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Annata 2010: una delle migliori per il Brunello

1 Dicembre 2010 Civiltà del bere
Sono tutti d’accordo, esperti e produttori: l’annata 2010 è una delle migliori degli ultimi anni. Ezio Rivella, presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, ha confermato la previsione preannunciata lo scorso ottobre: sarà un Brunello dall'ottima qualità. Una vendemmia iniziata con qualche ritardo, da un minimo di 8 a un massimo di 14 giorni, che però ha dato vita a uve dalle caratteristiche straordinarie per il Sangiovese sia dal punto di vista organolettico sia da quello dei parametri compositivi oltre che una gradazione alcolica di ottimo livello, come ha spiegato Vittorio Fiore, enologo e consulente che lavora a Montalcino dagli anni Settanta. Anche Attilio Scienza, presidente del corso di laurea in Viticolura ed Enologia presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano, ha confermato le previsioni e definendo questa «un’annata a cinque stelle» in grado confermare che il territorio montalcinese sia «l’unica vera terra di elezione per il Sangiovese». Parere condiviso anche da Franco Biondi Santi, storico produttore di Brunello, che parla di una «vendemmia 2010 straordinaria» e da Rudi Buratti, enologo di Castello Banfi, l’ha definita «un’eccellente premessa per vini di altissima qualità e da lungo invecchiamento». Ermanno Morlacchetti, di Tenute di Castelgiocondo e Luce della Vite, e Edoardo Virano, direttore della Tenuta Col d’Orcia, raccontano le caratteristiche dei nuovi vini in cantina: importanti gradazioni alcoliche, colore intenso, ottima struttura con tannini maturi e persistenti. Anche Giacomo Neri, proprietario di Casanova di Neri, ha parlato di vini «di grande equilibrio, con profumi netti, ottima acidità e valori di polifenoli altri e di qualità». Un successo sorprendente per un anno iniziato con dubbi e incertezze a causa delle pessime condizioni climatiche primaverili caratterizzate da abbondanti precipitazioni che, come spiega Patrizio Cencioni dell’azienda Capanna, avevano determinato un ritardo nella fase vegetativa delle viti. Le piogge si sono, però, rivelate estremamente utili rifornendo i terreni di un’ottima riserva idrica fondamentale durante una stagione estiva caratterizzata da un buon clima diurno e da temperature notturne piuttosto basse. Questo conferma, secondo il parere di Attilio Scienza, quanto le condizioni climatiche del periodo che precede la vendemmia siano determinanti per le caratteristiche sensoriali del vino. Per questo ottimo risultato non vanno ringraziate solo le particolari condizioni climatiche, il compito più arduo è stato quello svolto dai viticoltori che durante tutto l’anno hanno saputo interpretare le difficoltà di questa complessa annata con attente cure agronomiche, come ha sottolineato Fabio Ratto di Antinori. «Un grande territorio e un’annata da grandi Viticoltori» ha affermato Giancarlo Piacenti, vicepresidente del Consorzio del Brunello di Montalcino che ha poi proseguito «un risultato possibile solo grazie alla grande capacità dei viticoltori montalcinesi».

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