In Italia In Italia Elena Erlicher

A Benvenuto Brunello tornano protagonisti i produttori in persona

A Benvenuto Brunello tornano protagonisti i produttori in persona

Novità di questa 33a edizione dell’anteprima ilcinese, i partecipanti hanno trovato dietro i banchi di degustazione i produttori, che sono tornati ad animare l’evento con i loro racconti. Il nuovo metodo di valutazione dell’annata che coinvolge Master of Wine ed esperti climatologi e le nostre considerazioni sull’ultima edizione. Al debutto il Brunello 2020, la Riserva 2019 e il Rosso 2023.

Un sistema di valutazione dell’annata nuovo di zecca, “Brunello Forma”, il ritorno dei produttori in presenza dietro ai banchi di degustazione e masterclass di approfondimento condotte da esperti del settore: sono le novità della 33a edizione di Benvenuto Brunello, l’anteprima dedicata al principe di Montalcino e alla sua nobile corte. Al debutto nei calici il Brunello di Montalcino 2020, la Riserva 2019, il Rosso di Montalcino 2023 e gli altri due vini della denominazione, Moscadello e Sant’Antimo. L’evento organizzato dal Consorzio di tutela è andato in scena dal 14 al 18 novembre, confermando l’ormai collaudata cadenza autunnale, nei chiostri del Museo di Sant’Agostino. Una formula “compressa” in 5 giorni, rispetto alle precedenti edizioni che ne prevedevano anche il doppio.

Numeri in crescita e grandi assenti

Quest’anno hanno partecipato 126 Cantine con oltre 500 etichette in assaggio e una platea di 100 giornalisti e 2.500 professionisti e appassionati. Sicuramente una crescita numerica rispetto alle ultime due edizioni – nel 2023 si contavano 118 aziende e 300 etichette. Ma non possiamo non rilevare che continuano a mancare all’appuntamento alcuni nomi che contano – solo per citarne alcuni, Baricci, Biondi-Santi, Il Marroneto, Siro Pacenti… – e senza i quali la panoramica sulle nuove annate continua ahimè ad essere confinata a una visione parziale delle tante sfaccettature di questo territorio. Per quanto riguarda la pur nutrita platea di degustatori di professione, si è avvertita l’assenza dei rappresentanti di alcune delle maggiori Guide enologiche nazionali, impegnati in quei giorni altrove nella presentazione delle loro pubblicazioni.

Quest’anno i produttori sono tornati in presenza dietro i banchi di degustazione

La valutazione dell’annata 2020 “accattivante, brillante, succulenta”

L’annata sotto i riflettori, la 2020, è stata valutata con il nuovo metodo “Brunello Forma”, come segue: dal “profilo accattivante e solare di frutta matura, solido equilibrio strutturale e grande piacevolezza di beva grazie ai tannini succulenti”. Per giungere a questa sintesi si sono confrontati il Consorzio, un team di climatologi e professionisti dell’high-tech farming della società Copernico e un panel di degustazione di 8 Master of Wine: Gabriele Gorelli, Andrea Lonardi, Michelle Cherutti-Kowal (Uk), Tracey Dobbin (Francia), Philip Goodband (Usa), Justin Knock (Uk), Frank Roeder (Germania) e Madeleine Stenwreth (Svezia). Dai tasting alla cieca di 57 campioni di Brunello di Montalcino Docg 2020, esaminati insieme con i dati climatici dei diversi areali di provenienza, sono emerse 456 note di degustazione più 8 note finali di sintesi dell’annata elaborate da ciascun MW. Si è giunti, infine, a un’unica nota di degustazione qualitativa dell’annata 2020, che abbiamo citato sopra in sintesi.

