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Cronaca del 2° concorso Wine & Sardinia

8 Luglio 2015 Marco Pozzali
La seconda edizione del concorso Wine & Sardinia si è appena chiusa. I risultati ci saranno solo a ottobre ma è già possibile tracciare un bilancio. Abbiamo potuto degustare oltre cento vini provenienti dalle aree più disparate dell’isola, divisi in 7 categorie tematiche e valutati come di consueto alla cieca: bianchi giovani, bianchi d’annata, rossi giovani, rossi d’annata, rosati, passiti-fortificati-ossidati-liquorosi, e spumanti. Assieme a chi vi scrive, valutava i vini una commissione di alto livello: Roberto Cipresso, wine maker in molte cantine e differenti Paesi, Ruben Larentis di Ferrari Spumanti, Monia Ravagli di Drei Donà e Pier Luigi Gorgoni di Spirito diVino e Guida Espresso (in foto).

Il metodo di valutazione, le referenze

Le schede sono le consuete: quelle che si utilizzano nei concorsi internazionali, compilate singolarmente dopo turni da circa 10 vini a sessione che, però, in questa occasione abbiamo voluto fortemente superare nel linguaggio arido dei numeri con dibattiti e commenti, a volte accesi, su questo, oppure quel campione. Un motivo in più per capire meglio ogni referenza. Per trovare una linea comune nella ricerca di una identità, quella dell’isola, ma anche quella dei vitigni di antica coltivazione vicini a quelli internazionali, un forte radicamento ai territori e agli stili di vinificazione. È per questo che abbiamo proposto all’organizzazione di riassaggiare in batterie più strette di 6 vini i migliori per categoria: un modo per meglio raccoglierne le sfumature, le nuance, i colori. Chi vincerà? Ancora non sappiamo quali saranno i tre migliori per categoria, né quelli che riceveranno una menzione (i campioni con punteggio sopra gli 85/100): per i bianchi ricordiamo l’H33 di frutta polposa e croccante, il C11 ricco e generoso, ampio e di struttura, l’H15 enologicamente molto preciso, per i rossi giovani l’A20 di frutta compatta e ricca, l’A13 così seducente nella fase retrogustativa, per i rossi d’annata il B9 dall’affinamento in legno sapiente e armonico, il B27 per tutti noi un Cabernet Franc, il B30, così territoriale e potente.

Una ricca fotografia d'insieme

Di alcuni, probabilmente, abbiamo riconosciuto i vitigni di provenienza, da soli oppure in assemblaggio, di altri la mano di chi li ha realizzati e lo stile. Ci rimane una fotografia d’insieme molto nitida e precisa negli assunti: sono interessantissime le storie della Sardegna, qui a Sorgono, nel cuore della Doc Mandrolisai, più ancora che altrove.

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