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Architetture del vino: Tenuta Castelbuono di Lunelli

6 Dicembre 2020 Jessica Bordoni
Architetture del vino:  Tenuta Castelbuono di Lunelli

Un’enorme cupola ricoperta di rame che ricorda il guscio di una tartaruga. E nella “pancia” le aree di vinificazione e affinamento. Il Carapace, la maestosa opera d’arte a Bevagna (Perugia), è la nuova tappa alla scoperta delle cantine più belle del mondo.

Architetto Arnaldo Pomodoro

«Il paesaggio mi ricordava il Montefeltro dove sono nato, così come l’ha raccontato in tanti quadri Piero della Francesca. Il mio intervento quindi non doveva disturbare la dolcezza delle colline dove si estendono i vigneti, anzi doveva integrarsi perfettamente con l’ambiente. Ho avuto l’idea di una forma che ricorda la tartaruga, simbolo di stabilità e longevità che, con il suo carapace, rappresenta l’unione tra terra e cielo». La citazione è di Arnaldo Pomodoro, tra i maggiori scultori del panorama internazionale. Verso la metà degli anni Duemila la famiglia Lunelli, già proprietaria delle Cantine Ferrari a Trento, chiese a lui di progettare la sede della Tenuta Castelbuono, 30 ettari acquistati nel 2001 tra i comuni perugini di Bevagna e Montefalco per la produzione del Sagrantino.

Arnaldo Pomodoro

Un’amicizia di vecchia data

L’amicizia tra Pomodoro e i Lunelli risale agli anni Ottanta e già nel 2002, in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni della Casa spumantistica trentina, l’artista aveva realizzato una scultura a spirale di 6 metri, a simbolo della joie de vivre che si prova stappando una bottiglia di bollicine.

La scultura diventa cantina

Due anni dopo, nel 2005, il sogno più grande: una sfida ai confini tra scultura e architettura. Il Carapace della Tenuta Castelbuono, infatti, è la prima scultura abitabile al mondo. Non un semplice oggetto estetico ornamentale e autoreferenziale, bensì una struttura funzionale a tutti gli effetti; un edificio operativo, al cui interno si compie il ciclo completo di trasformazione dell’uva in vino e la successiva fase di affinamento in bottiglia.

La barricaia nella pancia del Carapace

Cupola enorme che sembra emergere dal terreno

Alla vista il Carapace si presenta come un’enorme cupola ricoperta di rame e incisa da profonde crepe, che ricordano i solchi della terra. La tartaruga sembra emergere dal centro della terra mostrando il suo guscio esterno, progettato secondo gli inconfondibili stilemi del linguaggio espressivo di Arnaldo Pomodoro. La cupola ellittica, di 2.500 metri cubi, si compone di un grande arco centrale e due serie di sei mezzi archi laterali che, proprio come se fossero le zampe della tartaruga, la tengono sollevata da terra.

Nella “pancia” della struttura le aree di vinificazione

L’impianto è stato realizzato in legno lamellare reticolato, successivamente rivestito di fiberglass ramato. Ciò che non vi vede dall’esterno è la “pancia” sotterranea dell’animale: 2.800 metri quadrati di cui 600 utili, dove sono dislocate le aree per la vinificazione, l’invecchiamento e lo stoccaggio dei vini. Tale spazio risulta completamente interrato e gode di condizioni di luce e temperatura ideali per l’iter di produzione enologica. Il Carapace, con la sua straordinaria carica simbolica e la sua forza iconica, risulta completamente integrato all’ambiente, in un dialogo sorprendente con le verdi colline circostanti.

L’interno del Carapace

Una gigantesca freccia per non perdere la strada

A completamento del progetto c’è un’altra scultura: un dardo rosso conficcato nel terreno a pochi metri di distanza che ha il compito di “segnalare” l’opera anche da lontano. Misura ben 18 metri di altezza e, proprio a causa delle sue dimensioni e del colore, ha richiesto un lungo lavoro per ottenere le autorizzazioni dagli enti preposti alla salvaguardia del paesaggio.

Altre opere famose

Arnaldo Pomodoro è nato nel 1926 a Morciano di Romagna (Rimini). Nel 1954 si è trasferito a Milano, dove ha dato avvio alla sua attività di scultore. Nel 1966 gli viene commissionata una sfera di 3 metri e mezzo di diametro per l’Expo di Montreal (ora a Roma, di fronte all’ingresso della Farnesina): è la prima delle sculture monumentali che troveranno collocazione nelle piazze e negli spazi pubblici di numerose città del mondo, da Milano a Los Angeles, da Dublino a Copenhagen, fino a New York, di fronte al Palazzo delle Nazioni Unite. Tra le opere più celebri anche la scultura Novecento in piazzale Nervi a Roma e Moto Terreno Solare, il lungo rilievo in cemento per il Simposio di Minoa a Marsala.

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