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In tutta Europa cresce la voce di chi chiede lo stop ai pesticidi

11 Marzo 2021 Anita Franzon
In tutta Europa cresce la voce di chi chiede lo stop ai pesticidi

La Svizzera si fa capofila della battaglia contro l’uso dei pesticidi in agricoltura e a giugno ci sarà un referendum per vietarli. Intanto, anche l’Unione Europea si sta muovendo per ridurne l’uso e gli Stati membri stanno cominciando ad adattarsi alle nuove direttive. Due esempi: i primi passi della Croazia e la lunga esperienza dell’Austria.

Per approfondimenti: Vitisphere, Total Croatia News, Wine Enthusiast

Il 13 giugno 2021 gli svizzeri potranno votare per vietare l’uso di pesticidi nella produzione agricola. Il referendum parte da un’iniziativa popolare presentata a maggio 2018 con la richiesta di modificare la Costituzione vietando l’uso di qualsiasi pesticida di sintesi nella lavorazione dei prodotti agricoli e di bloccare le importazioni di alimenti che ne contengono.

In Svizzera una petizione da 127 mila firme

La petizione ha raccolto 127.000 firme e per Jean-Denis Perrochet, viticoltore biodinamico e co-promotore della proposta, ci sono buone probabilità di successo. Secondo il viticoltore, la Svizzera ha i mezzi per dare l’esempio in termini di salvaguardia dell’ambiente (Vitisphere).

Anche la Croazia va verso la riduzione dei pesticidi

L’Unione Europea sta adottando una nuova strategia per lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura e l’uso di pesticidi dovrebbe essere ridotto almeno della metà entro il 2030. La Croazia, inizialmente preoccupata per questa decisione, soprattutto per quanto riguarda la produzione di alcune varietà autoctone particolarmente fragili come il Pošip, sta cercando soluzioni sostenibili per assicurare la produzione di uve anche con un uso ridotto di pesticidi (Total Croatia News).

La rivoluzione biodinamica in Austria

Chi, invece, da tempo ha detto no ai prodotti di sintesi in vigna è l’Austria, dove da oltre 40 anni ci sono Cantine in prima linea nella rivoluzione dell’agricoltura biodinamica. Wine Enthusiast ha intervistato tre di questi viticoltori lungimiranti, persone che iniziarono a credere nell’approccio biodinamico quando ancora se ne sapeva pochissimo. Alcuni di loro, come Christine e Nikolaus Saahs (Cantina Nikolaihof, Wachau), sono stati così in anticipo sui tempi da essere stati addirittura derisi o disprezzati.

In apertura: un ramarro tra le vigne di Cantina Nikolaihof

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