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Cuvage: Metodo Classico piemontese

16 Giugno 2015 Jessica Bordoni
Cuvée e Perlage, due parole chiave nel mondo delle bollicine di alto profilo. Dalla loro unione nasce Cuvage, il termine scelto dalle famiglie Martini e Ricagno per battezzare il loro progetto vitivinicolo ad Acqui Terme, nell'Alessandrino. Nei giorni scorsi il marketing manager Enrico Gobino ha incontrato la stampa di Roma e Milano per presentare la filosofia aziendale e gli spumanti Metodo Classico che compongono la gamma.

Ambasciatori del Metodo Classico piemontese

«Il nostro obiettivo è chiaro e ambizioso», spiega Gobino. «Vogliamo diventare un "classico moderno", ovvero interpretare in maniera originale un prodotto che ha fatto la storia delle nostre colline, proiettandolo verso un consumo contemporaneo e d'avanguardia». Il Piemonte, infatti, vanta una lunga storia spumantistica alle spalle, che affonda le radici nella seconda meta dell'Ottocento, quando Carlo Gancia produsse il primo spumante da metodo tradizionale classico nelle Cantine di Canelli.

Bollicine autoctone da Cortese e Nebbiolo

«Cuvage nasce ufficialmente nel 2011, e in questi primi anni abbiamo messo le basi per una produzione di qualità, senza compromessi. Il nostro focus sono le bollicine rifermentate in bottiglia, privilegiando i grandi vitigni autoctoni regionali». A dispetto del nome francesizzante, infatti, la Cantina punta soprattutto sulle varietà storiche del Piemonte. Le due uve di riferimento sono il Cortese per i blanc des blancs e il Nebbiolo per il rosé, anche se non mancano gli internazionali Chardonnay e Pinot nero.

Ogni vitigno il suo terreno

Cuvage conta su oltre 200 ettari di vigne controllate direttamente e affidate alla gestione dell'enologo Loris Gava. Si seguono i principi della lotta integrata, senza alcun diserbo e utilizzando prodotti a basso impatto ambientale. I terreni sono divisi in cinque zone, diverse per posizione, esposizione e tipologia di suolo. «Ogni varietà è stata piantata in seguito precisa valutazione delle caratteristiche pedoclimatiche. Il Cortese, come anche lo Chardonnay, predilige terreni leggermente sciolti, che apportano finezza e sapidità; mentre i rossi Nebbiolo e Pinot nero risultano più espressivi in presenza di terreni argilloso-ferrosi». Tecnologia al servizio dell'eleganza stilistica La Cantina, definita "cattedrale delle bollicine", si estende per circa 5 mila metri. Tra le tecnologie di ultima generazione c'è anche il misuratore di CO2, che permette di visualizzare gli andamenti fermentativi, verificando che non vi siano ossidazioni durante le fasi che precedono la fermentazione. «Ricerchiamo l'eleganza assoluta nel bicchiere, ponendo estrema attenzione in tutte le fasi produttive, con particolare cura all'assemblaggio della cuvée». prosegue Gobino.

Le quattro etichette

In attesa di assaggiare il primo millesimato (la cui uscita è prevista per il 2016) oggi la linea di bollicine Cuvage si compone di quattro etichette. Blanc de Blancs è uno Chardonnay in purezza con 18-20 mesi di sosta sui lieviti. Colpisce per le sue note di crosta di pane, pasticceria, ma anche nocciola. Montecarlo Offshore è una cuvée di grande finezza ed equilibrio prodotta a partire da sole uve Cortese. Il nome e la particolare etichetta sono un omaggio al mondo delle regate. Si prosegue con Rosé Cuvage, Brut da uve Nebbiolo dal colore affascinante di buccia di cipolla. In bocca spiccano aromi di rosa, fruttati, e una viva persistenza. Il cerchio si chiude con Cuvage de Cuvage: un insolito blend di Pinot nero, Chardonnay e Nebbiolo con sentori speziati e una morbidissima cremosità.

Attenti all'export

La produzione complessiva si aggira oggi sulle 38 mila bottiglie, per un prezzo medio che va dai 20 ai 35 euro e ha per destinazione il canale Horeca. L'export aziendale copre 13 nazioni. «Il primo mercato è la Svizzera, con poco meno del 30% delle quote. A seguire l'Italia, con il 22%. Per i prossimi anni l'obiettivo è quello di crescere nei numeri, portando all'estero la filosofia delle nostre bollicine glamour, prestigiose e di qualità» conclude Gobino.

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