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Amarone: il Consorzio legittima quello di pianura

16 Maggio 2013 Monica Sommacampagna
Il Consorzio tutela vini Valpolicella, cinque giorni dopo l’assemblea dei soci (cioè ieri), risponde ufficialmente alla questione sollevata dalle Famiglie dell’Amarone, contrarie all’abrogazione dell’articolo 4 del disciplinare di produzione che escludeva la possibilità di vinificare da vigneti su terreni freschi in pianura e in fondovalle. Il 10 maggio scorso l’articolo, con votazione all’unanimità del Cda dell'ente, è stato soppresso in tutti e 4 i disciplinari della denominazione (non solo in quello dell’Amarone Docg, ma anche in quello del Valpolicella, del Ripasso e del Recioto Docg) «perché considerato un vizio di forma presente sin dal primo disciplinare del 1968 e per dare una maggior coerenza fra lo stesso e la fotografia reale dei vigneti da sempre esistenti in Valpolicella», ha commentato il presidente del Consorzio Christian Marchesini. «Senza modifica circa 2/3 delle produzioni avrebbero corso il rischio di non essere più certificate». PROPOSTE DEL CONSORZIO: BLOCCO DEGLI IMPIANTI E NUOVO TAVOLO DI CONFRONTO - Il refuso sarebbe rimasto infatti immutato e inascoltato negli anni, non condizionando le scelte produttive locali. A proposito della vocazionalità, espressione di terroir particolari, il presidente dell’ente ha rimbalzato la discussione al tavolo interprofessionale chiesto durante l’assemblea dei soci. Quanto alla crescita esponenziale di aziende pronte a salire sul “treno” dell’Amarone, Marchesini parla di ferreo blocco degli impianti fino al 2016. LE ALTRE MODIFICHE - L’assemblea dei soci del 10 maggio ha offerto l’opportunità di introdurre altre modifiche nella denominazione. Ad esempio, se fino a ieri per ogni litro di Amarone prodotto se ne potevano fare solo 2 di Ripasso oggi la proporzione potrà arrivare a 1:5 o 1:1, viene inoltre previsto il tappo a vite per il Valpolicella Classico, Superiore e Valpantena (nei formati da 0,127 a 1,5 litri). «Abbiamo introdotto inoltre la possibilità di riclassificare fino al 15% di Amarone in Ripasso per fortificarlo», ci ha spiegato Marchesini. «Il Consorzio potrà inoltre decidere di procrastinare l’immissione al consumo di una parte o della totalità di Amarone di un’annata per un periodo da definire». Importante per limitare le truffe sul Ripasso l’obbligo di mantenere la stessa proprietà per vinacce e vino Valpolicella indispensabili per realizzare questo metodo. A livello qualitativo buona la scelta di imporre per la produzione di Amarone e Recioto della Valpolicella Docg vigneti attivi dal 4°anno d’età.

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