Senza confini Senza confini Ulrich Kohlmann

Scheurebe, l’altra faccia (figlia) del Riesling

Scheurebe, l’altra faccia (figlia) del Riesling

Ha tutta l’esuberante vitalità di un Dioniso che guarda alla razionalità di Apollo. È questa la similitudine che rappresenta al meglio il rapporto tra lo Scheurebe, incrocio tedesco semi-sconsciuto, e la star Riesling, che lo ha creato. La patria in Assia Renana e il suo viaggio, in 13 etichette, fino alla Nuova Zelanda.

Lo Scheurebe è un vitigno aromatico a bacca bianca. Deve il suo nome all’ibridatore di viti Georg Scheu (1879-1949) che l’ha creato nel 1916. Trovandosi all’ottantottesimo posto di un filare sperimentale, inizialmente fu chiamato “Sämling 88” o S 88, un nome ancora oggi utilizzato in Austria. Negli anni successivi Scheu ha portato a termine anche altri incroci tra varietà di vitis vinifera sativa ottenendone l’Huxelrebe (1927), il Faberrebe (1929) o il Würzer (1932), ma lo Scheurebe rimane fino ad oggi il suo più grande successo.

Un incrocio per risolvere i problemi del Riesling

Lo scopo del suo lavoro era il miglioramento genetico della vite per incrocio naturale ovvero la creazione di nuovi vitigni che mantenessero le caratteristiche eccellenti delle classiche varietà tedesche come Riesling, Silvaner o Gewürztraminer, senza però condividerne anche i loro altrettanto classici problemi. Il Riesling, per esempio, spesso non arrivava a piena maturazione e, volendo evitare lo zuccheraggio, la sua acidità esuberante rimaneva un problema. Inoltre soffriva di malattie fungine nonché di colatura con la conseguenza di rese ridotte e qualità inferiore.

Scheurebe lo scopritore
L’ibridatore di viti Georg Scheu

I vantaggi delle Scheurebe

Nel suo Winzerbuch, per molto tempo il classico manuale per i viticoltori tedeschi, Scheu descrive i vantaggi dello Scheurebe. “È più vigoroso, ha un bouquet più ampio del Riesling, matura circa 10-14 giorni prima e quindi ha solitamente una densità del mosto tra 10 e 15 °C in più rispetto ai genitori” (G. Scheu, Mein Winzerbuch, Berlino 1936, p. 212; trad. dal ted.); aggiungendo che la sua vigorosità lo rende il vitigno ideale per “terreni sabbiosi” (ivi p. 172).

La scoperta dei suoi veri genitori: Riesling x Bukettraube

Per tutta la vita Scheu fu convinto di aver fecondato una vite madre di Riesling con pollini di Silvaner. Ma grazie agli strumenti della ricerca genetica moderna, oggi ne sappiamo di più. Il vero padre dello Scheurebe è il Bukettraube (E. Maul, F. Schumann, B. Hill e.a., Die Kreuzungseltern deutscher Rebenneuzüchtungen im Fokus: Deutsches Weinbau-Jahrbuch 64, 2013, p. 138), un vitigno non più coltivato in Germania e oggi diffuso soprattutto in Sudafrica.

Creazione di un nuovo vitigno

L’errore di Scheu si comprende meglio se si considerano le molteplici difficoltà a cui un ibridatore di vite va incontro. Le varietà di Vitis vinifera sativa, utilizzate nella creazione di un nuovo vitigno, sono piante con fiori ermafroditi. Per questo motivo possono essere impollinate non solo da altre piante ma anche dal proprio polline. Per evitare questa autofecondazione, indesiderata nella creazione di un vitigno con qualità superiori, si deve castrare il genitore destinato a diventare la pianta madre rimuovendo le sue antere, cioè la parte terminale degli stami con il polline. Subito dopo si proteggono le sue infiorescenze con bustine per impedire che pollini vaganti possano fecondare la pianta madre. Arrivati a questo punto bisogna aspettare che questa si trovi nella condizione ideale per l’impollinazione, per apportare polline della varietà scelta per l’incrocio sui pistilli della pianta madre.

