La cultura della moderazione non è (solo) una responsabilità del singolo consumatore, ma di tutti gli operatori che operano nel settore. Per loro da oggi c’è un insegnamento digitale gratuito composto da nove moduli. Al termine si riceve il certificato di formazione ufficiale firmato da Wine in Moderation
Il Digital responsible service training prende vita grazie all’associazione Wine in Moderation in collaborazione con i principali enti europei del settore vitivinicolo tra cui, per l’Italia, l’Unione italiana vini, Federvini e il Consorzio Prosecco Doc. Si tratta di una piattaforma didattica digitale innovativa che mira a fornire ai professionisti del settore vitivinicolo gli strumenti adatti a veicolare messaggi che insegnino la distinzione tra consumo moderato e abuso, nonché l’importanza di bere responsabilmente seguendo il motto: “Il vino migliore? Quello che puoi ricordare”. Gli obiettivi del corso sono duplici: promuovere la moderazione e la responsabilità nel consumo al contempo valorizzando il prodotto.

I promotori italiani dell’iniziativa
La presentazione ufficiale è avvenuta lo scorso 6 novembre a Roma in occasione del Wine in Moderation Day (Wim Day). Una giornata interamente dedicata a sensibilizzare l’opinione pubblica sui comportamenti consapevoli e sul consumo responsabile del vino. «È un impegno condiviso che richiede un lavoro di squadra e una responsabilizzazione degli attori lungo l’intera filiera, dalle istituzioni alle imprese, fino agli operatori a contatto con il consumatore finale, per diffondere insieme il messaggio di equilibrio, consapevolezza e moderazione che rappresenta il principio cardine del consumo di vino», ha dichiarato Sandro Sartor in qualità di presidente di Wine in Moderation. Sartor è intervenuto al lancio della piattaforma insieme a Chiara Soldati (Federvini), Roberto Sarti (Uiv) e Alessandro Botter (Consorzio Prosecco Doc).
A chi è rivolto il corso
L’iniziativa del Digital responsible service training è il risultato di tre anni di lavoro e punta a «colmare l’anello mancante tra filiera e consumatori», hanno dichiarato i coordinatori del progetto. Per questo motivo il corso è rivolto a tutti i professionisti del settore, che lavorino in cantina (enologi, sommelier, o professionisti dell’enoturismo), nel bar o nei ristoranti. L’obiettivo è univoco: intensificare la diffusione di un messaggio virtuoso fornendo una panoramica completa e accessibile sul ruolo e sulle responsabilità degli operatori che include basi scientifiche, nozioni giuridiche e buone pratiche sociali.
Come funziona
Si tratta di un corso online gratuito composto da nove moduli formativi che vanno dal legame tra vino, cultura e territorio, fino all’approfondimento delle linea guida sul consumo moderato e gli aspetti scientifici che lo sostengono. Segue un modulo dedicato alle principali normative nazionali e internazionali in materia di vendita e somministrazione di bevande alcoliche, poi un altro sulla comunicazione responsabile. Vengono quindi approfondite le modalità per la creazione di un ambiente che favorisca comportamenti equilibrati e forniti gli strumenti per organizzare degustazioni ed eventi enologici improntati alla responsabilità e per un enoturismo sostenibile. Inoltre, la piattaforma adatta i moduli formativi in base profilo professionale dell’utente che, una volta completato il percorso della durata di due settimane e superati i quiz, riceverà un certificato di formazione ufficiale firmato da Wine in Moderation.