Le annate in anteprima: 2020, 2019 e 2023

Oltre alla 2020, sono state presentate anche le annate 2019 e 2023. Prima di addentrarci nella cronaca dell’evento, analizziamo brevemente l’andamento stagionale di tutte e tre. La 2020, giudicata a 5 stelle, è stata caratterizzata da condizioni climatiche favorevoli, dando vita a ottimi Brunello, versatili e vocati all’invecchiamento. La primavera è stata asciutta, le piogge sono arrivate a giugno, preparando le piante al caldo estivo. Durante l’estate si sono verificate solo due ondate di calore, brevi e moderate, limitando il rischio di stress idrico e contribuendo a preservare il profilo aromatico del vino.
La 2019 è stata sì calda, ma contraddistinta da un’estate con temperature non eccessivamente elevate e con buone riserve idriche accumulate. La vendemmia ha poi donato Brunello equilibrati e dal contenuto grado alcolico, grazie anche all’abbassamento delle temperature di settembre. Il 2023 è stato, invece, l’anno della peronospora (per non parlare anche degli episodi di grandine), che ha determinato un calo produttivo importante.

Benvenuto Brunello
Il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci

Il ritorno dei produttori e le altre novità del programma

Tra le novità di questa 33a edizione di Benvenuto Brunello, il ritorno dei produttori ai banchi di degustazione ha incontrato il gradimento del pubblico, che ha potuto così confrontarsi di persona e ascoltare di prima mano le loro storie. «Da quest’anno abbiamo voluto moltiplicare i contenuti della manifestazione con la presenza diretta delle imprese del territorio, in una logica di condivisione tra produttori, operatori, stampa e winelover», ha dichiarato il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci. Non sono mancati anche contenuti di approfondimento con le masterclass condotte dal critico Daniele Cernilli, Andrea Lonardi MW e dal divulgatore enologico Francesco Saverio Russo. E il focus “Quale futuro per i Consorzi del vino?” che ha visto la partecipazione dei presidenti Albiera Antinori (Bolgheri e Bolgheri Sassicaia), Sergio Germano (Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani), Giovanni Manetti (Chianti Classico), Christian Marchesini (Valpolicella) e del vicepresidente Graziano Nicosia (Etna).

Il Brunello all’estero cresce negli Usa

Il 2024 è stato un anno difficile per il mercato del vino internazionale: le performance globali di vendite a volume e valore mostrano segni negativi rispettivamente a -8 e -7% (dati Osservatorio Uiv su base SipSource dell’analisi di mercato realizzata per il Consorzio). In questo contesto difficile, sul mercato Usa il Brunello di Montalcino ha chiuso i primi 9 mesi del 2024 con un tendenziale in crescita del +5% a volume e del +1% a valore.
Un risultato ancora più evidente se paragonato alle performance sulla piazza americana dei vini rossi fermi italiani nel loro complesso (-6% a valore) e dei francesi (-8% a valore). A trainare una crescita dei consumi di Brunello che prosegue da circa un biennio è l’off-trade con un +10% a valore, che copre il calo nell’on-trade, l’Horeca (-6%). Bene anche il posizionamento luxury: il principe dei vini toscani è primo nei consumi di rossi italiani con prezzo alla distribuzione di oltre 50 dollari a bottiglia.

La piastrella celebrativa dedicata alla vendemmia di quest’anno e ideata dal regista Ferzan Ozpetek

Il Leccio d’Oro e la piastrella celebrativa

Spazio, infine, anche al 33° premio Leccio d’Oro (dedicato ai locali con una wine list rappresentativa dei vini di Montalcino), assegnato alla trattoria Villa Maiella di Guardiagrele (Chieti) e al ristorante Tre Dita di Chicago, alle enoteche Il Garolafo Wine di Avellino, Wine Watch di Fort Lauderdale (Florida) e Pitti Gola e Cantina di Firenze. Infine, è stata posta sulla costa del municipio della tradizionale piastrella celebrativa dedicata alla vendemmia di quest’anno e ideata dal regista Ferzan Ozpetek. Dal titolo “Blue Note”, riproduce un suo omonimo quadro prodotto con la tecnica del disegno a gesso nel 1982.

Foto di apertura: il nuovo sistema di valutazione dell’annata messo a punto dal Consorzio integra le osservazioni di climatologi e Master of Wine

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© Riproduzione riservata - 29/11/2024

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