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L’Amarone Fieramonte Allegrini torna a volare

2 Ottobre 2017 Monica Sommacampagna
Ritorno al futuro in grande stile per l’Amarone Fieramonte Allegrini. Venerdì 29 settembre ha infatti preso il volo - celebrato simbolicamente con un tour in mongolfiera sulla Valpolicella - la nuova annata di questo storico Amarone Classico Riserva Docg prodotto a Fumane (Verona), rimesso in commercio dopo 32 anni. Di questa Riserva oggi viene proposto il 2011 in edizione limitata di 5.000 bottiglie e circa 600 magnum. Villa della Torre, dove si è svolta la cena di gala di presentazione, per l’occasione era decorata con scenografiche onde luminose: un richiamo alle curve di livello della collina dove è posto il vigneto a Mazzurega. Linee sinuose che hanno ispirato anche il packaging in bianco e nero del vino.    

Dalla storia a un nuovo inizio

Le uve per l’Amarone Riserva Fieramonte nascono a 420 metri di altitudine in un cru di 6 ettari che domina la vallata di Fumane. Proprio qui, sopra Villa della Torre, fino al 1985 la famiglia Allegrini produceva un Amarone potente sia a livello di struttura sia a livello aromatico. Costretta a malincuore a interrompere la produzione a causa di una malattia che colpì il vigneto, nel 2001 la famiglia ha reimpiantato in quest’area fortunata nuove viti con prevalenza di Corvina e Corvinone, forma di allevamento a doppio Guyot al posto della Pergola e con impianti fitti.

Uve baciate dal sole del mattino

La nuova produzione è iniziata con la vendemmia 2011. «Il vigneto guarda ad est, verso il sole del mattino, quello più morbido e dolce, diceva mio padre, quello che dà la maturità migliore alle uve», ricorda Marilisa Allegrini. «Le uve che provengono da Fieramonte hanno un’intensità aromatica particolare proprio grazie a questo sole del mattino. Poi vengono appassite, ma oltre all’appassimento abbiamo anche un interessante invecchiamento di 48 mesi in piccole botti di rovere».    

Un Amarone che premia la Corvina

L’Amarone Classico Riserva Docg Fieramonte nasce da una selezione di uve Corvina (45%), Corvinone (45%), Rondinella (5%) e Oseleta (5%). Dopo l’appassimento delle uve il vino viene posto per 36 mesi in barrique, seguono 18 mesi di massa e 2 anni in bottiglia. «La nostra filosofia aziendale non è mai stata quella di impostare il vino sugli estrattivi ma di andare su un vino che venga identificato con la seconda pelle che ci sentiamo addosso che è l’uva Corvina» spiega l’enologo Franco Allegrini. All’assaggio il 2011, con grado alcolico di 16,5% vol., si rivela potente, come da aspettative, longevo e si svela gradualmente: i frutti rossi lasciano a poco a poco il passo a note terziarie speziate come pepe nero, chiodi di garofano e accenti di cioccolato amaro.

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