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La Pinella è buona soprattutto frizzante

8 Gennaio 2019 Roger Sesto

La Pinella, presente solo sui Colli Euganei e in Slovenia, era impiegata storicamente per il Colli Euganei Bianco Doc in assemblaggio con altre bacche.

Il grappolo è compatto e le bucce molto sottili quindi, se non gode di un microclima ottimale, è molto suscettibile alle muffe. Per questo motivo, negli anni Settanta, tanti viticoltori l’avevano espiantata. Dà un vino delicato, dai profumi leggermente aromatici, balsamici e floreali, con palato di buona acidità e finale mandorlato amaro, caratteristiche che ben si bilanciano con il residuo zuccherino.

 

Il grappolo compatto e dalle bucce sottili della Pinella

Gli Antichi Reassi frizzante di Diego Bonato

Tra i paladini della Pinella c’è Diego Bonato della Cantina Reassi di Carbonara di Rovolon (Padova), appassionato di varietà “minori” a rischio di estinzione. Spiega Bonato: «La marcata acidità rende la Pinella adatta alla tipologia frizzante. Personalmente l’ho sperimentata anche in versione Metodo Classico con buoni risultati. Le uve, raccolte nella seconda settimana di settembre, provengono da un vigneto ultracentenario – di 4.500 piante/ha, allevato a Guyot, dalla resa di soli 60 quintali di uva/ha – innestato a gemma sul 420A. Il vigneto è impiantato su un poggio ventilato a 120 m slm, esposto a nord e coltivato a girapoggio, con suolo argillo-limoso: un terroir ottimale per questa varietà. Dalle nostre piante abbiamo effettuato una selezione massale e isolato i rari cloni di Pinella».

 

Diego-Bonato, enologo di Reassi e figlio della titolare

 

Con questi frutti Reassi produce 4.000 bottiglie di Antichi Reassi Colli Euganei Pinello Frizzante Doc, da Metodo Charmat lungo associato a periodici bâtonnage.

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