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Sicilia en primeur 2025: l’evento a Modica e i nostri migliori assaggi

19 Maggio, 2025 Alessandro Franceschini
Sicilia en primeur 2025: l’evento a Modica e i nostri migliori assaggi

La XXI^ edizione della manifestazione ha fatto il punto sulla produzione regionale, tra risultati raggiunti, sfide future e asset da implementare. La ricognizione sulla vendemmia 2024 e le tasting notes delle 20 etichette che ci hanno maggiormente convinto (10 rossi, 8 bianchi,  1 spumante e 1 vino dolce)

L’ormai costante conferma del carattere dei vini che provengono dai diversi versanti dell’Etna, la modernità di beva e il grande potenziale del Frappato nell’areale di Vittoria, lo spiccato piglio sapido di alcune interpretazioni del Trapanese, il profilo quasi alpino che arriva da Monreale. Gli stimoli e le riflessioni emerse dopo l’ultima edizione, la XXIa, di Sicilia en Primeur, l’annuale manifestazione organizzata da Assovini Sicilia, sono ovviamente molteplici. Così come lo sono i distretti di produzione di questa regione, praticamente un continente a sé stante, non solo dal punto di vista storico, sociale ed economico, ma anche da quello che traspare con un bicchiere di vino in mano.

Tour sull’isola e degustazioni

Nonostante questo, una sorta di identità condivisa che prova a fare squadra emerge ogni anno proprio durante questa manifestazione ormai storica, organizzata dall’associazione fondata nel 1998 da Giacomo Rallo, Diego Planeta e Lucio Tasca. Il richiamo di molta stampa di settore italiana e straniera (quest’anno erano 50 i giornalisti stranieri provenienti da quasi tutto il mondo), nasce non solo dall’opportunità di poter testare più di 300 etichette di oltre 50 aziende, ma anche dalla possibilità di visitare un territorio composito e molto eterogeneo attraverso uno dei diversi percorsi organizzati sull’isola nei giorni antecedenti le sessioni di degustazione.
Se il presente significa essere stati scelti come Regione Europea della Gastronomia 2025, un’opportunità che ovviamente ha (o potrebbe avere) diverse ricadute anche per il mondo del vino siciliano, il futuro prossimo presenta diverse sfide che la manifestazione ha cercato di mettere a fuoco attraverso alcuni dei momenti convegnistici che si sono avvicendati durante la manifestazione al Castello dei Conti di Modica, ma soprattutto durante quello più istituzionale al Teatro Garibaldi della cittadina famosa per il suo cioccolato, moderato da Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera.

Una sfida chiamata enoturismo

«Sicuramente dobbiamo investire molto sulla comunicazione, soprattutto attraverso l’utilizzo di un linguaggio che venga compreso dai giovani», ci ha spiegato a latere dell’incontro Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia. «Abbiamo delle nuove generazioni da formare per far sì che anche il mercato si innamori di noi. Una sfida, che si lega a quella dell’enoturismo; noi spingiamo per far sì che si svolgano corsi di formazione per professionisti di questo settore».
Un tema, quest’ultimo, toccato anche da Antonello Maruotti, docente di Statistica della Lumsa Università: nel suo intervento ha mostrato alcuni risultati di un’indagine svolta dal Ceseo (Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo) nei quali emerge come l’offerta delle Cantine in Sicilia sia fortemente polarizzata sull’innovazione e sulle esperienze legate al vino, con un prezzo medio che va dai 25 euro ai 55 dei pacchetti premium, ma un po’ deficitaria sul fronte del pernottamento e dei pasti, ritenuti non necessari, e invece potenzialmente trainanti in un settore che cresce e che, in quest’isola, attira moltissimi turisti stranieri.

Linee guida di un possibile manifesto per il futuro del vino siciliano

Molto articolato e ricco di spunti di approfondimento è stato l’intervento del Master of Wine Andrea Lonardi, che proprio recentemente ha esordito come produttore in Sicilia insieme ai colleghi Gabriele Gorelli e Pietro Russo. Quello di Lonardi è stato un lungo excursus, una sorta di bozza per un potenziale futuro manifesto del vino siciliano che attraverso 12 parole chiave che iniziano tutte per S, è partito dallo scenario attuale – dal 2000 a oggi la Sicilia ha perso il 30% del vigneto vitato ma ha decisamente aumentato la quota di imbottigliato, arrivata al 60% – cercando di delineare quelle che possono essere le direttive per il futuro. Ovvero: continuare a investire nei vitigni autoctoni, cercare di rilanciare il ruolo delle cantine sociali, puntare sulla sostenibilità ampliando il progetto SOStain, investire in marketing territoriale.

