50 anni di storia del vino: Tommasi Family Estates, la forza della famiglia
Una storia di 120 anni che inizia con il bisnonno Giacomo Battista nel vigneto Rafael, ancora oggi in produzione. Dal 1959 si punta sull’Amarone. Lo sbarco Oltreoceano e le tenute nel resto d’Italia.
Mezzadro e viticoltore per una delle famiglie nobili e latifondiste della Valpolicella all’inizio del secolo scorso, Giacomo Battista Tommasi ha otto figli e ha un sogno molto ben piantato per terra: comprare uno dei vigneti che lavora tutti i giorni a Pedemonte e cominciare a produrre vino con la sua famiglia. «Tutto è partito da lì, dal vigneto Rafael. Cinque ettari che il mio bisnonno riuscì a permettersi nel 1902. Era una persona benvoluta e il suo datore di lavoro gli cedette quel pezzo di terra dando il via alla nostra storia nel vino», dice Piergiorgio Tommasi, che con la quarta generazione di famiglia oggi è alla guida di una delle Cantine custodi della tradizione dell’Amarone e rappresentante di un territorio, la Valpolicella Classica, tra i più rinomati al mondo.
Due dei figli di Giacomo, Angelo e Alfonso, continuano a portare avanti il desiderio del padre traghettando l’attività attraverso le due Guerre mondiali. Ma sono il lavoro e le intuizioni della terza generazione di famiglia che fanno crescere un’attività circoscritta e contadina e le donano una nuova, rigogliosa dimensione.
La data simbolica del 1959
Dal primo Dopoguera agli anni Sessanta inizia un periodo di crescita di proprietà e produzione con un commercio ancora molto locale. E prende corpo la vocazione più intima di Tommasi, che ha una data precisa. «Il 1959 è un anno simbolo della nostra storia, quello in cui Tommasi ha prodotto la prima annata di Amarone. All’epoca non era considerato il vino principe della Valpolicella, come invece il Recioto. Produrlo, e ancor più farne da subito il simbolo del nostro marchio, è stata una scommessa, un atto di fiducia poi ripagato nel tempo. Negli anni lo stile è cambiato, ma l’ispirazione alla tradizione e l’immagine di questo vino per noi non è mai mutata: oggi come allora sull’etichetta c’è sempre la casa di Pedemonte dove tutto è partito, dove il nostro bisnonno ha lavorato e dove sono cresciuti i suoi figli e i suoi nipoti». Sono la visione e la capacità imprenditoriale di Dario Tommasi a segnare la moderna espansione e vocazione della Cantina. Un uomo dalla «mentalità aperta e dalla grande intraprendenza che ha saputo vedere parecchio più in là rispetto alla sua epoca, contagiando anche i fratelli.
“Ci interessa il valore della memoria, il vigneto, raccontare la terra perché produce in maniera diversa” è il suo mantra e all’Amarone si aggiungono il Valpolicella Classico Superiore (da oltre 20 anni fatto solo con le uve dello storico vigneto Rafael) e il Ripasso. «L’obiettivo di mio padre», prosegue Piergiorgio, «è sempre stato quello di portare il vino italiano, e in particolare l’Amarone, nel mondo. Ci ha trasmesso il senso della tradizione e l’idea di fare del vino un messaggero del territorio».
La “conquista” dell’America e dei mercati scandinavi
Dario e i suoi fratelli danno il via al “sogno americano” nel 1972. «L’azienda in quell’anno ha chiuso il primo contratto con un importatore negli Usa», interviene Pierangelo Tommasi. «Fatta eccezione per Bertani e Bolla, al tempo di aziende in Valpolicella che avessero la visione di portare il vino anche solo fuori dalla provincia di Verona non ce n’era quasi nessuna. Mio zio Dario racconta spesso di come allora dovesse partire dalla Cantina e andare alla Camera di commercio di Verona per comunicare con l’America usando la telescrivente».
Nonostante i limitati mezzi di comunicazione, allo sbarco negli Usa seguono rapidamente quello in Canada, Germania e Svizzera, tutt’oggi i palcoscenici internazionali più storici per l’azienda. Negli anni Novanta l’Amarone seduce anche nuovi mercati e Tommasi allarga i suoi orizzonti, facendo da apripista verso i Paesi scandinavi.
«Una decina di anni fa», racconta divertito Pierangelo, «il nostro importatore norvegese mi invitò a visitare le isole Svalbard (un remoto arcipelago del mar Glaciale Artico, nda) dove mi pareva impossibile riuscire a vendere del vino. In una giornata libera, durante un’escursione guidata sulle slitte da neve ci fermammo in un igloo. All’interno c’era un altro gruppo di visitatori che si riscaldavano sorseggiando una bottiglia del nostro Amarone comprato da un rivenditore locale. Quel giorno mi resi conto di due cose: la prima,che mi riempì d’orgoglio, fu che eravamo riusciti ad arrivare in un angolo remoto del pianeta e la seconda è che davvero non c’erano limiti e confini per l’Amarone per essere apprezzato ed avere successo!».
La famiglia di Tenute dalla Valpolicella all’Etna
La quarta generazione di Tommasi, di cui Pierangelo e Piergiorgio fanno parte, è la testimonianza che anziché diluirsi, come può accadere, i valori famigliari, il senso di appartenenza e l’identità di vedute si sono in questo caso cementate da un passaggio di testimone all’altro. «Tra cugini abbiamo avuto la fortuna di crescere nella stessa corte, giocare assieme, andare a scuola assieme. E di ereditare dai nostri genitori un forte senso di appartenenza e unità».
«Nel 1997 questi principi hanno ispirato la nascita di un progetto fondato sull’acquisizione di vigneti di proprietà oltre la Valpolicella e di nuovo nome, Tommasi Family Estates», sottolinea Pierangelo Tommasi. L’idea di «una famiglia che fosse alla guida di una “famiglia” di tenute» ha guidato l’espansione dal Veneto alla Toscana (con Poggio al Tufo e Casisano), dalla Lombardia (con Tenuta Caseo) alla Puglia (con Masseria Surani) fino alla Basilicata (con Paternoster) e alle pendici dell’Etna. «Undici anni fa, in occasione dei 110 anni», conclude Pierangelo, «abbiamo un libro celebrativo della nostra storia. Il titolo che abbiamo scelto è Tommasi: la forza della famiglia. Poche parole che riassumono perfettamente il nostro Dna».
Foto di apertura: la famiglia Tommasi con Barbara, Stefano, Michela, Paola, Piergiorgio, Dario, Giancarlo, Erica, Pierangelo e Francesca
TOMMASI FAMILY ESTATES
via Ronchetto 4
Pedemonte di Valpolicella (Verona)
045.77.01.266
wine@tommasi.com
www.tommasi.com
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Tag: Casisano, Dario Tommasi, Masseria Surani, Paternoster, Pierangelo Tommasi, Piergiorgio Tommasi, Poggio al Tufo, Tenuta Caseo, Tommasi Family Estates, ValpolicellaRealizzato in collaborazione con Tommasi Family Estates
Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 1/2024. Acquista
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© Riproduzione riservata - 09/11/2024