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Caiarossa: Château toscano orientaleggiante

18 Agosto 2011 Emanuele Pellucci
Terra toscana, cultura francese, architettura ispirata all’arte orientale Feng Shui e vini maremmani d’impronta internazionale. E’ questo il curioso e straordinario mix che caratterizza Caiarossa, un’azienda di 16 ettari di vigne situata a Riparbella, sulle colline nella Val di Cecina, in provincia di Pisa. E non è tutto perché in questo coacervo globalizzato ci rientra anche la proprietà, olandese. E’ stato, infatti, nel 2004 che Eric Albada Jelgersma, già proprietario di due Grand Crus Classés a Margaux, Château Giscours e Château du Tertre, decide di acquistare quest’azienda toscana con l’obiettivo di farne il suo terzo “château” in terra italiana. La conferma ce la dà la preponderante base ampelografica delle varietà piantate, ben undici (l’unica eccezione ai vitigni internazionali viene dal Sangiovese): Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Syrah, Grenache, Mourvèdre, Chardonnay, Viognier e Petit Manseng. Vigneti piantati tra i 150 e i 250 metri s.l.m. con densità molto alte che superano le 9mila piante/ha. Alla filosofia biodinamica in vigna corrisponde in cantina un rispetto della materia prima, uva e vino, che ha trovato forma nelle regole del Feng Shui. Questa è un'antica arte orientale applicata in primo luogo all'architettura per consentire all'uomo di operare all'interno di ambienti che gli consentano in qualche modo un contatto con la natura. Dalle cantine di Caiarossa escono quattro vini, tutti a Igt Toscana: Caiarossa, il prodotto di punto, armonioso e complesso, cuvée di otto varietà a bacca rossa tra le quali prevalgono Sangiovese, Cabernet Franc e Merlot; Pergolaia, Sangiovese nella quasi totalità, il più toscano di tutti; Caiarossa bianco, da uve Viognier e Chardonnay, che esprime struttura ed armonia; e infine Oro di Caiarossa, vino dolce da vendemmia tardiva complesso ed intrigante. Sono blend originali che rispecchiano la vocazione del terroir ma anche la volontà di Eric Albada Jelgersma, e dell’enologo francese Dominique Genot.  

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