Non solo Langhe: il Nebbiolo trova dimora anche in altre zone del Piemonte. Territori e climi diversi danno vita a risultati unici, che si distinguono per eleganza e capacità di invecchiamento.
Con nomi del calibro di Barolo e Barbaresco, la parte del leone spetta alla provincia di Cuneo, e in particolar modo alla Langa. Ma oltre il Tanaro, sempre in provincia di Cuneo, c’è il Roero (il cui nome deriva dai feudatari conti di Roero), che per molti aspetti ha avuto una vita parallela ai suoi più famosi vicini. Anche qui la coltivazione del Nebbiolo può vantare oltre sette secoli di storia.
La varietà del Roero e delle sue Rocche
Il Roero è quel territorio che è sempre rimasto ben distinto dalle Langhe sia dal punto di vista geografico sia da quello politico. A sud il fiume Tanaro lo separa dalle Langhe, a est è la frontiera tra le province di Cuneo e Asti a fare da confine, a ovest il Roero termina con la città di Bra, mentre a nord è l’altopiano di Torino e del Cuneese pedemontano a fare da limite. Rispetto alla Langa, il Roero propone un paesaggio molto più variegato, eliminando la monotonia della monocoltura e offrendo spazio ai boschi o alla frutticoltura. Inoltre, a partire dalle famose Rocche – zona caratterizzata dalla presenza di burroni e calanchi – posta a nord e nord-ovest, si apre una vasta zona di colline ripide e scoscese che si chiude a sud sul Tanaro.
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Disciplinari
La Docg Roero comprende 19 comuni della provincia di Cuneo e conta circa 250 ettari di Nebbiolo iscritti alla Garantita, ai quali si aggiunge una parte consistente (circa 600 ettari) di uve per la produzione della Doc Nebbiolo d’Alba. Una discreta fetta di vino derivante da questi 600 ettari di Nebbiolo nel Roero viene declassata a Langhe Nebbiolo Doc. Prodotto per disciplinare da Nebbiolo per un minimo del 95% – è consentita l’aggiunta fino al 5% di altre uve rosse non aromatiche autorizzate e raccomandate nella provincia di Cuneo – la Docg prevede 2 tipologie di rosso: il Roero, che si può commercializzare a partire dal 1° luglio del secondo anno dopo la vendemmia e dopo aver trascorso minimo 6 mesi di affinamento in legno, e il Roero Riserva per il quale il tempo che precede la vendita si protrae per 1 anno, pur non aumentando l’obbligo minimo di permanenza in legno, anche qui di 6 mesi.
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