Senza confini Senza confini Anna Rainoldi

Cambio di proprietà per Château Troplong Mondot

Cambio di proprietà per Château Troplong Mondot

SCOR Group si aggiudica la proprietà di Château Troplong Mondot, Grand Cru Classé B di Saint-Émilion. La notizia è di oggi, e ancora non sono disponibili dettagli sulla trattativa e il valore corrisposto dalla compagnia assicurativa francese. La Tenuta, che comprende anche una guest house e il ristorante Les Belles Perdrix de Troplong (1 stella Michelin dal 2016) sarà gestita dall’ex proprietario Xavier Pairiente nei prossimi tre mesi, in attesa dell’arrivo di un nuovo Ceo.

La storia di Troplong Mondot

All’inizio del XVIII secolo la tenuta Monodot appartiene alla famiglia de Sèze, potenti aristocratici della Gironda, e fin da allora produce vino di ottima qualità. Nel 1850 la proprietà passa al giurista Raymond-Théodore Troplong, presidente del Senato durante il secondo Impero, che incrementa la fama dello Château e gli ettari vitati, ma è il suo erede Edouard Troplong a cambiare nome alla tenuta, che diventa “Château Troplong Mondot”. La famiglia Valette acquista lo Château all’inizio del XX secolo, ma la vera rinascita comincia quando Xavier Pairiente vi si trasferisce nel 1981 con la moglie Christine Valette-Pariente (morta nel 2014), investendo anima e corpo nel rilancio della proprietà.

 

 

Restituire la biodiversità di un terroir unico

Con i suoi 33 ettari, oggi la tenuta si distingue per estensione – la media delle aziende vinicole della zona non arriva a 10 ettari – e domina la campagna circostante dalla cima di una collina (106 m slm). I vigneti vecchi di 30 anni sorgono su terreni calcarei, gessosi e argillosi, dalla composizione unica: un terroir che imprime con eleganza il suo carattere nei vini prodotti. Insieme all’enologo Jean-Philippe Fort e a Claude e Lydia Bourguignon, specialisti della sostenibilità in vigna e del terreno, hanno studiato e ripristinato la biodiversità dei suoli. Da decenni è stato bandito l’uso di qualunque pesticida o insetticida tra i filari, e oggi un terzo della proprietà è lavorato senza macchinari (solo con l’aiuto dei cavalli).

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© Riproduzione riservata - 27/07/2017

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