All’anteprima ilcinese, i Brunello 2020 stupiscono per la versatilità e propensione all’invecchiamento. La Riserva 2019, benché più calda, si esprime con equilibrio. I Rosso di Montalcino 2023 e 2022 sono lo specchio di due annate complesse e difficili.
La scorsa settimana abbiamo pubblicato le novità della 33a edizione di Benvenuto Brunello, che si è svolta dal 14 al 18 novembre a Montalcino e che ha visto la partecipazione di 126 Cantine con quasi 500 etichette in assaggio. Oggi vi proponiamo la nostra selezione di quelle che ci hanno particolarmente colpito per l’interpretazione dell’annata, ricordando che al debutto c’erano il Brunello di Montalcino 2020, la Riserva 2019, il Rosso di Montalcino 2023. Per gli appassionati dei numeri, si potevano assaggiare 190 Brunello 2020, di cui 64 tra “selezione” e “vigna”, più 2 etichette 2019; 97 Riserva, di cui 95 del 2019, un 2018 e un 2016; 31 Rosso di Montalcino 2023, 46 Rosso del 2022, 4 del 2021 e uno del 2020.
Le annate in anteprima: 2020, 2019 e 2023
Ricapitoliamo prima l’andamento stagionale delle annate in anteprima. La 2020, caratterizzata da condizioni climatiche particolarmente favorevoli, ha dato vita a ottimi Brunello, versatili e vocati all’invecchiamento. La 2019, che si è presentata con la Riserva, benché più calda, ha donato interpretazioni equilibrate, con alcolicità ben integrata in un frutto giustamente maturo, con tannini risolti. La 2023 del Rosso di Montalcino è stata, invece, funestata da attacchi di peronospora (per non parlare anche degli episodi di grandine), che hanno determinato un calo produttivo importante e risultati qualitativi eterogenei. Molti produttori hanno presentato la 2022 del Rosso, annata tra le più calde e siccitose di sempre, preferendo non imbottigliarlo apposta per l’evento. Di seguito pubblichiamo i nostri migliori assaggi, a cui abbiamo attribuito 4 e 5* (il nostro massimo riconoscimento).