In Italia

In Italia

Scacciadiavoli: polifenoli e acidità

29 Agosto 2012 Roger Sesto
Annate storiche di vini mitici (17): Umbria II parte. Ottocentesca Cantina di Montefalco, acquistata nel 1954 dai Pambuffetti, è un’azienda impegnata nella sperimentazione. Liù Pambuffetti, l’enologa di famiglia, ci svela gli aspetti legati alla longevità dei suoi vini. «Fra i 35 vitigni più diffusi in Italia, il Sagrantino è il più ricco di sostanze antiossidanti, oltre a essere molto acido. Per smussare queste spigolosità l'affinamento in legno è d'obbligo, con esso la micro-ossigenazione che stabilizza il vino. Assommando questi aspetti, si comprende l'innata longevità di questo nettare». MONTEFALCO SAGRANTINO - Parlando della produzione Scacciadiavoli, Liù Pambuffetti racconta: «Le nostre 50.000 bottiglie di Montefalco Sagrantino originano da una vigna collinare a corpo unico, esposta da nord-est a sud-ovest, allevata a cordone speronato e palmetta umbra; i ceppi più vecchi rendono 50 quintali per ettaro. Operiamo vinificazioni separate in capaci tini di legno; le frazioni meno interessanti le declassiamo a Montefalco Rosso; le migliori restano nei tini a svolgere la malolattica, poi affinano parte in barrique e parte in botti da 30 ettolitri per almeno 18 mesi. Poi assembliamo il tutto in acciaio e imbottigliamo; dopo l'importante maturazione in vetro di almeno 12 mesi scatta la commercializzazione. A questo protocollo di vinificazione siamo arrivati nel 2008. Fino al ’99 utilizzavamo cemento per la fermentazione e grandi botti per l'affinamento. Poi abbiamo cominciato a sperimentare, decidendo nel 2005 di affinare tutto in barrique, nuove». LE ANNATE MIGLIORI - Le annate più gloriose? «Le storiche 1985 e 1990! Più di recente, il 1998 è molto longevo, austero, più rustico dei suoi successori, complice il modello di vinificazione. Il 2000 è oggi al suo top evolutivo. Il 2001, entusiasmante e ancora in crescita, è molto ricco in tannini e antociani. Il 2005 è un bimbo, che solo ora comincia ad aprirsi, ma figlio di una grande annata». Come gestite lo storico? «Abbiamo iniziato dal 1996 a costituire la nostra biblioteca e dal 2004 mettiamo “al sicuro” almeno 400 bottiglie l'anno di Montefalco Sagrantino. Gli accantonamenti più cospicui degli ultimi anni sono volti alla messa a punto di un listino ragionato, da proporre su richiesta in cantina ai consumatori più attenti».

In Italia

Con GA.RY Tedeschi esce dalla sua comfort zone

La Cantina della Valpolicella lancia sul mercato per la prima volta un […]

Leggi tutto

Il Lambrusco (ri)scommette sulla leggerezza

Dopo Matera e Parigi, il terzo World Lambrusco Day organizzato dal Consorzio […]

Leggi tutto

Un’alleanza “ribelle” nella galassia del Prosecco

Sono contestatori gentili, che hanno istituito un Comitato e organizzato un convegno […]

Leggi tutto

Strategie per affrontare il presente (1): le considerazioni di alcuni produttori a VinoVip al Forte

Durante la terza edizione del summit in Versilia abbiamo intervistato una decina […]

Leggi tutto

Nelle vigne della Tenuta Greppo si cambia tutto perché nulla cambi

Una giornata a tu per tu con il direttore tecnico Federico Radi […]

Leggi tutto

L’università del vino secondo il “premio Khail” Luigi Moio

Al professore dell’ateneo di Napoli e viticoltore in Irpinia quest’anno è andato […]

Leggi tutto

Tenuta Meraviglia, una ex cava ospita il nuovo investimento milionario di Alejandro Bulgheroni

Una cantina moderna e visionaria di 7.000 mq sul confine meridionale della […]

Leggi tutto

Cantine Lvnae lancia il progetto artistico dedicato a Numero Chiuso

In tutto 20 Jeroboam-sculture firmate dal designer Andrea Del Sere per celebrare […]

Leggi tutto

Il talk show di VinoVip al Forte ha acceso i riflettori sui giovani

Al centro dell’incontro tenutosi a Villa Bertelli lo scorso 9 giugno c’erano […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati