In Italia

In Italia

La Pepella ha acini che si fanno granelli

3 Novembre 2019 Roger Sesto
La Pepella ha acini che si fanno granelli

Di origini pressoché sconosciute, la Pepella è coltivata solo sulla Costiera Amalfitana. Quest’uva autoctona deve il suo nome ai problemi che la affliggono in fase di fioritura, che provocano una difformità di dimensione degli acini, cosicché lo stesso grappolo ne porterà alcuni normali e altri della grandezza di un granello di pepe.

I pochi vecchi ceppi rimasti sono in genere piantati frammisti ad altre locali cultivar, quali Ginestra e Ripoli, rientrando nella Doc della Costiera. Il suo grappolo spargolo e lo spessore delle bucce la difendono dalla Botrytis, ma è piuttosto sensibile alle altre malattie, oltre a offrire basse rese: motivi che hanno indotto negli anni molti produttori ad abbandonarla.

La famiglia Sanmarco valorizza l'autoctono Pepella
La famiglia Sammarco valorizza l’autoctono Pepella

Terre Saracene, la scommessa di Ettore Sammarco

Fra quelli che non hanno mai smesso di credere in questa varietà vi è Ettore Sammarco, dell’omonima Cantina di Ravello (Salerno). Il suo Terre Saracene, Costa d’Amalfi Bianco Doc è infatti composto per un terzo da Pepella – vendemmiata nella prima decade di ottobre – proveniente da vari appezzamenti nel comune, con vigne insistenti su suoli vulcanici, allevate a spalliera e a pergola amalfitana. Il risultato è un nettare di colore paglierino-dorato, con naso intenso di fiori di campo, drupe a polpa canuta e mandorle tostate; il gusto è morbido, ma al contempo fresco e sapido.

Per conoscere gli altri autoctoni della Campania clicca qui.
L’articolo sui vitigni autoctoni campani prosegue su Civiltà del bere 5/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

In Italia

Camminiamo a piede franco sui sentieri del Carignano

Nel Basso Sulcis è stato inaugurato un percorso a tappe che tocca […]

Leggi tutto

Gavi, carta di identità e appunti di degustazione di un bianco decisamente moderno

Alla scoperta della produzione Docg in 14 calici di altrettante Cantine, con […]

Leggi tutto

Le cinque giornate WOW! Milano: tutto sulla data del 10 novembre

L’appuntamento è all’Enoluogo di Civiltà del bere con ingresso gratuito previa registrazione. […]

Leggi tutto

Doc Lago di Caldaro: tre interpretazioni della zona classica  

Le scelte agronomiche ed enologiche di Cantina Kaltern, Manincor e Klosterhof, tra […]

Leggi tutto

Surgiva e la mission di valorizzare l’originaria purezza dell’acqua

Compie 50 anni il marchio trentino della famiglia Lunelli leader nell’alta ristorazione […]

Leggi tutto

Gavi: un vino moderno, sempre più studiato e in grado di difendersi dal global warming

Nel 2023 il Consorzio di Tutela ha avviato un progetto in collaborazione […]

Leggi tutto

Conoscere per custodire: Tenuta San Guido riapre al pubblico il Rifugio faunistico Padule di Bolgheri

Istituita nel 1959 da Mario Incisa della Rocchetta, la Riserva ospita più […]

Leggi tutto

Amarone della Valpolicella: Case Vecie e la rivoluzione di Brigaldara

A 500 metri d’altezza c’è chi sta silenziosamente trovando nuovi significati per […]

Leggi tutto

Le cinque giornate WOW! Milano: il prossimo appuntamento è il 3 novembre

L’appuntamento è all’Enoluogo di Civiltà del bere con ingresso gratuito previa registrazione. […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati