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Amarone Riserva Maternigo, nuovo cru di Tedeschi

22 Novembre 2021 Elena Erlicher
Amarone Riserva Maternigo, nuovo cru di Tedeschi

Da un attento lavoro di zonazione e di caratterizzazione aromatica, nasce il nuovo single vineyard della famiglia Tedeschi: il Maternigo, Amarone della Valpolicella Riserva Docg. Prodotto in sole 6.600 bottiglie, è pura espressione del territorio da cui deriva.

Creare un nuovo vino è come vivere la nascita di un figlio per la famiglia Tedeschi, che da 400 anni coltiva la vite con passione e dedizione in Valpolicella. È accaduto così per ognuna delle etichette create dalla Cantina di Pedemonte (Verona) ed è così ancora oggi in occasione della presentazione del cru Maternigo, Amarone della Valpolicella Riserva Docg 2016 al Ristorante Cracco di Milano.

Maternigo Amarone Riserva
Sabrina, Riccardo e Antonietta Tedeschi con il nuovo Amarone Riserva Maternigo

Il nuovo cru nasce nella Tenuta Maternigo

«Dal 1964, l’anno in cui il primo cru aziendale (l’Amarone Monte Olmi, nda) ha visto la luce, a oggi lo stile di famiglia continua a ripetersi», racconta Sabrina Tedeschi, che con i fratelli Riccardo e Antonietta conduce l’azienda. «Negli anni abbiamo pensato di interpretare la Valpolicella attraverso diverse particelle parte del nostro territorio. La Tenuta Maternigo (letteralmente “terra della madre”, perché anticamente vi sorgeva una struttura d’accoglienza per ragazze partorienti) si estende su 33 ettari a vigneto nella Valpolicella orientale collinare, tra i comuni di Tregnago e Mezzane di Sotto. È stata acquisita nel 2006 ed è stato l’ultimo investimento di famiglia». Dopo l’uscita in commercio del Maternigo, Valpolicella Superiore Doc, ora è la volta dell’Amarone Riserva Docg da single vineyard.

Il vigneto Barila dove nasce l’Amarone Riserva Maternigo è situato a 310 metri d’altezza, esposto a sud-est

Studi di zonazione e caratterizzazione aromatica

Maternigo, Amarone della Valpolicella Riserva Docg nasce dal vigneto Barila, a 310 metri d’altezza con pendenza che raggiunge il 30% ed esposizione a sud-est. Dalla parte più alta del vigneto provengono le uve Corvinone (40%), subito sotto Corvina (40%) e Rondinella (20%), che si utilizzano anche per il Maternigo Valpolicella Superiore.
«Il vigneto Barila è stato selezionato dopo un attento lavoro di zonazione, portato avanti dal 2010 al 2013», spiega l’enologo Riccardo Tedeschi, «e un successivo studio di caratterizzazione aromatica in collaborazione con l’Università di Verona». Grazie agli studi abbiamo individuato sia le caratteristiche del territorio: calcareo marnoso, di colore grigio-rosato, dotato di abbondante scheletro anche in superficie; sia le caratteristiche sensoriali tipiche: come per esempio mela cotogna, tabacco, pesca e agrumi per la Corvina e mela cotogna, tabacco, pesca, frutti di bosco e fichi per il Corvinone.

L’Amarone Riserva Maternigo in cantina e nel calice

Le uve appassiscono per 4 mesi in fruttaio, con il controllo dell’umidità nell’ambiente. Il vino matura in botti di rovere di Slavonia per 4 anni e completa l’affinamento per altri 12 mesi in bottiglia. Nel calice è di un rosso rubino intenso, limpido e trasparente. Al naso sa di frutta fresca ancora croccante (amarena, ribes, lampone e prugna) ed è balsamico con note speziate e di torrefazione. Al palato è fresco, fruttato e di ottima struttura, con fine trama tannica.
«Un Amarone che mantiene le caratteristiche di famiglia di verticalità, freschezza ed equilibrio», conclude Riccardo Tedeschi. Sarà prodotto solo nelle annate migliori con una tiratura limitata. Del 2016 sono state prodotte 6.600 bottiglie. Il prossimo, il 2019, vedrà la luce in appena 4.000 esemplari.

Foto di apertura: Maternigo, Amarone della Valpolicella Riserva Docg nasce da singolo vigneto su suoli di importante componente calcarea, che contribuisce all’elevata aromaticità del vino

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