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Sirica, un tuffo nel passato per capire il presente

23 Settembre 2019 Roger Sesto
Sirica, un tuffo nel passato per capire il presente

La Sirica è abbastanza affine geneticamente a Teroldego, Lagrein e Refosco.

L’analisi di alcuni suoi ceppi presenti sull’altopiano vulcanico di Taurasi, di 150 anni e franchi di piede, ha dimostrato che questi ultimi sono degli incroci naturali di Aglianico e Syrah.

Vecchio ceppo di Sirica

L’impegno di Feudi di San Gregorio

«La riscoperta della Sirica nella zona di Taurasi, grazie agli studi condotti da Attilio Scienza dell’Università di Milano», dice Antonio Capaldo, presidente di Feudi di San Gregorio di Sorbo Serpico (Avellino), «è stato per noi motivo di grande emozione e orgoglio. Emozione nel riscoprire un vitigno dalle origini così antiche, che offre nuove interpretazioni sulla storia delle nostre cultivar. Orgoglio nella conferma dell’inestimabile valore del territorio irpino. Conservare esemplari di piante così arcaiche concorre a mantenere vivo il patrimonio storico-ampelografico e la biodiversità del nostro terroir. Per questo abbiamo scelto di intensificare la produzione con nuovi impianti e vinificare la Sirica in purezza». Dai sentori di frutti rossi, appena vegetali, ha palato fresco e speziato, morbido e persistente.

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