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Masciarelli: sapere di avere bisogno di tempo

Masciarelli: sapere di avere bisogno di tempo

Annate storiche di vini mitici (16): Umbria e Abruzzo

La Cantina di San Martino sulla Marrucina (Chieti), oggi diretta da Marina Cvetić, moglie del compianto Gianni Masciarelli, continua il suo percorso ricco di successi e costellato di preziose perle enologiche. Rocco Cipollone, direttore commerciale dell’azienda, ci spiega cosa sta alla base della longevità dei vini Masciarelli: «Il segreto è la profondissima conoscenza che Gianni aveva del territorio. La sua abilità di capire quali fossero i terreni più vocati, cosa impiantarci, e come. Girava per l’Abruzzo alla ricerca dei terroir più interessanti, avendo la capacità di selezionare e acquistare i migliori vigneti. Non è un caso se i 420 ettari vitati di proprietà sono ripartiti in 70 particelle, site in 21 comuni delle 4 provincie aprutine».

Villa Gemma di Masciarelli

MONTEPULCIANO VILLA GEMMA – Continua Cipollone: «D’altra parte il Montepulciano non si presta a tradursi in vini di pronta beva, necessita di tempo per acquisire armonia: tanto vale allora puntare all’eccellenza, a vini davvero di lungo corso. Come il nostro Villa Gemma. Le vigne che lo generano si trovano ai piedi della Maiella, all’altitudine limite di450 metri. Ventilate di giorno dalle tiepide brezze marine e di notte dall’aria fresca della Maiella, nell’epoca di maturazione godono di un’escursione termica sino a 20 °C. Una densità di 9.600 ceppi per ettaro e rese bassissime per pianta, fanno il resto. Il risultato è un Montepulciano dai tannini fitti, ma dolci e maturi, fresco di acidità, aromaticamente complesso. In cantina si cerca di preservare la ricchezza di queste uve: la fermentazione è in tini di rovere, dove il vino rimane un anno. Poi in acciaio per la stabilizzazione, che dura 6 mesi. Quindi in barrique nuove per 12-18 mesi. Infine, prima della commercializzazione, in bottiglia per altri 2 anni».

LE ANNATE STORICHE – Ancora qualche domanda a Rocco Cipollone. Qual è il ciclo di vita del Villa Gemma? «Per almeno vent’anni non può che migliorarsi. La sua grandezza è data dal sottile equilibrio fra concentrazione, armonia, eleganza». Avete costituito un archivio storico di vecchie annate? «A partire dagli anni Novanta, accantonando bottiglie di ogni annata e addirittura andando a riacquistare quelle più vecchie». Quali sono quelle che meritano un assaggio? «A parte la 1984, la vendemmia del debutto,  molto valide sono state la 1992, la 1994, la storica 1995 che fece conoscere il Villa Gemma al mondo, la difficilissima e particolare 1999, l’estrema 2003 e l’ancor giovane 2004».

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© Riproduzione riservata - 25/07/2012

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