Scheurebe
Un grappolo di Scheurebe © Deutsches Weininstitut

Una procedura delicata

Come si vede la creazione di una nuova varietà di vite prevede una procedura precisa e delicata in cui tante cose possono andare per il verso sbagliato: una castrazione incompleta, una protezione insufficiente dell’infiorescenza o un tipo di polline scambiato erroneamente per un altro…

Nonna Silvaner

Postilla: nell’albero genealogico dello Scheurebe il Silvaner non manca del tutto. Anche se non è uno dei suoi genitori, ha comunque un ruolo come attore non protagonista. Il Bukettraube, infatti, è una varietà, ottenuta da un incrocio tra Silvaner x Schiava grossa, realizzato nell’Ottocento da Sebastian Englert. Alla fin fine il Silvaner rimane in gioco, anche se non come padre dello Scheurebe, almeno come nonna paterna.

In Germania è più diffuso

Attualmente troviamo lo Scheurebe soprattutto in Germania dove con 1.417 ettari si posiziona al decimo posto nella classifica dei vitigni a bacca bianca (www.deutscheweine.de). È presente anche in Austria che conta 357 ettari, per lo più nelle regioni Burgenland e Stiria (www.austrianwine.com). Minore invece la sua diffusione in altri Paesi. In Svizzera piccole produzioni si concentrano a ovest di Ginevra, sul lago di Zurigo e nella Signoria Grigionese. Passando al Nuovo Mondo si contano alcuni ettari di Scheurebe in Canada (Nuova Scozia), negli Stati Uniti (Oregon e Napa Valley) e in Nuova Zelanda (Waipara Valley).

Assomiglia a un Riesling che ha appena letto il Kama Sutra

Il potenziale enogastronomico dello Scheurebe sta nei suoi tratti sensoriali molto distinti che gli conferiscono grande tipicità. Lo illustra l’importatore e scrittore statunitense Terry Theise: “Scheurebe (… ) is Riesling just after it read the Kama Sutra (…). If Riesling expresses all that is noble and good, Scheu offers all that is dirty and fun. It is Rieslings’s evil, horny twin” (T. Theise, Reading between the wines, p.126). La descrizione dello Scheurebe come alter ego eccitato del Riesling è un’idea divertente. Ma non è tutto. Contrapponendo la profondità quasi spirituale del Riesling al carattere gioioso e viscerale dello Scheurebe, Theise colpisce nel segno. Riesling e Scheurebe rappresentano davvero due modi del vino opposti ma anche legati tra di loro, un po’ come le divinità Apollo e Dioniso nella tragedia greca. Abbiamo bisogno di entrambi: della razionalità apollinea del Riesling ma anche della vitalità dionisiaca dello Scheurebe.

Il bouquet dello Scheurebe

Per inquadrare ancora meglio il suo profilo gusto-olfattivo va sottolineato che esso dipende in maniera particolare dal grado di maturazione dell’uva. Il viticoltore Jan Eymael, uno dei più intimi conoscitori dello Scheurebe, ce lo spiega così: nella prima fase di maturazione dell’uva emergono tipicamente sentori di asparago, rabarbaro e pompelmo. In una fase successiva si fanno notare profumi di lime, menta o papaya, mentre nella terza fase, di piena maturazione dell’uva, dominano aromi di cassis, maracuia, frutto della passione, litchi e qualche volta si fanno notare anche profumi di rosa.

Le similitudini con Sauvignon blanc e Gewürztraminer

Partendo dalle osservazioni di Eymael si vede come i sentori dello Scheurebe ben richiamano altri due vitigni aromatici, il Sauvignon blanc e il Gewürztraminer. Vini ottenuti da uve Scheurebe non completamente mature possono presentare sentori vegetali, tipici anche di alcuni Sauvignon blanc neozelandesi. Solo con una maggiore maturazione lo Scheurebe si arricchisce di aromi di frutta gialla e tropicale a cui si possono aggiungere note floreali, in particolare profumi di rosa. A questo punto lo Scheurebe si avvicina al corredo aromatico del Gewürztraminer.

La nostra selezione: 12 etichette dal mondo

Gli ettari a Scheurebe in Assia Renana sono solo 698 © Deutsches Weininstitut

In Assia Renana lo Scheurebe conta 698 ettari

Dei 26.860 ettari vitati dell’Assia Renana lo Scheurebe ne copre solo 698, appena il 2,6%. Strano, se si considera che Georg Scheu aveva creato il suo nuovo vitigno proprio pensando alle condizioni agronomiche di questa regione. Infatti i suoli sabbiosi, molto diffusi in Assia Renana, non sono un problema per questo vitigno vigoroso. Poco sensibile alla clorosi lo Scheurebe non teme nemmeno quelli ricchi di calcare. Di particolare importanza è infine la sua elevata resistenza alla siccità. Precipitazioni che qui girano intorno a soltanto 586 mm all’anno, paragonabili alla fascia costiera maremmana, non procurano stress idrici.

Brüder Dr. Becker, Scheurebe Brut 2018

Giallo paglierino con bollicine fini e persistenti. Profuma di pasticceria dolce, pere mature ed erbe aromatiche. Al palato è fresco ma cremoso grazie a un’effervescenza soave. Elegante la chiusura leggermente ammandorlata.

Kühling-Gillot, Quinterra Scheurebe 2019 VDP Gutswein

Giallo paglierino luminoso. Intensi sentori di pesca gialla, pompelmo e raffinati accenni fumé. Al palato decisamente secco e fresco, cosa che lo rende molto verticale e rinfrescante. Corpo medio, buon equilibrio.

Alexander Gysler, Scheurebe Sonnentau 2019

Giallo paglierino cristallino. Profumi di uva spina e pompelmo spingono le aspettative di un sorso fresco, prontamente confermato da una vena acida che si diffonde con brio. Secco, di buon corpo e chiusura sapida. Vino leggiadro.

Braunewell, Scheurebe Eiswein 2018

Giallo paglierino intenso. Sprigiona profumi opulenti di arance candite, maracuja e miele di tiglio. Leggera nota di botrytis. Al palato dolcissimo con una densità pastosa che si scioglie sotto la spinta di un’acidità vivace. Persistente.

Il successo nel Palatinato sulla scia del Sauvignon blanc

Il Riesling è il re incontrastato del Palatinato. Solo negli ultimi anni si è visto un accrescimento vertiginoso del Sauvingnon blanc. Tuttavia proprio il successo di questo vitigno alloctono ha contribuito a un rilancio dello Scheurebe come una vera alternativa autoctona. Sugli scaffali della Gdo funziona un po’ come con le proposte dei negozi digitali: “Se ti è piaciuto quello, potrebbe anche interessarti questo”. E così lo Scheurebe è rientrato nel radar dei consumatori. Mentre il Sauvignon blanc tedesco deve confrontarsi con la concorrenza di francesi e neozelandesi, lo Scheurebe si propone come prodotto senza rivali. È questo il quadro in cui, secondo l’esperto di marketing Bernd Wechsler, lo Scheurebe potrebbe posizionarsi con successo (B. Wechsler, “Scheurebe versus Sauvignon blanc. Aromasorten im Wettbewerb”, Deutsches Weinmagazin 6, 2020, p. 34).

Müller Catoir, Scheurebe Haardt 2019 VDP Ortswein trocken

Giallo paglierino cristallino. Incanta per la purezza di profumi che evocano il pompelmo giallo e l’ananas. Al palato risulta secco e verticale. Corpo medio. Fine bocca con una mandorla amara sussurrata che regala un tocco di classe.

Pfeffingen, Scheurebe O 2019

Giallo dorato fulgido. Allettante ouverture con profumi di mela gialla matura, maracuja e gardenia. Al palato è secco, fresco e avvolgente con corpo pieno. L’alcol si fa notare ma non è eccessivo. Interpretazione che guarda al futuro.

Il clima favorisce lo Scheurebe in Franconia

Dei 6.139 ettari del vigneto della Franconia solo 178 sono impiantati a Scheurebe. Presente dal 1952, quando Hans Wirsching impiantò il primo vigneto con questa varietà, si è dimostrata adatta al clima di questa regione vinicola, più fresca rispetto alla patria dello Scheurebe, l’Assia Renana. Un fatto forse parzialmente spiegabile ricordando che uno dei suoi genitori, il Bukettraube, fu creato proprio a Randersacker, un comune a pochi chilometri da Würzburg.

Hans Wirsching, Iphöfer Kronsberg, Scheurebe Auslese 2018

Giallo dorato intenso. Deliziosi profumi di papaya, miele, scorza d’arancia e timo invitano al sorso. Al palato è dolce, denso e cremoso senza risultare pesante grazie ad una vena acida rinfrescante. Molto persistente e di grande equilibrio ed eleganza. Un vino profondo.

