In Italia

In Italia

Cavit lancia l’Altemasi Metodo Classico Pas Dosé

28 Febbraio 2013 Jessica Bordoni
Si chiama Altemasi Pas DoséMetodo Classico Trentodoc a base Chardonnay (60%) e Pinot noir (40%) senza aggiunta di liqueur zuccherina – ed è la new entry d’eccezione di Cavit. Si aggiunge alle storiche etichette Riserva Graal, Brut, Brut Millesimato e Rosé della linea Altemasi, che riunisce gli spumanti prestige del gruppo cooperativo trentino. UN VINO SIMBOLO DEL TERRITORIO - La prima annata in commercio, disponibile nei prossimi mesi, è targata 2005. «Si tratta di bollicine profondamente legate al proprio territorio d’origine», commenta il direttore marketing Lorenzo Vavassori. «Le uve selezionate provengono da molteplici zone: i pendii dei monti dolomitici, la valle dei laghi e la valle di Cembra. I vigneti sono posti tra i 450 e i 600 metri sul livello del mare interessati da notevoli escursioni termiche tra giorno e notte che regalano ai grappoli un ricco patrimonio acidico». L’ANNATA 2005 - L’Altemasi Pas Dosé è un perfetto esempio di viticoltura di montagna e dei tanti microambienti climatici che coesistono in Trentino, integrandosi perfettamente tra loro. «Per quanto riguarda l’annata 2005», commenta il direttore tecnico Andrea Faustini, «dopo un inverno freddo e secco, si è verificata una ripresa vegetativa dall’andamento favorevole, con precipitazioni regolari e non eccessive. In primavera e in estate le temperature si sono mantenute buone e l’uva, in fase di vendemmia (seconda settimana di settembre), era perfettamente sane e al giusto livello di maturazione». AUSTERITÀ, BUON NERBO E RETROGUSTO MINERALE - Dopo la pigiatura soffice, il mosto è sottoposto a una fermentazione in acciaio inox e in barrique. La sboccatura avviene a 78 mesi dal tirage, senza aggiunta di liqueur. «L’Altemasi Pas Dosé colpisce per il suo perlage fine e continuo, dal colore dorato con sfumature verdoline», precisa Vavassori. «Al naso presenta profumi complessi di pesca matura e albicocca secca, in accordo con note terziarie di liquirizia e vaniglia. In bocca è sapido, austero e di buon nerbo, con un retrogusto minerale e un finale piacevolmente ammandorlato». Il numero complessivo di bottiglie prodotte è di soli 5 mila esemplari mentre il prezzo medio in enoteca è di 32 euro. Per maggiori info: www.cavit.it

In Italia

Addio al principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi Altemps, produttore appassionato della Tenuta di Fiorano

L’imprenditore, titolare della proprietà a ridosso dell’Appia Antica dove è nato uno […]

Leggi tutto

Cantina San Michele Appiano: Appius 2021 è figlio di un’annata difficile, ma dal gran potenziale

Presentata la 12^ edizione della celebre cuvée pensata da Hans Terzer e […]

Leggi tutto

Benvenuta Aminta, la nuova tenuta di Andrea Cecchi a Montalcino

Hanno debuttato a Milano i primi due vini, Rosso e Brunello di […]

Leggi tutto

Citra: Caroso 50°, autentica espressione d’Abruzzo

La cooperativa che riunisce 3.000 famiglie di viticoltori del territorio festeggia il […]

Leggi tutto

Tutto quello che c’è da sapere sul Kerner (incluso il legame sempre più stretto con l’Alto Adige)

Nasce dall’incrocio genetico tra Schiava grossa e Riesling, effettuato in Germania nel […]

Leggi tutto

Franz Pardatscher è il nuovo presidente di Cantina Colterenzio

Cambio ai vertici della Cantina Colterenzio. Dopo 18 anni di onorato servizio, […]

Leggi tutto

Antichi Poderi Jerzu protagonista all’Enoluogo di Civiltà del bere

Il 18 novembre il nostro “salotto del vino” milanese ha ospitato questa […]

Leggi tutto

Tal 1930 e Tal 1908: si rinnova l’arte del blend secondo Cantina Bozen  

L’annata 2022 dei due vini premium aziendali vede in un caso l’aumento […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati