50 anni di storia del vino: Le Tenute del Leone Alato, polo vinicolo votato all’eccellenza
Fondato 50 anni fa come gruppo d’investimenti agricoli di Assicurazioni Generali, oggi con la nuova holding si focalizza sulla parte vitivinicola. Un portafoglio ricco di 65 etichette da 650 ettari nelle zone più vocate.
Le Tenute del Leone Alato rappresentano un patrimonio vitivinicolo che affonda le radici nel passato, nel lontano 1851, quando Assicurazioni Generali comincia il percorso di investimenti agricoli con l’acquisizione di Ca’ Corniani, a cui segue la monumentale bonifica privata che trasformerà quella che prima era palude in terreno coltivabile, tracciando un solco indelebile nella storia del Paese.
Gli anni Settanta vedono l’inizio degli investimenti nel mondo del vino, dapprima con la fondazione di Genagricola nel 1974, a cui segue l’acquisizione di Tenuta Sant’Anna. È negli anni Ottanta che avviene la prima svolta, quando diventa evidente che la produzione d’uva da sola non bastava a garantire un reddito sufficiente, virando di conseguenza verso la trasformazione in vino, ben più profittevole.
«Il 2022 aggiunge un capitolo rilevante al racconto aziendale, un cruciale punto di svolta. I due mondi in gestione Genagricola, quello dei seminativi e quello della produzione d’uva, fanno emergere la necessità di approcci diversi. Attraverso un significativo riassetto societario, si creano due realtà distinte. Da un lato, la holding Leone Alato, con la parte vitivinicola che adotta il nuovo nome di Le Tenute del Leone Alato. Dall’altro, Genagricola 1851 che copre la restante parte agricola», spiega Igor Boccardo, l’attuale amministratore delegato.
Le Tenute del Leone Alato è oggi un polo vinicolo che ha l’ambizione di trasformare le superfici vitate e le produzioni del gruppo in autentiche eccellenze. Racchiude aziende fortemente differenti tra loro nelle regioni a più alta vocazione vitivinicola: Toscana (Duemani), Veneto (Costa Arènte, Tenuta Sant’Anna, V8+), Friuli (Torre Rosazza) e Piemonte (Bricco dei Guazzi). 40 vitigni fra autoctoni e internazionali su oltre 650 ettari di vigneti, da cui prendono vita 65 vini, di cui 56 a denominazione di origine protetta.
I valori portanti
«Ogni fase dello sviluppo dei prodotti è seguita con la massima attenzione, per esaltare l’identità inconfondibile di tutti i territori: dalla scelta delle varietà coltivate alle tecniche di viticoltura e di vinificazione fino al branding, al packaging e alla comunicazione. Il progetto è stato guidato da tre valori portanti che riuniscono e caratterizzano tutte le proprietà: l’eterogeneità delle aree italiane a più alta vocazione vinicola, l’apertura verso le sperimentazioni e il futuro, la determinazione ad aprire nuovi percorsi nel mondo del vino. Una continua ricerca dell’eccellenza».
Con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro (di cui il 50% realizzato fuori dall’Italia) Le Tenute del Leone Alato si posiziona come uno dei principali gruppi privati del vino italiano. Il punto saldo è mantenere un approccio autentico come produttori di uve e di vino: «Non vogliamo essere imbottigliatori. Lavoriamo la terra e le sue declinazioni in ogni territorio, curando i frutti del nostro lavoro. L’obiettivo è consolidare la presenza nelle zone più prestigiose, con uno sguardo attento alle grandi denominazioni e al consolidamento del portafoglio, attraverso una crescita qualitativa e dimensionale».
Il Leone Alato nel mondo
In più, «Nel percorso commerciale, la nostra mission è una crescita globale senza confini geografici definiti. In Usa gestiamo Leone Alato Usa Wine & Spirit, società di import e distribuzione a New York e New Jersey. L’Europa, con particolare attenzione alla Germania, rappresenta un mercato chiave, ma le opportunità di crescita si estendono in molte direzioni. In Italia il canale d’elezione è l’Horeca, ma nel complesso settore vinicolo occorre una strategia ben ponderata con contrappesi adeguati: il mass market deve essere per noi un’opportunità non un obbligo. In un contesto di calo dei consumi di vino, soprattutto nei mercati europei, e problematiche legate alla sovrapproduzione, è essenziale infatti adottare decisioni coraggiose orientate al lungo periodo. La sfida è complessa, insomma, ma con basi solide la domanda resta sempre presente».
L’impegno ambientale
Parlando del futuro, la sostenibilità è un tema al quale l’azienda si avvicina con consapevolezza: «È un campo che va affrontato con serietà e non è sufficiente fare scelte green isolate; miriamo a compiere azioni ben ponderate nel tempo. Il bilancio di sostenibilità esiste già, ma stiamo lavorando intensamente per completarlo prima di renderlo pubblico. Abbiamo adottato principi di economia circolare per ridurre il nostro impatto ambientale e promuoviamo il lavoro etico a livello sociale. Abbiamo raggiunto un significativo livello di autonomia energetica con il fotovoltaico e stiamo riducendo gli input in campo grazie all’agricoltura 4.0. Seguiamo gli standard del Sistema di qualità nazionale di produzione integrata (SQNPI) dalla vendemmia 2021. Abbiamo testato il carbon farming su 75 ettari e siamo pronti ad estenderlo dal prossimo anno.
L’obiettivo Net Zero è ambizioso ma per noi imprescindibile: riteniamo sia nostro dovere, considerando il legame che abbiamo con la terra e l’importanza della biodiversità. Siamo nel pieno del piano strategico e lo metteremo a terra nei prossimi mesi. La ricerca scientifica sarà di fatto cruciale per affrontare le sfide della produttività e dei cambiamenti climatici. Le varietà prodotte attraverso le Tea (Tecniche di evoluzione assistita) offriranno soluzioni che, a differenza dei Piwi, preserveranno l’identità e la tipicità delle nostre produzioni, promuovendo una viticoltura sostenibile e produttiva».
Foto di apertura: il gruppo comprende aziende nelle regioni a più alta vocazione viticola (Piemonte, Toscana, Veneto e Friuli)
LE TENUTE DEL LEONE ALATO
via Monsignor P.L. Zovatto 71
Loncon di Annone Veneto (Venezia)
0422.86.45.11
info@geneagricola.it
www.leonealato.net
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Tag: Bricco dei Guazzi, Costa Arènte, Duemani, Genagricola, Igor Boccardo, Le Tenute del Leone Alato, Leone Alato Usa Wine & Spirit, Net Zero, Tea, Tenuta Sant'Anna, Torre Rosazza, V8+Realizzato in collaborazione con Le Tenute del Leone Alato
Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 1/2024. Acquista
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© Riproduzione riservata - 03/11/2024