In Italia

In Italia

Primosic: progetto tutto friulano

15 Aprile 2010 Roger Sesto
Il Klin, vino simbolo dell’azienda di Oslavia (Gorizia), è un sogno che si materializza nel 1985, sul modello dei grandi bianchi di Borgogna. Ma la sempre più forte consapevolezza territoriale e la bellezza stilistica che gli autoctoni conferiscono ai vini della zona faranno allontanare il Klin dagli stilemi francesi, rendendolo più vino di terroir, senza per questo privarlo delle sue doti di longevità. In che modo? Nel 1994 si abbandona la barrique di rovere francese, optando per dei tonneaux di 600 litri di rovere di Slavonia; inoltre nell’uvaggio Ribolla gialla e Friulano diventano i veri protagonisti, a fianco dello Chardonnay; quello che permane è invece il concetto di cru. Chiediamo a Silvan Primosic di raccontarci delle annate che più l’hanno emozionato: «Partirei con la 1988, dalla quale abbiamo ottenuto un vino a base di Chardonnay e Sauvignon, sottilmente elegante, di media acidità e di contenuto tenore alcolico. Il 1989 fu un’annata bellissima per il Sauvignon, con buone acidità e alcol, per un Klin profumato e armonico. La 1990 fu una bomba: i vini hanno gradazioni che raggiungono i 14% vol., senza per questo essere penalizzati in termini di acidità. Negli anni successivi, per rafforzare il legame di questo vino con il suo territorio, lo promuoviamo a Collio Bianco Doc. Il Klin del 2003 è ormai molto vicino al progetto odierno, tranne che per l’uso del legno; frutto di un uvaggio di Sauvignon, Chardonnay e Friulano in parti uguali, con un’aggiunta di Ribolla gialla dopo la fermentazione alcolica. Nel 2004 per la prima volta viene utilizzato, quasi come fosse una liqueur d’expédition, il Picolit, in una percentuale entro il 2%; il che genera nel vino un’intrigante nota di arancia candita che lo rende più complesso. Il 2006 è un’annata fresca, per un prodotto elegante, armonico e complesso; dalla grazia sensuale che si arrotonda in mezzo al palato per poi scoppiare in una cascata di sapida pulizia nel finale».

In Italia

Vini di Montagna (11): la Val di Non

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

Cadgal, l’altra faccia del Moscato d’Asti

Alessandro Varagnolo, che guida la Cantina piemontese dal 2023, mira a dare […]

Leggi tutto

VinoVip al Forte: alla 3^ edizione del summit riflettori puntati sui grandi bianchi e sui giovani

La biennale “marittima” di Civiltà del bere si è svolta l’8-9 giugno […]

Leggi tutto

9 Morellino del Cuore + 1 di vecchia annata

I 10 campioni di Tenuta Agostinetto, Poggioargentiera, Cantina Vignaioli del Morellino di […]

Leggi tutto

La linea Ritratti di La-Vis si rinnova

Rinasce la storica gamma della Cantina trentina che comprende Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, […]

Leggi tutto

Monteverro all’Enoluogo: il grand vin bordolese-mediterraneo sfida il tempo

Il salotto milanese di Civiltà del bere ha ospitato una verticale di […]

Leggi tutto

Il futuro del Cannonau è giovane

Non solo rosso, ma anche spumante, rosato, passito e liquoroso. È quanto […]

Leggi tutto

Breve giro in Calabria, tra pionieri ed emergenti

Durante il Vinitaly abbiamo incontrato cinque imprenditori, dalle storie molto diverse, che […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati