Al Vinitaly Cavit lancia Kelter, avvolgente Lagrein in purezza in versione Riserva
Questo rosso raffinato e vibrante nasce da una selezione di vigneti particolarmente vocati della Valle dell’Adige e della Vallagarina. Il nome – in tedesco Kelter significa torchio – è un omaggio alla grande tradizione enologica trentina.
A Vinitaly Cavit ha presentato Kelter, un elegante Riserva di Lagrein destinata in esclusiva al mondo Horeca. Il nome scelto per la nuova etichetta è senza dubbio evocativo. In tedesco Kelter significa torchio: un termine che sottolinea il valore della tradizione, la cura che viene posta in tutte le fasi di produzione, ma anche la forte identità territoriale trentina di questa new entry premium.
Le zone maggiormente vocate
Kelter è classificato come Trentino Riserva Doc 2020 e nasce da uve Lagrein raccolte e selezionate rigorosamente a mano con rese molto basse, intorno ai 40 ettolitri per ettaro. Le piante provengono dalle zone pedecollinari della Valle dell’Adige, a Roverè della Luna, e della Vallagarina, sul conoide di Besenello. Nel primo caso i vigneti si trovano su terrazzi glaciali o morenici, con suoli bruni, mediamente profondi, ben drenati con matrice ghiaioso-sassosa. In Vallagarina, invece, i terreni sono a prevalenza calcarea, ben strutturati e ben drenati, con molti ciottoli e con un discreto contenuto di argilla. Il clima di queste aree è di tipo continentale, con inverni freddi, spesso nevosi, ed estati calde, ma con una buona escursione termica tra il giorno e la notte.
Una varietà sensibile alle piogge e all’umidità
«Sono le condizioni ideali per un vitigno come il Lagrein, che predilige ambienti caldi e riparati», precisa Andrea Faustini, enologo, coordinatore e responsabile scientifico del team agronomico Cavit. In primavera la varietà si rivela particolarmente sensibile agli sbalzi di temperatura e alle piogge abbondanti che ne limitano la resa produttiva. Questo permette di ottenere un rosso di notevole concentrazione, complessità e freschezza. Grazie alla valutazione attenta dei singoli vigneti, il team Cavit riesce ad assicurare costanza qualitativa e grande espressività varietale.
Massima cura dalla pianta alla bottiglia
«Ogni intervento viene fatto “su misura”», prosegue Faustini. «ll nostro patrimonio di vigneti include esemplari di viti di una cinquantina di anni sui quali nel mese di luglio effettuiamo un taglio della punta del grappolo di circa il 30%. Questa tecnica ci permette di migliorare notevolmente la qualità fenolica delle uve, soprattutto nelle annate un po’ più fresche o piovose, quando è più difficoltoso il raggiungimento della completa maturità». In cantina si procede con una vinificazione tradizionale in rosso. La fermentazione con lunga macerazione sulle bucce avviene in piccoli serbatoi di acciaio inox e prevede il controllo della temperatura. La malolattica si svolge in barrique, dove le diverse partite selezionate restano ad affinare per molti mesi prima dell’assemblaggio. Poi una nuova sosta in acciaio prima dell’imbottigliamento.
Le note sensoriali del Kelter, Trentino Riserva Doc 2020
Come si traduce tutto questo nel calice? La Riserva Kelter è un Lagrein dalla personalità fresca e vibrante. Di colore rosso rubino intenso con riflessi violacei, ha un bouquet di lampone, mirtillo e frutti di bosco, con un sottofondo di cacao, tabacco biondo e anice stellato. In bocca è pieno, rotondo, in perfetto equilibrio tra la raffinata trama tannica e la spiccata acidità. Tali caratteristiche che lo rendono ideale sia come vino da meditazione sia come accompagnamento a sfiziosi piatti a base di carne, selvaggina e formaggi stagionati.
Foto di apertura: il Kelter di Cavit nasce da uve Lagrein raccolte e selezionate rigorosamente a mano con rese molto basse
Tag: Cavit, Kelter, Lagrein© Riproduzione riservata - 19/04/2023