In Italia

In Italia

Il nuovo corso dei vini Petra con Beppe Caviola

6 Giugno 2018 Jessica Bordoni
Si fa presto a parlare di taglio bordolese, etichettando più o meno favorevolmente la scelta di utilizzare le classiche uve francesi. Ma se è vero che negli ultimi decenni molte aziende italiane hanno intrapreso la "via internazionale", va anche detto che in poche hanno saputo imprimere un timbro inconfondibile alle loro etichette, trovando una cifra stilistica capace di coniugare terroir ed espressività gustativa. Così è per Petra, la Cantina maremmana di Vittorio e Francesca Moretti, la cui etichetta di punta porta il nome della tenuta ed è un blend di Merlot e Cabernet Sauvignon dai migliori vigneti di proprietà.

L'arrivo di Beppe Caviola a Petra

In tutto 94 ettari a Suvereto, in Val di Cornia, circondati dall’affascinante struttura (in foto) disegnata dall’archistar Mario Botta che unisce funzionalità, design e interazione armonica con il paesaggio. In questi ultimi anni Francesca Moretti ha deciso di imprimere un nuovo corso alla produzione, anche grazie anche alla collaborazione con l’enologo di fama Beppe Caviola: «Il cambio di rotta punta a uno stile più contemporaneo, capace di esprimere il nostro tempo, e al tempo stesso più territoriale, profondamente radicato a questo angolo di Toscana», spiega la produttrice.    

La svolta a partire dall’annata 2014

La vendemmia 2014 ha segnato ufficialmente la svolta, anche se con le annate 2012 e 2013 c’erano già stati una serie di interventi importanti. «Appena arrivato, la prima cosa che ho fatto è stata quella di assaggiare tutti i millesimi», racconta Beppe Caviola. «Nel calice ho trovato vini ineccepibili dal punto di vista qualitativo, che non presentavano né un eccesso di struttura, né di concentrazione ed estrazione polifenolica». Il passo successivo è stato quindi quello di renderli più moderni, fragranti, dotati di una maggiore bevibilità e integrità del frutto.

Doppia raccolta per bilanciare freschezza e corpo

In particolare il top di gamma Petra 2014 è il risultato di una duplice vendemmia. La prima ha permesso di conferire acidità e freschezza, la seconda, corpo e ricchezza aromatica. «La scelta del momento giusto per raccogliere, anno dopo anno si rivela fondamentale. Non troppo presto per evitare note di peperone, ma nemmeno troppo tardi per scongiurare eccessi di maturazione», precisa Caviola.

Dimezzata la percentuale di legno nuovo

In cantina si lavora per gravità, mantenendo l’acino il più integro possibile. La macerazione prefermentativa a 10-12 °C permette di esaltare le note fruttate. I rimontaggi sono delicati. Quanto all’affinamento, il vino passa in barrique prima della malolattica per evitare che le note di legno sovrastino quelle varietali. «Rispetto alle annate precedenti, dal 2014 abbiamo deciso di dimezzare la percentuale di legno nuovo, così da esaltare il terroir e la sua tipicità», conclude Francesca Moretti.

I vini Petra 2014 e 2015 a confronto

Durante una presentazione alla stampa, abbiamo potuto assaggiare l’annata 2014, uscita nei mesi scorsi, e la 2015, non ancora in commercio. L’andamento climatico del 2014 è stato caratterizzato da numerose piogge, causando vari problemi di sanità delle uve. Al contrario, l’annata 2015 si è dimostrata un’annata calda e più in linea con il territorio.
Petra, Toscana Igt 2014
Blend di Cabernet Sauvignon (70%) e Merlot (30%), Petra 2014 si rivela in tutto il suo potenziale. Di colore rosso rubino con riflessi granato, ha un bouquet ricco dove spiccano note di frutti di bosco, amarena, menta, pepe e una speziatura dolce. Il sorso elegante calibra la potenza con un tannino vellutato. Freschezza e mineralità restano sempre in primo piano. Da lasciare in cantina qualche anno e aprire per festeggiare un'occasione speciale.
Petra, Toscana Igt 2014
Ancora molto giovane, si distingue per un naso assai espressivo, con una particolare nota fumé che fa da pendant ad un fruttato ricco e sfaccettato. In bocca l’ingresso è ampio, vibrante, intenso, sapido. Finale persistente e balsamico. Un rosso importante, destinato a invecchiare con grande classe.  

In foto: Francesca Moretti con l’enologo Caviola ed Eleonora Guerini, responsabile strategia, ricerca e sviluppo

In Italia

Gavi: un vino moderno, sempre più studiato e in grado di difendersi dal global warming

Nel 2023 il Consorzio di Tutela ha avviato un progetto in collaborazione […]

Leggi tutto

Conoscere per custodire: Tenuta San Guido riapre al pubblico il Rifugio faunistico Padule di Bolgheri

Istituita nel 1959 da Mario Incisa della Rocchetta, la Riserva ospita più […]

Leggi tutto

Amarone della Valpolicella: Case Vecie e la rivoluzione di Brigaldara

A 500 metri d’altezza c’è chi sta silenziosamente trovando nuovi significati per […]

Leggi tutto

Herita Marzotto Wine Estates è “Leader Esgfi” ai Sustainability Award 2025

Herita Marzotto Wine Estates è stata premiata come “Leader Esgfi” alla quinta edizione […]

Leggi tutto

Bellavista: Alma Assemblage 2, la trilogia evolve

Il secondo capitolo della trilogia realizzata dalla Cantina di Franciacorta con il […]

Leggi tutto

I 10 anni di Costa Arènte e i 20 di Duemani

Le due Cantine del polo enologico Le Tenute del Leone Alato, una […]

Leggi tutto

Il Sangiovese di Romagna ambisce a una nuova dimensione

Alla manifestazione Vini ad arte, giunta alla ventesima edizione, il Consorzio presenta […]

Leggi tutto

In giro per Contrade, la nostra selezione di Etna Doc (+ un Terre Siciliane Igt)

Vi segnaliamo i 15 vini che ci hanno conquistato a questo giro […]

Leggi tutto

Verso un nuovo paesaggio culturale: nasce l’osservatorio MetodoContemporaneo

La piattaforma riunisce le Cantine che investono attivamente nella relazione tra arte, […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati