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A Cesare Pillon il Premio Khail 2018

18 Giugno 2018 Anna Rainoldi
"Per aver raccontato il vino, nelle sue svariate sfaccettature, con competenza e scrittura raffinata, con ironia e precisione" Cesare Pillon merita il Premio Khail 2018. Il giornalista - storica firma del vino italiano - ha ricevuto il riconoscimento intitolato al fondatore di Civiltà del bere, destinato alle personalità capaci di valorizzare la nostra enologia. "Collaboratore assiduo della rivista fondata da Pino Khail, con lui ha condiviso l’idea che l’impegno degli imprenditori vinicoli andasse massimamente valorizzato, considerata l’importanza del loro prodotto per la cultura e l’economia della nostra civiltà", ha spiegato Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere, consegnando poco fa la targa commemorativa a uno stupito e commosso Cesare Pillon. Omaggiato dalla standing ovation dei 200 ospiti di VinoVip al Forte, radunati alla Villa Bertelli di Forte dei Marmi per il convegno inaugurale dell'evento.

Il nostro ricordo di Pino

VinoVip è l’occasione per dedicare un momento particolare, per noi importantissimo, al fondatore di Civiltà del bere. Dal 2011, anno della sua scomparsa, abbiamo intitolato un Premio alla memoria di Pino Khail - finora biennale come la nostra manifestazione, da lui ideata vent’anni fa. Il riconoscimento è conferito a una persona che, nello spirito di Pino Khail, abbia contribuito alla promozione e alla valorizzazione del vino italiano nel mondo. Un grande ambasciatore dell’enologia nazionale.

Chi è Cesare Pillon

Cesare Pillon è nato a Torino, ma è di origini venete. E il Piemonte e il Veneto sono due regioni di grande tradizione vitivinicola. È del 1931, e il 1931 fu una delle più grandi vendemmie del XX secolo, per i rossi come lui. Il vino era scritto nel suo destino, ma lui non lo sapeva. Appartiene a una generazione che ha l’abitudine di mancare ai grandi appuntamenti della storia: era troppo giovane nel 1943 per prendere parte alla Resistenza e troppo vecchio nel 1968 per vestire l’eskimo della contestazione studentesca. Ha rischiato di fare lo stesso con il vino: diventato giornalista a 21 anni all’Unità, è stato in quotidiani importanti come il Corriere della Sera e in settimanali impegnati come il Mondo, ha scritto di tutto, perfino di tecnica automobilistica, di arredamento e di questioni femminili, ha fatto il critico cinematografico e ha firmato anche libri sulla storia del movimento operaio. Solo nel 1979, però, quando ha scritto una guida a 100 vini a Doc, si è reso conto che il mondo del vino era il suo mondo. E quella scoperta ha cambiato la sua vita.

Gli altri vincitori del Premio Khail

Dopo Lucio Caputo, presidente Iw&Fi (premiato nel 2011), Lucio Tasca d’Almerita (2013) Piero Antinori (2015) e Pio Boffa della Pio Cesare (2017), quest'anno il riconoscimento è stato attribuito al giornalista Cesare Pillon. "Conferito dalla direzione e, per la prima volta, dalla redazione, che nutre una stima e un affetto smisurato per Cesare", ha precisato il direttore. Un premiato due volte protagonista: proprio VinoVip al Forte è occasione del debutto ufficiale dell'ultimo libro di Pillon, il Manuale di conversazione vinicola, presentato ufficialmente oggi alle 14.30 a Villa Bertelli.

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