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30 anni di Benvenuto Brunello

27 Novembre 2021 Emanuele Pellucci
30 anni di Benvenuto Brunello

Benvenuto Brunello, l’anteprima del Brunello e dei vini di Montalcino viene anticipata a novembre, invece che a febbraio 2022. L’intento del Consorzio di tutela è di presentarsi pronti per il mercato già a gennaio. Presentate le annate 2017 e Riserva 2016, oltre al Rosso 2019 e 2020.

Montalcino ha celebrato il trentennale di Benvenuto Brunello, l’antesignana delle anteprime toscane, anticipando la canonica data di metà febbraio alla seconda decade di novembre. Un evento che ha fatto notizia perché giornalisti della stampa internazionale, sommelier e anche semplici winelover erano abituati a programmare gli assaggi delle nuove annate di Brunello e di Rosso che andavano in commercio all’inizio del nuovo anno, appunto nel mese di febbraio. Un cambio di data che ha in parte diviso il parere degli addetti ai lavori, laddove i contrari trovavano più corretto far assaggiare vini già disponibili in commercio.

I motivi dell’anticipo

«Abbiamo voluto anticipare Benvenuto Brunello», ha motivato il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci, «perché ci è sembrato più opportuno far degustare i vini in novembre dando modo ai giornalisti di farli conoscere e di manifestare le loro impressioni ai potenziali clienti che li troveranno poi sul mercato a partire dal gennaio successivo. Siamo convinti che questa iniziativa aiuterà la denominazione nelle vendite. È solo questo il motivo del cambio data e non quello di staccarsi dalle altre anteprime toscane, peraltro messe al corrente della nostra iniziativa, che hanno invece confermato il periodo di metà febbraio. Per Benvenuto Brunello la data di novembre rimarrà anche in futuro».

Le annate degustate nel nuovo calice del Consorzio

Un’edizione particolarmente ampia, questa del trentennale (19-29 novembre), con giorni riservati a stampa, blogger, influencer, sommelier, operatori e appassionati, dove i protagonisti sono il Brunello 2017, il Brunello Riserva 2016, il Rosso di Montalcino 2020 e 2019 e in parte anche le altre due Doc del territorio, Moscadello e Sant’Antimo. Vini serviti dai sommelier Ais nel chiostro del complesso di Sant’Agostino utilizzando il neonato calice ufficiale del Consorzio realizzato da Italesse.

Niente stelle per la vendemmia 2021

Altra novità di questa edizione è che per la prima volta non sono state attribuite stelle all’ultima vendemmia. Tuttavia a detta degli esperti incaricati dal Consorzio il Brunello 2021 “potrà esprimere un potenziale molto elevato, con differenziazioni importanti rispetto ai millesimi precedenti”. Aggiungendo anche che comunque sarà una buona annata “perché i produttori di Montalcino hanno saputo gestire, dal campo alla cantina, il cambiamento climatico in corso anche in questo microcosmo perfetto per il vino”. Dopo un marzo molto caldo, che ha anticipato un germogliamento delle viti bruscamente interrotto dalle gelate di aprile e la successiva siccità estiva, il decorso di maturazione delle viti dell’annata 2021 è tornato alla normalità.

Lo chef Carlo Cracco firma la tradizionale formella per la vendemmia 2021

La 2017 e la 2016 a giudizio

Quanto ai vini Brunello in degustazione (119 le aziende partecipanti), l’annata 2017, a suo tempo beneficiata di quattro stelle, ha confermato solo in parte l’originario giudizio con prodotti comunque di buona struttura, tannini bilanciati e una certa eleganza finale. Con un maggiore affinamento sicuramente la qualità ne guadagnerà. Come è stato per la Riserva 2016, decisamente su un livello qualitativo più alto e con alcuni vini straordinari.

I numeri di Montalcino

Da sottolineare il boom di vendite, con una crescita del Brunello nei primi 10 mesi dell’anno quadrupla rispetto al pur notevole incremento medio di tutte le denominazioni toscane sul periodo (+13,3%). In doppia cifra anche il risultato nei 10 mesi del Rosso di Montalcino (+14%), protagonista di un ottobre da ricordare (+61% sul 2020). Sono 14 milioni le bottiglie commercializzate (di cui 9 milioni di Brunello di Montalcino e 4 milioni di Rosso di Montalcino) prodotte da 218 aziende su oltre 4.300 ettari di vigneti coltivati essenzialmente a Sangiovese (di cui 3.150 iscritti a Doc e Docg, e quasi il 50% a coltivazione biologica). Le esportazioni, che nel 1993 erano il 45% delle vendite sono oggi del 70%, che raggiunge ogni anno più di 90 Paesi in tutto il mondo, con Stati Uniti, Canada, Germania e Regno Unito in testa.

Foto di apertura: Benvenuto Brunello si è svolto a Montalcino (Siena) dal 19 al 29 novembre. In degustazione i vini di 119 aziende

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