Vigneti nella regione dell’Ortenau © Deutsches Weininstitut

Nel Baden gli aromi dello Scheurebe si fanno intensi

La regione vinicola Baden (15.843 ettari) è la più calda della Germania. Nel suo cuore geografico si trova l’Ortenau, un territorio contraddistinto da numerose valli che si estendono dal Reno a ovest fino alla Foresta Nera a est. Di giorno l’aria calda sale dal bacino del fiume ed entra in queste valli, mentre il sole riscalda i suoi ripidi pendii di granito, esposti a sud. Di notte poi scende l’aria fresca dalla Foresta Nera portando frescura. Condizioni ideali per valorizzare al massimo il ricco bagaglio aromatico dello Scheurebe.

Laible, Durbacher Plauelrain, Scheurebe 2019, VDP Erste Lage

Giallo paglierino intenso. Profuma di ananas, falso gelsomino ed erbe aromatiche. Al palato si presenta con un lieve residuo zuccherino in equilibrio con una vena acida vivace che rende il sorso agile. Grande bevibilità.

Lo Scheurebe oltre il 51° parallelo, in Sassonia

Fare vini oltre il 51° di latitudine nord non è certo un gioco da ragazzi ma nella regione vinicola Sassonia troviamo non solo la forte differenza tra estati calde e inverni rigidi, tipica di un clima continentale, ma anche sbalzi termici tra giorno e notte tra i più marcati di tutta la Germania. Questo e il fatto che qui le giornate estive sono più lunghe rispetto a quelle a latitudini meridionali, sono i fattori climatici che favoriscono lo sviluppo di tutto il potenziale delle uve aromatiche. Tra i 67 vitigni coltivati nella regione, che si estende tra Meissen e Dresda, lo Scheurebe, infatti, si è conquistato un posto di rilievo: 4,6%, ovvero tre volte la media nazionale.

Wackerbarth, Scheurebe Sekt trocken 2018

Paglierino luminoso. Bollicine fini, regolari e persistenti. Bouquet delicato che ricorda frutta matura di ananas, pera e ribes nero. Effervescenza delicata, buona acidità e con residuo zuccherino (abboccato). Grande bevibilità.

Stefan Bönsch, Scheurebe 2019

Giallo paglierino di grande luminosità. Profumi intricanti di ribes nero, pompelmo e menta. In sottofondo emergono sentori di polvere da sparo che arricchiscono ulteriormente il bouquet. Al palato risulta secco, fresco e succoso con l’alcol che sostiene il sorso senza imporsi. Finale sapido. Uno Scheurebe promettente che esprime il suo bagaglio varietale in una chiave del tutto moderna.

I muffati del Neusiedlersee in Austria

La zona vinicola austriaca Neusiedlersee si trova a est dell’omonimo lago. La sua superficie di 320 km quadrati di acque poco profonde e la presenza di 47 altri laghi e laghetti creano le condizioni ideali per lo sviluppo della botrytis cinerea che specialmente nella parte meridionale permette la produzione di vini muffati tra i più grandi al mondo.

Domaine Andau, Scheurebe Beerenauslese 2017

Giallo dorato cristallino. Si introduce con profumi caldi e avvolgenti di sciroppo d’ananas, pesca candita e miele millefiori. Al palato è dolce, denso e opulento, ma mosso da una vivace freschezza che lascia la bocca piacevolmente pulita.

Vigneti di Dancing Water in Nuova Zelanda

Prove di Scheurebe in Nuova Zelanda

Nel Paese down under ben l’85% delle vigne sono impiantate con solo tre vitigni: Sauvignon blanc, Chardonnay e Pinot nero. Ma le cose possono cambiare rapidamente in questa giovane nazione vitivinicola. Ancora negli anni Novanta del secolo scorso, infatti, era il Müller Thurgau, e non il Sauvignon blanc, il più coltivato. In futuro uno Scheurebe made in New Zealand potrebbe rivelarsi un prezioso arricchimento del suo arsenale di vitigni aromatici con cui conquistare nuovi mercati. Certo, con solo 1 ettaro, lo Scheurebe rappresenta attualmente qualcosa come il piccolo villaggio di Asterix nel fumetto di Goscinny e Uderzo, ma poi si sa come sono finite le cose tra Galli e Romani!

Dancing Water, Scheurebe 2019

Giallo paglierino cristallino. Profumi intensi di litchi, ananas, mango e sambuco. Al palato moderatamente dolce e di buon volume. Il sorso si arricchisce grazie a una freschezza calibrata che chiude con note agrumate. Di forza seducente.

In apertura: Vigneti di Schloss WackerbarthBelvedere © Deutsches Weininstitut

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© Riproduzione riservata - 30/01/2021

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