Vendemmia 2024, annata deficitaria

Se i campioni in degustazione partivano anche dall’annata 2005, vista l’eterogeneità di tipologie e stili presenti sull’isola, quelli relativi all’ultima vendemmia, la 2024, erano certamente i più numerosi, 71, ed è giustamente su questo millesimo che si sono concentrate le analisi fornite da Assovini Sicilia. Difficile, anzi, impossibile esprimere un giudizio univoco in una regione nella quale la vendemmia inizia a luglio a ovest e finisce a ottobre a est sull’Etna, durando complessivamente ben 100 giorni. Siccità e instabilità climatica hanno portato nel complesso ad avere un calo medio del -20%, ma ovviamente non sono pochi i distinguo evidenziati. Nel nord-ovest, nella denominazione di Monreale il calo è stato del -15%, che sale al -30% mentre nella zona di Marsala sino ad arrivare al -40% nell’isola di Pantelleria. Proseguendo lungo la costa meridionale e giungendo nell’areale del Cerasuolo di Vittoria, unica Docg regionale, il dato percentuale non è riportato ma l’annata è definita “di grande qualità, con un leggero calo di produzione”. La riduzione nel nord-est (Faro, Malvasia delle Lipari e Mamertino) si attesta intorno al -30%, mentre sull’Etna si cambia completamente registro e il segno diventa invece positivo, dopo il disastroso -42% del 2023: + 70%.

I nostri migliori assaggi

Come dicevamo all’inizio, se l’Etna in moltissimi casi è ormai una certezza, sia tra i bianchi che i rossi, con vini che nelle migliori interpretazioni sfoderano eleganza e leggiadria, complessità e finezza, l’areale di Vittoria, soprattutto con il Frappato in purezza, ha mostrato un volto beverino e intrigante, certamente figlio di uno stile che, in linea con i consumi attuali, predilige sorsi più snelli, ma anche di una varietà che ha svariate frecce al suo arco da sfruttare. Grillo, e ancor più il Catarratto, quando lasciati liberi di esprimersi senza troppe sovrastrutture, donano vini bianchi di grande fascino con un timbro sapido molto caratterizzante e piacevole. Difficile giudicare la prestazione dei rosati, all’interno della quale sono presenti vini tanto, troppo trasparenti (alcuni indistinguibili dai vini bianchi), che ammiccano in modo discutibile ad altri luoghi (la Provenza), ma non con lo stesso risultato.

I nostri migliori assaggi

Tenuta Gorghi Tondi

Metodo Classico Brut Nature Rosé Sicilia Doc 2020

Dei 20 spumanti in degustazione, segnaliamo questo Pinot nero in purezza allevato nell’areale di Mazara del Vallo in una sorta di vera e propria oasi naturale. Le classiche note di piccoli frutti, ben eseguite e fragranti lasciano spazio al palato a un sorso di bella lunghezza e particolarmente minerale.

Spumante o frizzante Rosato
Spumante o frizzante Rosato

Alessandro di Camporeale

Mandranova, Catarratto Monreale Doc 2023

Il clone extra lucido di Catarratto (non ha pruina ed è più delicato e acido) della Contrada Mandranova, a poco meno di 500 metri di altitudine, dà origine a un bianco che profuma di frutta secca ed erbe mediterranee, con un sorso di ottima freschezza.

Bianco
Bianco

Benanti

Contrada Rinazzo, Etna Bianco Superiore Doc 2023

Siamo a Milo, sul versante est dell’Etna, patria dei vini bianchi più affilati e incisivi del territorio. Questo Carricante in purezza della Contrada Rinazzo ha un profilo agrumato molto interessante, quasi aggressivo al naso, con sfumature di anice e mandorle, che caratterizzano anche il palato con una dinamicità davvero coinvolgente

Bianco
Bianco

Caruso & Minini

Catalù, Catarratto Sicilia Doc 2024

Un Catarratto di grande piacevolezza, mediterraneo nelle sfumature, che dona un bel mix di fiori e frutti bianchi, con un sorso agrumato, fresco, di ottima persistenza. Cantina a Marsala, vigne sulle colline trapanesi a Salemi a 500 metri di altitudine.

Bianco
Bianco

Casa Grazia

Zahara, Grillo Sicilia Superiore Riserva Doc 2023

Sui terreni sabbiosi del lago Biviere, tra Gela e Marina di Acate, nascono poco più di 3000 bottiglie di questo Grillo in purezza di grande fascino: agrumi e mineralità lasciano spazio a note di fiori di arancio e rosmarino. Solo acciaio, riposa per 16 mesi sui lieviti con frequenti battonage.

Bianco
Bianco

Cantine Fina

Fiorente, Catarratto Terre Siciliane Igt 2024

Dalle vigne posizionate nella Riserva Naturale dello Stagnone nasce questo cru di Catarratto di grande finezza, con un profilo floreale molto delicato e un sorso fresco e particolarmente lungo con spiccate note sapide.

Bianco
Bianco

Graci

Arcurìa, Etna Bianco Doc 2023

Sul versante nord nella frazione di Passopisciaro, nel comune di Castiglione di Sicilia, a 600 metri di altitudine, questo Carricante di Contrada unisce note minerali e floreali, mentre al palato ha carattere e finezza, con sfumature agrumate e sapide nel suo lungo finale.

