024