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Il Tuccanese, un’uva dall’origine incerta

2 Gennaio 2020 Roger Sesto
Il Tuccanese, un’uva dall’origine incerta

Dapprima si pensava che il Tuccanese potesse essere un clone di Perricone, poi di Piedirosso. L’Istituto sperimentale di viticoltura di Turi ha eseguito l’analisi del Dna e, dalle ultime ricerche, emerge che “il nostro” potrebbe essere un clone di Sangiovese.

La Cantina Il Tuccanese di Leonardo Guidacci nasce a Orsara (Foggia) nel 1997 con lo scopo di valorizzare questo vitigno autoctono espressivo del territorio, recuperando da vecchi vigneti la cultivar originale, spesso confusa con altre uve.

Grappoli maturi di Tuccanese

Si esprime bene sia in purezza, che in blend

I risultati ottenuti negli ultimi anni da questa cultivar lasciano sperare in successo sul piano qualitativo. L’azienda ne produce tre versioni; due in purezza: il Magliano, Daunia Rosso Igt, che matura 3 mesi in barrique, e il Majanca, Daunia Rosso Igt affinato 8 mesi in piccoli fusti; una, lo Scatalupa, Daunia Rosso Igt frutto di un assemblaggio 50/50 con l’Aglianico, che matura 6 mesi in tonneau.

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