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I luoghi del Lambrusco: Reggiano

20 Giugno 2020 Massimo Zanichelli
I luoghi del Lambrusco: Reggiano

Viaggio nei luoghi d’elezione del Lambrusco, rosso frizzante e fragrante ormai entrato nell’immaginario collettivo. Dopo il Modenese, visitiamo il Reggiano: un’ampia area produttiva dove si fronteggiano due distinte zone, a nord e a sud di Reggio Emilia.

Questa settimana continuiamo il nostro viaggio sul tema Lambrusco visitando il Reggiano, dopo il Modenese. Per molti, il Lambrusco è un “vinello” semplice, se non addirittura “inferiore”, perché frizzante. Ma ormai esso è entrato a pieno titolo nell’immaginario collettivo, al pari del Parmigiano Reggiano o della Ferrari.

Nella cartina le tre aree d’elezione del Lambrusco, con particolare evidenza al Reggiano

Le due zone del Reggiano

Il Reggiano è un’ampia area produttiva dove si fronteggiano due distinte zone. Quella a nord di Reggio Emilia da Rolo arriva a Gualtieri, ovvero la pianura più vicina al Po (la “bassa”), spingendosi fino a Campegine. È caratterizzata dai suoli pesanti, produttivamente discontinua, ed è il regno delle Cantine sociali. Poi c’è quella della parte centro-sud della provincia, che dalla valle dell’Enza arriva a Castellarano, sovrapponendosi alla Doc Colli di Scandiano e Canossa. Qui la pianura incontra alcuni rilievi collinari, i terreni sono più vocati e il panorama produttivo è più animato e dunque di maggiore interesse.

Tanti Lambruschi più l’autoctona Ancellotta

In ambedue i casi la Doc Reggiano prevede una molteplicità di uve lambrusche. Marani è la più coltivata, cui si aggiungono Maestri, Salamino, Sorbara, Montericco, Grasparossa, Oliva, Barghi. Raramente sono vinificate in purezza: alla tipologia Lambrusco si preferisce quella più elastica del Rosso. Il vitigno più coltivato è infatti l’autoctona Ancellotta, usata spesso come taglio per le sue virtù coloranti, la carica tannica, il tenore zuccherino.

Ferretti Vini: giovane e vecchio a confronto

A Campegine da qualche anno la giovane Denise Ferretti si sta mettendo in luce con un paio di rifermentazioni in bottiglia di valore. Al Scûr, “lo scuro” in dialetto reggiano, è un articolato assemblaggio di Lambrusco (Salamino 25%, Maestri 20%, Grasparossa 15%, Marani 10%, Oliva 8%, Barghi 5%, Foglia frastagliata 2% più un contributo del 15% di Ancellotta) proveniente dagli impianti più giovani. Mentre il Caveriol Ros, più denso e fitto, è un uvaggio (Grasparossa, Maestri, Salamino, Marani e saldo di Ancellotta) che arriva dal vigneto più vecchio dell’azienda (1972).

La Rinaldini Vini

La generosità di Rinaldini

Poco più sotto, a Sant’Ilario d’Enza, Paola Rinaldini invece di vendemmie ne conta ormai diverse alle spalle. Produce un frizzante in autoclave, il Vecchio Moro, da uve Grasparossa con saldo di Ancellotta e Marzemino, cardinalizio nel colore e pastoso al gusto, simbolo della generosità di queste terre.

La bottaia di Ermete Medici & Figli

La tradizione di Ermete Medici & Figli

Un altro celebre Lambrusco a metodo Charmat è il Reggiano Lambrusco Concerto della Cantina Ermete Medici & Figli, famiglia di lunga tradizione storica. È un Salamino in purezza proveniente dalla Tenuta Rampata e dalle vigne più vecchie dell’azienda.

Paesaggio della Val d’Enza dove ha sede la Cantina Storchi

L’energia dei fratelli Storchi

Seguendo verso sud il corso del fiume Enza, a Montecchio Emilia, nel cuore delle Terre Matildiche, ai piedi dell’Appennino reggiano, i fratelli Gianni e Marco Storchi producono un frizzante rifermentato in bottiglia. Il Reggiano Rosso Pozzoferrato profuma di frutti rossi e conquista il palato per un’energia mai scissa dall’equilibrio. L’uvaggio è Salamino e Ancellotta con saldo di Maestri e piccolo contributo di Malbo gentile.

Vanni Nizzoli di Cinque Campi

Il carattere esuberante di Cinque Campi

A Quattro Castella, in località Puianello, Vanni Nizzoli dell’azienda Cinque Campi ha messo a punto l’uvaggio del suo Cinquecampi Rosso (Grasparossa, Malbo gentile e Marzemino). Nasce con rifermentazione in bottiglia e ha carattere esuberante all’olfatto (marasche e chine) e palato denso e maturo di prugne e susine.

Arcobaleno sulle vigne di Podere Cipolla

Da Podere Cipolla Grasparossa in purezza

Poco distante, spingendosi verso Reggio Emilia, Denny Bini nel suo Podere Cipolla di Coviolo disciplina l’esuberanza dei rossi reggiani rifermentati in bottiglia con le spiccate note di frutti di bosco del Ponente 270. Il riassunto dei Lambruschi della casa (Grasparossa, Maestri, Salamino, Sorbara, Montericco) più saldo di Malbo gentile. Degno di nota anche il Libeccio 225, Grasparossa in purezza.

Foto in apertura: un grappolo di Lambrusco di Ferretti Vini

Leggi le altre puntate de “I luoghi del Lambrusco“:

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