50 anni di storia del vino: Velenosi, la signora del Piceno
Dal 1984 Angela Velenosi porta i suoi vini in giro per il mondo, da Tokyo a Seul, da Los Angeles a Montréal. Oggi, affiancata dai figli Marianna e Matteo, ha intrapreso la strada della sostenibilità.
Quando quarant’anni fa Angela Piotti ed Ercole Velenosi, freschi sposi, decisero con molto coraggio e tanto entusiasmo di gettarsi nell’avventura del vino con l’obiettivo di vendere le bottiglie nel bel supermercato che il padre di Ercole possedeva ad Ascoli, nessuno avrebbe immaginato che quella giovane donna un giorno sarebbe diventata la “signora del Piceno” e commercializzato i vini Velenosi in 50 Paesi del mondo.
«Era infatti il 1984», dice Angela al telefono con la sua voce squillante, «e su una proprietà di mio suocero di 16 ettari piantammo 5 ettari di vigna con l’idea che doveva essere un’attività a misura d’uomo. Non solo, ma quarant’anni fa destava grande curiosità il fatto che una donna si occupasse in prima persona del settore vitivinicolo. Quindi, non la “moglie di” o la “figlia di”. Anche alle prime fiere alle quali partecipavo era difficile vedere donne in un mondo decisamente maschile».
I primi passi al Vinitaly e all’estero
Le chiediamo quando è avvenuto il cambio di passo, il momento cioè in cui da attività a misura d’uomo c’è stata la trasformazione in azienda vera e propria. «Tutto è avvenuto giorno per giorno lavorando seriamente e con passione; avevo puntato più sui vini internazionali, perché ancora non c’era un grande interesse per quelli locali a Doc. D’altra parte, parlare a quel tempo di Falerio e di Rosso Piceno voleva dire quasi il nulla totale. Da qui la decisione di piantare Chardonnay e Sauvignon blanc, due varietà che in questo territorio nessuno aveva».
Le prime uscite al di fuori dei confini regionali arrivano all’inizio degli anni Novanta con Vinitaly, dove l’azienda partecipava alla collettiva della Regione Marche, mentre il debutto all’estero avviene dapprima in Germania e poi in Svizzera e Svezia. «Quando ho capito che continuavamo a crescere ci siamo affidati anche alle agenzie, che in quel periodo cercavano di accaparrarsi il maggior numero di aziende. Si può dire che l’importanza delle agenzie si misurava a seconda del numero dei mandati che avevano. Tutto il contrario di quanto avviene oggi, dove invece preferiscono concentrarsi sui mandati principali».
Attenzione all’ambiente e vino biologico
Non c’è dubbio che per molti anni, pur lavorando di comune accordo con Ercole, la figura di spicco di Velenosi è stata proprio Angela, che col passare del tempo ha acquisito grande competenza in tutto il settore sia produttivo che commerciale, con una particolare predilezione per la comunicazione. Intelligente, dinamica, sportiva ed estroversa (il che non guasta nel mondo del vino), Angela Velenosi è una stakanovista del lavoro, perché passa con estrema facilità da un volo per Tokyo e Seul a uno per Los Angeles o Montréal, ritagliandosi sempre momenti per l’immancabile ginnastica ristoratrice.
Oggi con lei collaborano anche i figli Marianna, laureata alla Bocconi, che si occupa del dipartimento amministrativo e del marketing, e Matteo, tre lauree, che cura tutti gli aspetti tecnici.
Sul piano della filosofia produttiva in questi quarant’anni sono cambiate molte cose, eccetto l’obiettivo finale di voler produrre vini sempre di migliore qualità. «In effetti oggi stiamo mutando un po’ la pelle», spiega Angela Velenosi, «perché abbiamo un mercato consolidato e stiamo puntando molto sul biologico e verso un’agricoltura sostenibile con l’effettiva riduzione dell’impatto ambientale. È vero che con l’annata 2023, causa maltempo, abbiamo preso un bel cazzotto che ci ha messo alla prova, però abbiamo retto l’urto a conferma che ciò che stiamo facendo è la strada giusta».
I vini top di gamma
L’azienda, da anni una delle migliori rappresentanze della vitivinicoltura marchigiana, possiede attualmente 160 ettari di vigne di proprietà e inoltre lavora le uve di altri 150 ettari in affitto (16,5 si trovano in territorio abruzzese, giusto al di là del confine marchigiano) da conferitori consolidati.
La produzione media annua complessiva è di circa 2 milioni e 100 mila bottiglie, per il 65% destinati all’esportazione.
Per quanto riguarda la gamma dei vini, il Brecciarolo, Rosso Pieno Superiore, è stato il primo vino prodotto ed è tuttora la colonna portante di Velenosi. «È il mio figlio prediletto», dice con orgoglio Angela, «è nato prima di Marianna e Matteo ed è cresciuto insieme all’azienda». Si produce dalle uve coltivate sulla collina omonima su terreni sabbiosi e argillosi ricchi di pietre, ossia brecce, e da qui trae il nome. La base è il Montepulciano (70%) accompagnato dal Sangiovese (30%).
Poi ci sono i due premium, etichette di successo pluripremiate: Roggio del Filare e Ludi, due rossi straordinari che competono ottimamente con i migliori vini italiani. Altra etichetta top, che Angela definisce “il vino della maturità”, è Verso Sera, ottenuto dalle vigne di Montepulciano in territorio abruzzese.
L’amore dei mercati asiatici per la Lacrima di Morro d’Alba
Dei vini di prima fascia fa parte di diritto anche il Querciantica, Lacrima di Morro d’Alba Doc, nato quasi per scommessa, tanto che all’inizio veniva venduto sfuso in contenitori da 5 litri e poi diventato la chiave del successo di Velenosi nei Paesi asiatici perché per il mercato europeo, a detta di Angela, è una tipologia piuttosto borderline. Un vino con i profumi floreali dei bianchi, ma in bocca con la tannicità e l’acidità dei rossi. «Anche il consumatore americano, non solo europeo, non è abituato a questo genere, per cui occorre che un ristoratore per servirlo alla clientela lo sappia proporre. E pensare che ancora oggi il Lacrima di Morro d’Alba è la nostra prima referenza nei mercati asiatici! C’è da dire che i produttori di questo vino, specie all’inizio, non avevano la forza sufficiente per partecipare alle fiere in maniera da farlo conoscere».
Foto di apertura: l’azienda possiede 160 ettari di proprietà e altri 150 in affitto da conferitori consolidati
VELENOSI
via dei Biancospini 11
Ascoli Piceno
0736.34.12.18
info@velenosivini.com
www.velenosivini.com
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Tag: Angela Velenosi, Brecciarolo, Lacrima di Morro d’Alba Doc, Ludi, Marianna Velenosi, Matteo Velenosi, Piceno, Querciantica, Roggio del Filare, Velenosi, Verso SeraRealizzato in collaborazione con Velenosi
Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 1/2024. Acquista
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© Riproduzione riservata - 17/11/2024