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Rinasce Cavezzo, il Pinot bianco di Livon

18 Aprile 2017 Anita Franzon
A Vinitaly è anche tempo di anteprime, ed è proprio in occasione della cinquantunesima edizione della fiera di Verona che abbiamo assaggiato Cavezzo, Pinot bianco del Collio, annata 2016, novità dell'azienda agricola Livon. La cantina con sede a Dolegnano (Udine) ha deciso di riportare a nuova vita un vino che, in realtà, veniva già prodotto alla fine degli anni Ottanta, ma la vinificazione era stata interrotta a causa di un mercato poco interessato al Pinot bianco.

Livon riscopre Cavezzo

«Quando, però, abbiamo stappato alcune bottiglie del 1988», raccontano Rossella e Valneo Livon, «abbiamo capito di avere un tesoro tra le mani e di dover rendere omaggio a un grande vitigno come il Pinot bianco». Cavezzo è il nome della zona di Ruttars dove si trova il vigneto interamente esposto a sud perché il Pinot bianco ha bisogno di luce. «L'area», spiega Valneo Livon, «è ottima per la produzione di questo vitigno perché poggia su marne tipiche del Collio ricche di sali minerali, è adiacente al bosco secolare di Plessiva ed è a soli 20 chilometri in linea d'aria dal mare Adriatico, mentre le Prealpi proteggono dai grandi freddi del nord. Infine, la vigna gode di una posizione a 200 metri d'altitudine e viene sfiorata dai venti dell'est, che consentono maturazioni perfette».    

Una grande selezione di Pinot bianco

Per riportare alla luce questa storica etichetta, la famiglia Livon, che ha da poco festeggiato cinquant’anni di storia e di amore per questa terra di confine, ha deciso di produrre un'etichetta frutto di una grande selezione delle uve, una pressatura soffice, macerazione a freddo in pressa orizzontale per 8 ore e pulitura del mosto per decantazione. La fermentazione avviene in parte in acciaio e in parte in barrique di rovere ungherese e la produzione totale è limitata a sole 4.800 bottiglie.    

L'assaggio in anteprima

Rossella Livon, che assaggia per la prima volta con noi il campione appena imbottigliato e che verrà commercializzato a partire dalla fine di maggio, afferma: «il Pinot bianco è per noi un vino dal grandissimo potenziale per la sua estrema eleganza». Il vino si presenta con un colore vivo dai riflessi dorati, si avvertono i profumi della mela e della pesca e un tocco di mandorla, poi acacia e gelsomino. Al gusto è fresco, sapido e di grande persistenza. È un vino completo, che lascia un bel ricordo. Imbottigliato nella classica bottiglia del Collio, con un'imboccatura più sottile per limitare l'ossidazione, Cavezzo è stato abbinato per l'occasione al prosciutto cotto nel pane, antica ricetta friulana nata nel lontano 1870; ma grazie alla sua struttura, questo vino potrebbe accompagnare un intero pasto.

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