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Annate storiche: niente bianchi giovani, la scelta di Sergio Mottura

Annate storiche: niente bianchi giovani, la scelta di Sergio Mottura

Annate storiche di vini mitici (18): Lazio

La Cantina di Sergio Mottura, eclettico piemontese trapiantato a Civitella d’Agliano, è un’istituzione; tra le realtà laziali più conosciute a livello nazionale e non solo. La longevità dei suoi vini, soprattutto del Latour a Civitella, Grechetto in purezza, elevato parte in acciaio e parte in barrique, non è frutto di un progetto a tavolino, ma di una graduale presa di coscienza, maturata anche grazie ai consigli di amici giornalisti e sommelier. Una consapevolezza che oggi lo ha convinto che sia «un crimine assaggiare bianchi giovani».

LATOUR A CIVITELLA – «La nostra prima annata di Latour è la 1994. Da subito abbiamo accantonato parte della produzione, quasi per intuito, ma per anni non le abbiamo degustate. Poi, quando spronati abbiamo cominciato a stappare i vecchi millesimi, ecco le sorprese! In tutti questi anni ci siamo sbizzarriti con diverse sperimentazioni, fra le quali il tappo a vite, dimostratosi adatto anche per vini atti a lunga maturazione. Una scelta che abbiamo reso sistematica dalla vendemmia 2004; sui vini di base l’abbiamo implementata in toto, su Latour e Poggio della Costa, altro bianco importante ma che fa solo acciaio, l’abbiamo introdotta parzialmente, soprattutto per le partite destinate agli Stati Uniti, dove non vi sono pregiudizi a riguardo». Un percorso meditato, dunque, questo della longevità, che lentamente però è riuscito a conquistare gli appassionati.

LA VIGNA E LE ANNATE MIGLIORI – A proposito del lavoro in vigna, Sergio Mottura racconta: «Le uve sono coltivate in regime biologico e tutte le lavorazioni sono manuali. Le nuove vigne, impiantate dal 1990, sono a Guyot unilaterale, per consentire un agevole contenimento della produzione. Non si effettuano concimazioni, e le erbe crescono spontanee. Una densità di 5.000 ceppi/ha e un suolo argillo-sabbioso-vulcanico fanno il resto. Con il Latour impieghiamo un approccio borgognone, con una fermentazione in barrique di quella regione e nove mesi di affinamento. La 1993 è stata un’ottima annata. Ci hanno molto soddisfatto la 2004, la 2006, la 2007. Intrigante la 2009, in divenire».

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© Riproduzione riservata - 05/10/2012

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