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Atlante del vino 2021: le Marche

12 Giugno 2021 Civiltà del bere
Atlante del vino 2021: le Marche
KK205

Una regione sempre più green che vira verso il biologico. Francesco Quercetti ne dipinge un quadro aggiornato, che va dall’ambasciatore Verdicchio al Pecorino, fino al Montepulciano e agli ultimi trend che si stanno affermando, come il bianco Ribona.

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Nelle Marche, i colori e le sfumature dei grappoli si alternano sulle colline, con le tonalità di giallo e i toni bluastri e violacei dei rossi, che disegnano una regione multicolore sotto il profilo viticolo, e negli ultimi anni, anche più green, grazie alla massiccia virata verso il biologico. 

Le mille sfumature del Verdicchio

L’ambasciatore è il Verdicchio, che nelle espressioni territoriali – Castelli di Jesi e Matelica – viaggia spedito a suon di finezza, personalità e acclarata longevità. La maturità produttiva permette di ottenere vini di territorio, in cui risaltano anche le sfumature dei versanti dello stesso comune. 

La personalità del Pecorino e il fruttato Piceno

Segue il Pecorino, cresciuto in personalità e definizione varietale, che sta confermando le potenzialità di affinamento ed evoluzione intraviste. Il Montepulciano del Piceno, sia in purezza sia nel blend storico con il Sangiovese, si esprime con vini pieni di gusto, scorrevoli e fruttati, scevri dalle opulenze e dalle surmaturazioni di anni fa.

I cambi di rotta e gli outsider

Sul Conero, invece, il vitigno è ancora declinato con profili meno “pettinati”, ma è in atto un cambio di rotta che ne premierà la beva. Nel Lacrima, aromaticità e struttura sono ormai equilibrate e prive delle asprezze vegetali del passato. Il Bianchello del Metauro non è più solo un Bianco “mordi e fuggi”. Interessante il parco emergenti: nell’areale di Pergola, l’Aleatico (in loco Vernaccia) cresce mostrando nitore e grazia strutturale, nel Maceratese il Serrapetrona Rosso, da uve Vernaccia nera, convince per la polpa e il profilo fruttato fuso alle note pepate della varietà, e il bianco Ribona, uve Maceratino, si sta rivelando un interessante outsider.

Fisionomia vitivinicola della Marche

Anno 2019
Fonte Regione Marche, Sian, Istat
Peso della vitivinicoltura sul comparto agricolo 35% 
Dislocazione dei vigneti collina 82%, pianura 15%, montagna 3% 
Ettari a vigneto 17.436 
Produzione media di uva in q/ha 93 
Produzione di uva in quintali 986.560 
Produzione di vino in ettolitri 817.147 
Vini Docg e Doc in ettolitri 381.849
Vini Igt in ettolitri 226.400 
Numero di viticoltori 4.355
Media ettari per azienda
Cantine sociali 11 
Percentuale della produzione delle Cantine sociali sulla produzione totale 16,3% 
Numero aziende esportatrici oltre 200 
Totale vino esportato in ettolitri 105.000
Valore dell’export in euro 57.000.000

Le 5 Docg

1 Castelli di Jesi Verdicchio Riserva
2 Cònero
3 Offida
4 Verdicchio di Matelica Riserva
5 Vernaccia di Serrapetrona

Le 15 Doc

1 Bianchello del Metauro
2 Colli Maceratesi
3 Colli Pesaresi
4 Esino
5 Falerio
6 I Terreni di Sanseverino
7 Lacrima di Morro o Lacrima di Morro d’Alba
8 Pergola
9 Rosso Cònero
10 Rosso Piceno o Piceno
11 Ginesio
12 Serrapetrona
13 Terre di Offida
14 Verdicchio dei Castelli di Jesi
15 Verdicchio di Matelica

Una Igt

1 Marche, nelle province di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro Urbino

Foto di apertura: il Palazzo ducale di Urbino

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