In Italia

In Italia

Annate storiche: I Favati, la regola delle tre vendemmie

5 Dicembre 2012 Roger Sesto
«Il progetto I Favati (www.cantineifavati.it) nasce nel 1996, quando mio marito Giancarlo Favati, suo fratello e io decidiamo di reimpiantare dei vigneti di Fiano lasciati in eredità da mio suocero. Avevamo uno scopo preciso: recuperare le terre di famiglia, nella convinzione di essere poi ricompensati di tutti i nostri sacrifici. Pian piano il progetto ha preso piede e ora stiamo cominciando a raccoglierne i frutti». Bello, lo spirito positivo di Rosanna Petrozziello. «Per meritarci quella gratificazione, dovevamo però puntare sulla qualità dei nostri vini, su struttura e longevità». LONGEVITA' IN VIGNA - Ecco il punto: la longevità. Chiediamo come siano riusciti a infonderla ai prodotti. «Scaturisce in primis dalle caratteristiche dei nostri vitigni lavorati in purezza, in particolare il Fiano, forieri di nettari aromatici e polposi, e dalla loro positiva interazione col nostro territorio. Operiamo una rigorosa selezione in vigna, sin quasi a dimezzare le rese massime prescritte dal Disciplinare. Non solo. Per ciascun vigneto facciamo tre vendemmie: anticipata per lo spumante, standard per i vini base, tardiva – riservata ai migliori grappoli di ciascun filare – per le selezioni, così da portare in cantina il top che la natura è in grado di offrirci». IL PIETRAMARA - L’azienda dispone anche di uno storico. «All’inizio lo abbiamo fatto più che altro per noi, per monitorare l’evoluzione nel tempo dei nostri vini, per capire se eravamo sulla strada giusta rispetto agli obiettivi. Erano ancora anni in cui si pensava che i bianchi fossero da bere esclusivamente giovani». Ci spiega poi la patronne che l’annata più significativa di Pietramara Etichetta Bianca Fiano di Avellino, una vendemmia tardiva, vinificato in acciaio a contatto con le bucce sino a 36 ore, affinato sulle fecce fini sino alla primavera, non filtrato e posto sul mercato dopo circa un anno di affinamento in bottiglia - è da ritenersi oggi la 2007. Si tratta della prima vendemmia frutto della collaborazione con Vincenzo Mercurio: «Con questa edizione abbiamo capito di poter volare in alto: la consapevolezza di sapersi librare e la paura di cadere sono due sensazioni intriganti, che ti costringono a stare sempre all’erta, per non perdere di vista la meta».

In Italia

Cinzia Merli è la nuova presidente del Consorzio di tutela Bolgheri e Bolgheri Sassicaia

Passaggio di testimone tutto al femminile per il Consorzio di tutela Bolgheri […]

Leggi tutto

Doc Monreale, la nuova vita del “vigneto di Palermo”

Il disciplinare, in vigore dal gennaio 2024, valorizza gli autoctoni storici Catarratto […]

Leggi tutto

Il ritorno di Fonzone all’Enoluogo. Alla scoperta dei molti volti del Fiano

In soli 20 anni, la Cantina irpina ha conquistato il pubblico e […]

Leggi tutto

Ottavia Vistarino lancia la Réserve des Amis e il Wine Club per gli amici-estimatori

Dalla Casa del Pinot nero in Oltrepò Pavese un nuovo progetto “per […]

Leggi tutto

Addio al principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi Altemps, produttore appassionato della Tenuta di Fiorano

L’imprenditore, titolare della proprietà a ridosso dell’Appia Antica dove è nato uno […]

Leggi tutto

Cantina San Michele Appiano: Appius 2021 è figlio di un’annata difficile, ma dal gran potenziale

Presentata la 12^ edizione della celebre cuvée pensata da Hans Terzer e […]

Leggi tutto

Benvenuta Aminta, la nuova tenuta di Andrea Cecchi a Montalcino

Hanno debuttato a Milano i primi due vini, Rosso e Brunello di […]

Leggi tutto

Citra: Caroso 50°, autentica espressione d’Abruzzo

La cooperativa che riunisce 3.000 famiglie di viticoltori del territorio festeggia il […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati