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Un gran rosé de La Gordonne (e due spumanti a sorpresa)

3 Ottobre 2019 Alessandro Torcoli
Un gran rosé de La Gordonne (e due spumanti a sorpresa)

Vai ad assaggiare vini di Provenza di Château La Gordonne, e ti trovi divertito a confrontare un Metodo Classico inglese e uno californiano, prodotti dalla medesima celebre maison di Champagne, Vranken Pommery, e – dettaglio ancor più prezioso per un valido confronto – dallo stesso enologo, Thierry Gasco, fino all’ottobre 2017 chef de cave del gruppo e oggi supervisore dei progetti internazionali.

In Gran Bretagna la maison francese ha siglato una partnership con Hattingley Valley nello Hampshire per produrre, oggi, 25 mila bottiglie. Ma in futuro sarà vino di “produzione propria”: due anni fa hanno piantato 30 ettari, 10 l’anno scorso e tra 7 anni potrebbero dunque uscire le prime bottiglie. Solo altre due famiglie della Champagne hanno piantato vigne Oltremanica: Taittinger e Bollinger.

La versione inglese e quella californiana di Pommery

For Englishmen

Questo inglesino è molto tipico, dorato pallido, con la sua acidità citrina ben dosata dagli zuccheri (10 g/l, indispensabili), con aromi di burro salato, brioche e gesso, caprifoglio, pesca noce e lime; al palato torna la nota agrumata e frutti di polpa bianca. Da uve Chardonnay e Pinot noir, si è affinato 36 mesi sui lieviti. Pensato per i mercati inglese, australiano ed europeo, lo si potrà acquistare in enoteca attorno 40 euro.

Hotel California

E volendo portare il savoir-faire su suolo americano, e avvolgere i cuori stelle e strisce, non poteva mancare la versione californiana, proposta in uno stile perfetto per il gusto locale: dorato più intenso (contiene più Pinot noir), è intensamente fruttato al naso, con una fresca crema di limone, fiori d’arancio, mandorla matura, ci rotea nel bicchiere con tutte le sue sinuosità da Golden Gate: il frutto è di mela e albicocca, immediato, con un finale sempre dorato e maturo con ricordo di susina. Più immediato, ma meno persistente al palato. Sono circa 150 mila bottiglie (di cui 2/3 vendute negli Usa). Circa 35 euro in enoteca.

Brieuc Kremer, Ceo di Vranken-Pommery Italia

In Provenza

Ma venendo al motivo per cui il 25 settembre ci siamo riuniti nella bella sede milanese del gruppo, affacciata sulla Biblioteca Ambrosiana, dove è custodito il leonardesco Codice Atlantico, portiamoci nella luminosa e profumata Provenza, dove Château La Gordonne, azienda che risale al 1652 e ora fa parte del gruppo Vranken-Pommery, possiede 350 ettari di vigneti a corpo unico, con terreni argillosi e calcarei, poveri di humus e affacciati sul mare.

Rolle, Vermentino in francese

Assaggiamo per cominciare La Chapelle Gordonne Blanc, da uve Rolle (sinonimo locale del Vermentino, vitigno a bacca bianca principe in questo spicchio di Mediterraneo.  Colpisce per i suoi delicati profumi di fiore bianco ed erbe mediterranee (timo, salvia e rosmarino). Vino di ottima fattura, una curiosità per l’Italia, dove ha vita dura considerata la pregevole competizione di Vermentino liguri, toscani e sardi.

La Chapelle Gordonne Rosé

Un rosé di ottima fattura

Ed eccoci a La Chapelle Gordonne Rosé (Aoc Cotes de Provence), proposto opportunamente (nonostante le sirene del mercato, che chiedono annate giovani) dopo 2 anni di affinamento.
Da uve Syrah, Grenahe, Cinsault offre echi di erbe provenzali, pesca noce e lampone fresco; al palato è cremoso, di buona concentrazione, molto persistente. Bell’esempio di rosé provenzale di fascia alta (veleggia attorno ai 30 euro) ricercati dagli intenditori, dal rosato delicato, è così buono che nonostante sia dell’annata 2017, è ancora giovane, degno di farsi attendere ancora qualche mese, per arricchire la palette aromatica di note leggermente più evolute.

Il rosso succoso

Concludiamo gli assaggi de La Chapelle con il Rouge (2010), da uve Syrah, Grenache e Cabernet Sauvignon. Ottima evoluzione, ancora fresco nonostante i 9 anni, esprime frutti neri (more), fragola, vaniglia, con il tocco erbaceo del Cabernet. Il tannino è ancora deciso, il frutto intenso, piacevole la nota vanigliata, più d’impatto che di lunghezza, comunque apprezzabile per lo stile mediterraneo. In enoteca attorno ai 30 euro.

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