Bianco
Bianco

Maugeri

Contrada Volpare, Etna Bianco Superiore Doc 2023

Dinamico, floreale, con un tocco mediterraneo che ricorda il rosmarino sia al naso che nel suo ottimo allungo al palato. A 700 metri di altitudine sul versante est di Milo un Carricante di ottima esecuzione che fermenta in acciaio e per una piccola parte in tonneaux.

Bianco
Bianco

Arianna Occhipinti

SM, Sicilia Doc 2023

Nella Contrada Santa Margherita a 490 metri di altitudine, 4 parcelle su marne calcareo-sabbiose, alternate a sabbie e calcareniti danno origine a un Grillo minerale, ricco ed espressivo, con un allungo al palato molto dinamico e succoso.

Bianco
Bianco

Cos

Cerasuolo di Vittoria Classico Docg 2022

Ricco, avvolgente, con note di confettura di mirtilli, una trama tannica di bella tensione e un finale di ottima sapidità. Blend di Nero d’Avola (60%) e Frappato (40%).

Rosso
Rosso

I Custodi delle Vigne dell'Etna

Saeculare, Etna Rosso Riserva Doc 2016

Da un blend di Nerello Mascalese (80%), Nerello Cappuccio e Alicante nasce questo vino di Contrada (Feudo di Mezzo) che mantiene una freschezza e dinamicità invidiabile a nove anni dalla vendemmia. Al sorso ha un’ottima struttura, freschezza e una trama tannica di bella grana.

Rosso
Rosso

La Giasira

Nero d'Avola Sicilia Doc 2021

La ricchezza del frutto, di more e frutti di bosco, è prorompente al naso, al palato ha freschezza, balsamicità e note di erbe mediterranee. Una bella espressione di Nero d’Avola proveniente dalla Contrada Ritillini nel comune di Rosolini (Siracusa).

Rosso
Rosso

Tenute Nicosia

Contrada Monte Gorna, Etna Rosso Doc 2021

Sul versante sud orientale dell’Etna nasce questo vino di Contrada, blend di Nerello Mascalese e Cappuccio a 700 metri di altitudine. Le note di piccoli frutti sono particolarmente dolci e ben si integrano con un timbro balsamico e mentolato. Al palato è un’ottima dinamicità e persistenza.

Rosso
Rosso

Arianna Occhipinti

FL, Terre Siciliane Igt 2022

Dalla storica contrada Fossa di Lupo nasce un Frappato di grande classe che unisce a note di piccoli frutti molto intensi un profilo balsamico, mentolato, di bella eleganza. Al palato ha freschezza, sapidità, allungo, dinamicità. Chapeau.

Rosso
Rosso

Pellegrino

Capoarso, Perricone Terre Siciliane Igt 2022

Note di macchia mediterranea, mirto, crostata di amarene e un tannino ruspante, quasi aggressivo, ma ben integrato in una struttura decisa e di bella freschezza finale. Un Perricone di bella espressività, proveniente dalla Sicilia occidentale.

Rosso
Rosso

Pietradolce

Santo Spirito, Etna Rosso Doc 2021

Solo Nerello Mascalese allevato in una singola vigna pre-fillossera a circa 900 metri di altitudine nella Contrada Santo Spirito. Note terrose ed ematiche lasciano spazio a quelle delicatamente fruttate, con un sorso dalla grana tannica suadente e di grande classe.

Rosso
Rosso

Girolamo Russo

San Lorenzo Piano delle Colombe, Etna Rosso Doc 2022

Poco più di 1000 bottiglie per un vino di Contrada, nel comune di Randazzo, di rara eleganza, per integrità del frutto che ricorda dei dolci lamponi, finezza floreale e una tessitura del tannino delicata e scattante, con un finale sapido davvero coinvolgente.

Rosso
Rosso

Terre di Giurfo

Belsito, Frappato Vittoria Doc 2024

Una bella intensità, tutta giocata su note di pepe e piccoli frutti e poi un sorso di ottimo allungo, sapido, con tannini delicati ma di carattere. Solo acciaio, da vigneti posti a 500 metri di altitudine in provincia di Licodia Eubeda (Catania) su terreni tendenti al calcareo.

Rosso
Rosso

Valle dell'Acate

Vigna Biddine Sottana, Frappato Vittoria Doc 2023

Da un piccolissimo vigneto di 1,88 ettari nasce questo Frappato di Contrada di ottima definizione aromatica, con note di piccoli frutti rossi, di lampone e un sorso con richiami mediterranei, con sfumature di mirto nel finale.

Rosso
Rosso

Donnafugata

Ben Ryé, Passito di Pantelleria Doc 2022

Ormai un grande classico, particolarmente riconoscibile al naso con i suoi spiccati sentori di datteri, albicocca disidratata, uva passa e una lieve nota quasi salmastra. Sorso ricco, morbido, avvolgente, lunghissimo.

Dolce
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