In Italia

In Italia

Addio a Giuseppe Benanti, imprenditore illuminato e pioniere dei vini dell’Etna

2 Febbraio 2023 Andrea Gabbrielli
Addio a Giuseppe Benanti, imprenditore illuminato e pioniere dei vini dell’Etna
06

Se ne va una figura chiave dell’enologia siciliana. Fu tra i primi a comprendere le potenzialità dei vigneti del Vulcano e a collaborare con istituti e ricercatori, contribuendo a dare ai vini etnei la fama di cui godono oggi. Il ritratto del giornalista Andrea Gabbrielli.

Ci ha lasciato Giuseppe Benanti, per tutti Pippo. 78 anni, Cavaliere del lavoro e accademico aggregato dei Georgofili.  Imprenditore farmaceutico – era sua la Sifi di Lavinaio, alle pendici del vulcano – aveva fondato nel 1988 la Tenuta di Castiglione a Viagrande (Catania), destinata a diventare un riferimento per la vitivinicoltura etnea.

Una piacevole sopresa

In un contesto in cui i vini della Sicilia occidentale si aprivano ai mercati del mondo, nel settore orientale l’abbandono dei vigneti e la vendita dello sfuso, sembravano l’unica prospettiva. Il mio incontro con Pippo Benanti fu all’insegna dell’incredulità. Nel corso di un viaggio alla ricerca di aziende e vini da segnalare, avevo trovato un panorama molto poco attraente dal punto di vista enologico. La degustazione dei suoi vini era stata una tale sorpresa per la pulizia dei profumi e dei sapori da esprimere non poche perplessità sulla loro reale provenienza.

La forza del vulcano

«E allora venga da me in cantina a verificare», mi incalzò Pippo Benanti. «Le faccio assaggiare tutto quello che vuole». Qualche tempo dopo un viaggio a Viagrande fugò tutti miei dubbi. Durante un freddo pomeriggio domenicale, degustai vasche, botti, vini in affinamento e in bottiglia. Avevo scoperto un mondo nuovo di vini dell’Etna eccellenti e fortemente caratterizzati. Benanti aveva da tempo intuito che da quei vecchi alberelli – spesso franchi di piede e di età centenaria, impiantati nei terrazzamenti, sulle lave vulcaniche disfatte – si celavano dei tesori eccezionali, unici.  

Un team d’eccezione

In questo percroso fu importante il contributo e la collaborazione di enologi e ricercatori quali il prof. Rocco Di Stefano dell’Istituto sperimentale per l’Enologia di Asti e Jean Siegrist dell’Institut national de la Recherche agronomique di Beaune in Borgogna. Da ricordare anche gli enologi Gian Domenico Negro e Marco Monchiero, dalle Langhe, e Salvo Foti, alle prime armi, autori di vini destinati a lasciare il segno e soprattutto ad aprire nuove prospettive per la produzione etnea. Negli anni Novanta l’Etna rosso Rovittello e l’Etna bianco Superiore Pietramarina di Benanti divennero delle pietre di paragone.

Il lascito di Pippo Benanti

La Tenuta di Castiglione cambierà il suo nome in Benanti, allargandosi e acquistando vigneti in tutti gli areali della Montagna. La riscossa, dopo un lungo periodo di silenzio, era iniziata. Le poche Cantine esistenti acquistano forza e se ne aggiungono delle nuove.  Il successo attuale e la fama internazionale dei vini dell’Etna hanno alla base le esperienze pionieristiche e di valorizzazione dei diversi versanti etnei che risalgono a quel periodo. Il lascito di questo imprenditore illuminato è che la qualità e l’identità di un vino non devono mai essere disgiunti dal rispetto del territorio; ma anche dalla ricerca, dalla sperimentazione e da una visione di lungo respiro. Ci mancheranno la sua ironia e il suo melodioso accento catanese. Ciao Pippo.

Alla signora Carmen, ai figli Antonio e Salvino, all’azienda Benanti, le più sentite condoglianze dell’autore e di tutta la redazione di Civiltà del bere.

Foto di apertura: Giuseppe Benanti con i due figli Antonio e Salvino

In Italia

Cadgal, l’altra faccia del Moscato d’Asti

Alessandro Varagnolo, che guida la Cantina piemontese dal 2023, mira a dare […]

Leggi tutto

VinoVip al Forte: alla 3^ edizione del summit riflettori puntati sui grandi bianchi e sui giovani

La biennale “marittima” di Civiltà del bere si è svolta l’8-9 giugno […]

Leggi tutto

9 Morellino del Cuore + 1 di vecchia annata

I 10 campioni di Tenuta Agostinetto, Poggioargentiera, Cantina Vignaioli del Morellino di […]

Leggi tutto

La linea Ritratti di La-Vis si rinnova

Rinasce la storica gamma della Cantina trentina che comprende Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, […]

Leggi tutto

Monteverro all’Enoluogo: il grand vin bordolese-mediterraneo sfida il tempo

Il salotto milanese di Civiltà del bere ha ospitato una verticale di […]

Leggi tutto

Il futuro del Cannonau è giovane

Non solo rosso, ma anche spumante, rosato, passito e liquoroso. È quanto […]

Leggi tutto

Breve giro in Calabria, tra pionieri ed emergenti

Durante il Vinitaly abbiamo incontrato cinque imprenditori, dalle storie molto diverse, che […]

Leggi tutto

Il Ludwig di Elena Walch è il miglior Pinot nero d’Italia

Seguono a stretto giro la Riserva Burgum Novum di Castelfeder e la […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati